La Regione richiama i dirigenti in pensione per non perdere i fondi Pnrr. Allora due anni fa aveva ragione Musumeci?

11 ottobre 2022
  • Nell’Agosto di due anni fa il Governo regionale di Nello Musumeci presentò una norma che avrebbe consentito ai dirigenti prossimi alla pensione di restare al lavoro fino a 70 anni: norma ‘bocciata’ con voto segreto dall’Ars 
  • Le contraddizioni

Nell’Agosto di due anni fa il Governo regionale di Nello Musumeci presentò una norma che avrebbe consentito ai dirigenti prossimi alla pensione di restare al lavoro fino a 70 anni: norma ‘bocciata’ con voto segreto dall’Ars 

“Se i deputati dell’Ars, ad iniziare dal suo presidente, avessero un poco di pudore, oggi dovrebbero chiedere scusa al Presidente Musumeci. Quando per ben due volte il Governo due anni fa presentò un disegno di legge per lasciare in servizio per ulteriori 3 anni i dirigenti prossimi alla pensione, fu insultato con epiteti del tipo: una legge marchetta nei confronti dell’ ingegnere D’Urso, un insulto ai nuovi assunti, una legge ad personam. La legge fu bocciata anche grazie a voti fasulli e alla conclamata mancanza di voti espressi. Oggi, dopo appena due anni, aveva ragione il Presidente Musumeci e, con molta modestia, l’ingegnere D’Urso”. Così scrive sulla propria pagina Facebook Tuccio D’Urso. In effetti, a giudicare da quello che si legge sul Giornale di Sicilia non sembra avere tutti i torti. Succede che, per non perdere i fondi del Pnrr e, in generale, i fondi extra regionali assegnati alla Sicilia, l’amministrazione regionale sta richiamando in servizio o dirigenti in pensione. Noi ricordiamo cosa avvenne nell’Agosto di due anni fa, quando l’Assemblea regionale siciliana ‘bocciò’ – con voto segreto: 26 voto favorevoli, 30 contrari – una norma che avrebbe consentito all’allora dirigente generale del Dipartimento dell’Energia, Tuccio D’Urso, e ad altri dirigenti regionali in prossimità della pensione di rimanere in servizio fino a 70 anni.

Le contraddizioni

Se non ricordiamo male, sono stati i grillini e anche alcuni parlamentari di Forza Italia a determinare la ‘bocciatura’ della norma. Bene. La prima domanda che poniamo è: come mai, oggi, il Governo regionale (supponiamo il Governo uscente di Nello Musumeci) sta richiamando in servizio i dirigenti regionali in pensione se nell’Agosto di due anni fa, per farli rimanere in servizio ha ritenuto opportuno presentare una norma sottoposta al voto del Parlamento dell’Isola? Forse c’è una differenza ‘sostanziale’ tra far rimanere in servizio i dirigenti e richiamare quelli in pensione? Per fare rimanere in servizio i dirigenti regionali prossimi alla pensione serve una legge e per richiamare in servizio i dirigenti pensionati basta un provvedimento amministrativo? Il fine a noi sembra lo stesso. O no? la seconda domanda la poniamo alle forze politiche che, due anni fa, determinarono la ‘bocciatura’ della norma: per coerenza, oggi, si dovrebbero opporre a questo provvedimento; altrimenti dovrebbero ammettere che due anni fa hanno sbagliato, facendo perdere alla Regione siciliana opportunità preziose. O no?

Foto di Tuccio D’Urso tratta da La Sicilia       

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