Protetti da account fittizi, gli utenti indagati condividevano materiale di sfruttamento sessuale in danno di minori su spazi cloud crittografati, utilizzati per eludere le investigazioni e garantire la sicurezza dei dati, scambiando contenuti raccapriccianti attraverso la condivisione di link con immagini e video di abusi su bambini, anche di età inferiore ai 5 anni.
L’indagine, diretta dalla Procura di Palermo, è stata coordinata dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni.
La fase esecutiva delle indagini ha interessato il territorio della Sicilia Occidentale, ovvero quello di Palermo, Agrigento e Trapani e ha coinvolto anche personale dei Compartimenti di Catania e Reggio Calabria, che ha fornito supporto operativo.
L’ingente materiale rinvenuto, compreso quello presente negli spazi cloud sequestrati agli indagati nel corso delle perquisizioni, è al vaglio dei magistrati inquirenti e della Polizia Postale, per ulteriori approfondimenti investigativi, anche finalizzati all’identificazione delle piccole vittime.
– foto: ufficio stampa Polizia
(ITALPRESS).
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