Gabbati gli italiani che hanno votato: dall’1 Ottobre il costo delle bollette aumenterà di quasi il 60%/ MATTINALE 800

30 settembre 2022
  • Dobbiamo ammettere che chi ha scelto di fare a meno della politica – un italiano su tre – non andando più a votare forse non ha tutti i torti
  • La bolletta media che una famiglia tipo nel 2021 pagava poco più di 630 euro adesso la dovrà pagare poco più di mille e 300 euro
  • La Germania stanzia 200 miliardi di euro per famiglie e imprese alla faccia dell’Unione europea che dovrebbe decidere per tutti i 500 milioni di abitanti dell’Unione europea… 
  • La battaglia contro i mulini a vento della neo-premier, Giorgia Meloni 
  • Vedrete che anche in Italia succederà quello che sta succedendo in Spagna, dove il Governo socialista di Pedro Sanchez sta varando un’imposta patrimoniale 

Dobbiamo ammettere che chi ha scelto di fare a meno della politica – un italiano su tre – non andando più a votare forse non ha tutti i torti

Perché gli italiani vanno a votare? La domanda riguarda due terzi dei cittadini che hanno diritto al voto, perché un terzo degli italiani ha ormai scelto di fare a meno della politica, nel senso che questi cittadini non si recano più alle urne. Questi cittadini che disertano quello che dovrebbe essere l’appuntamento più importante in una democrazia non credono più nella politica, perché sono convinti che i politici non hanno nulla da dare. Può sembrare un atteggiamento qualunquista, come si diceva un tempo. Ma la sensazione, rispetto a quello che sta succedendo in queste ore con l’energia – ovvero con le bollette di luce e gas alle stelle – ci dice che, forse, nel nostro Paese chi ha deciso di non andare più a votare non ha tutti i torti. Mentre chi è andato a votare – dispiace affermarlo in modo così diretto e crudo – si accinge a prendere una grande fregatura. Vediamo il perché. Le elezioni politiche sono state celebrate il 25 Settembre (in Sicilia sono state celebrate insieme con le elezioni regionali). Come scriviamo da oltre un mese, la politica italiana – con i testa i parlamentari nazionali che purtroppo anche noi con il nostro voto abbiamo mandato in Parlamento – ha fatto in modo che i grandi aumenti delle bollette arrivassero dopo il voto del 25 Settembre. Della serie: cari cittadini italiani, ci avete votato, ci avete eletti e ora ci vediamo tra cinque anni!

La bolletta media che una famiglia tipo nel 2021 pagava poco più di 630 euro adesso la dovrà pagare poco più di mille e 300 euro

Hanno ragione gli italiani – per la precisione, un italiano su tre – che non sono andati a votare? Lo cominciamo a pensare anche noi osservando la totale mancanza di reazione da parte di famiglie e imprese del Belpaese. Pensate un po’: gli aumenti del costo delle bollette che le ‘autorità’ ci stanno comunicando in queste ore sono, in realtà, legati a un provvedimento varato dal Governo di Mario Draghi il 30 Giugno scorso contro il caro energia. Con questo provvedimento sono state bloccate le tariffe di luce e gas per i mesi di Luglio, Agosto e Settembre, guarda caso il tempo di celebrare le elezioni. E’ come se, già a Maggio, la politica italiana sapesse che, il 25 Settembre si sarebbe andati al voto. Bravi i politici italiani, no? Pensate ancora un po’: dall’1 Luglio il costo dell’elettricità è aumentata solo di un +0,4% invece che del 15%, mentre il costo del gas è rimasto invariato invece di aumentare del 45%. Proprio il tempo per far votare gl’italiani per fregarli subito dopo il voto. Che succederà adesso che gli eletti alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica hanno il classico ‘porco dentro’? Da Sabato 1 Ottobre il costo della luce per i consumatori a maggior tutela aumenterà del 59%. La bolletta media che una famiglia tipo nel 2021 pagava poco più di 630 euro passerà a poco più di mille e 300 euro. E gli dobbiamo pure dire grazie, perché senza l’intervento straordinario l’aumento, invece che del 59%, sarebbe stato del 100%! Sempre per Sabato arriva un’altra bella notizia: con l’inizio del cosiddetto anno termico vanno in scadenza i contratti con i quali le piccole e medie aziende fornitrici si riforniscono dai grandi produttori e importatori. Molte di queste aziende – qui è la vera notizia – non hanno ottenuto un rinnovo dei contratti. Le associazioni dei consumatori avvertono che si va verso il massacro di famiglie e imprese. Chi legge I Nuovi Vespri sa che noi lo scriviamo da oltre un mese. Come mai ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente si accorge solo oggi di questi aumenti stratosferici delle bollette della luce?

La Germania stanzia 200 miliardi di euro per famiglie e imprese alla faccia dell’Unione europea che dovrebbe decidere per tutti i 500 milioni di abitanti dell’Unione europea… 

Ci sono altre due notizie importanti. La Germania, in queste ore, sta stanziando 200 miliardi di euro per aiutare le famiglie e le imprese. In Germania lo scenario economico non è migliore di quello italiano. C’è l’inflazione al 10%, che per questo Paese è un dramma, perché i tedeschi legano la parola inflazione alla Repubblica di Weimar, denominazione non ufficiale con cui viene indicato il Reich tedesco nel periodo che va dal Novembre 1918 e al 1933, periodo storico che culminò con la conquista del potere da parte di Hitler… Oltre all’inflazione si va bloccando buona parte dell’economia tedesca per mancanza di gas, visto che questo Paese dipendeva per il 50% dal gas russo che non arriva più. Gli osservatori attenti dicono che la crisi economica tedesca è simile a quella degli anni ’50, quando la Germania di allora chiese agli Stati Uniti d’America di poter interrompere i pagamenti per i debiti di guerra. Davanti a questa crisi economica spaventosa il Governo tedesco ha deciso – senza consultare gli altri Paesi dell’Unione europea – di intervenire con 200 miliardi di euro. Da dove prende questi soldi? La risposta è piuttosto semplice: o li ha in cassaforte come riserva, o farà ricorso al mercato. E poiché la Germania non è indebitata lo può fare senza problemi, a differenza dell’Italia che ha un debito pubblico di 2 mila e 800 miliardi di euro, per lo più provocato dalla gestione euro, ovvero debito pubblico alimentato dal sistema della monetazione dell’Unione europea a credito. Morale: la Germania sta difendendo i propri cittadini dal caro bollette, intervenendo in favore di famiglie e imprese; l’Italia, al contrario, con gli interventi messi in campo fino ad oggi dal Governo Draghi sta affossando quello che rimane dell’economia italiana. Perché? Perché il Governo Draghi non ha immesso nuova liquidità nel sistema economico italiano, i 50 e passa miliardi di euro spesi fino ad oggi per fronteggiare il caro bollette sono soldi che sono stati tolti alle scuole, alle università, alla sanità e, in parte, alle infrastrutture del Sud. Non solo si è trattato di interventi-tampone che non risolvono il problema, tant’è vero che le bollette stanno per aumentare ulteriormente, ma sono stati interventi – quelli messi in campo dal Governo italiano – che hanno peggiorato la vita dei cittadini del nostro Paese impoverendo scuole, università e sanità pubblica e, in ultima analisi, deprimendo l’economia.

La battaglia contro i mulini a vento della neo-premier, Giorgia Meloni 

Tutto questo gli italiani lo sapevano? Sì, ma non hanno reagito. O meglio, hanno reagito gli italiani che non sono andati a votare perché – lo abbiamo già detto – pensano, e fino ad ora non stanno sbagliando, che la politica italiana non farà nulla per aiutarli. Hanno reagito in modo un po’ strano gli italiani che sono andati a votare, che hanno dato la maggioranza del parlamento a uno schieramento politico – il centrodestra capeggiato da Giorgia Meloni – che in campagna elettorale non ha certo fatto mistero di essere fermamente contraria allo scostamento di Bilancio, cioè alla creazione di nuovo debito per aiutare famiglie e imprese. Ora, sarebbe veramente strano se chi è andato a votare centrodestra non dovesse sapere che, senza scostamento di Bilancio, con le bollette – soprattutto della luce – che continueranno a crescere si andrà verso la chiusura di migliaia di aziende e verso la disperazione di milioni di famiglie. In queste ore Giorgia Meloni sta cercando di sensibilizzare i vertici dell’Unione europea per arrivare a una sorta di Recovery 2 per fronteggiare l’aumento dei costi dell’energia. L’atteggiamento della leader del centrodestra italiano, destinata a diventare capo del Governo, ricorda tanto il personaggio di un celebre romanzo che combatteva contro i mulini a vento… Evidentemente la signora meloni non sa che la speculazione sull’energia – a cominciare dal gas nel ‘famigerato’ mercato di Amsterdam – è iniziata a fine Aprile del 2021 ed è continuata e continua fino ad oggi. Perché la Germania sta intervenendo con 200 miliardi di euro a sostegno di famiglie e imprese tedesche? Perché sa 1) che la Germania non può mettere in discussione una speculazione che è stata ‘pilotata’ dall’Unione europea della quale la stessa Germania è capofila; 2) perché i tedeschi sanno che i 50 kg di esplosivo che hanno distrutto i gasdotti che collegano la Russia con l’Europa attraverso il Mar Baltico – Stream 1 e Stream 2 – non forniranno più gas all’Europa chissà per quanti anni a venire; 3) che i 27 Paesi dell’Unione europea non si tasseranno mai con un nuovo Recovery per aiutare i paesi che sono in difficoltà per mancanza di gas. Morale: la signora Giorgia Meloni, con il suo appello lanciato all’Unione europea per mettere a punto un intervento finanziario per fronteggiare la crisi del gas, sta solo perdendo tempo.

Vedrete che anche in Italia succederà quello che sta succedendo in Spagna, dove il Governo socialista di Pedro Sanchez sta varando un’imposta patrimoniale 

Forse – e questo sarebbe veramente paradossale – il futuro Governo di Giorgia Meloni, se vuole far restare l’Italia nel sistema nell’euro – dovrà prendere in considerazione il provvedimento che in queste ore sta varando il Governo spagnolo di Pedro Sanchez. Questo Governo – che è socialista e dimostra di esserlo con i fatti – ha annunciato un provvedimento non non farà certo piacere ai tanti benestanti di questo Paese. Di fatto, il Governo spagnolo si accinge a varare un’imposta patrimoniale. Si tratta di una nuova tassa di solidarietà temporanea sui patrimoni non eccessivamente grandi per aiutare le fasce di popolazione in difficoltà a causa delle bollette alle stelle. L’imposta colpirà le persone che hanno beni per un valore di almeno 3 milioni di euro e verrà applicata nel 2023 e nel 2024. Si annuncia un prelievo dell’1,7% su patrimoni fino a cinque milioni, del 2,1% tra i 5 e i 10 milioni e del 3,5% per beni superiori a 10 milioni. Il Governo Sanchez si aspetta un introito pari 1,5 miliardi di euro nel 2023. Previsti anche sgravi fiscali per quasi 2 miliardi di euro per i redditi più bassi. Ve l’immaginate un Governo italiano di centrodestra che vara un’imposta patrimoniale? Ci sarebbe da ridere…

Foto tratta da Il Riformista 

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