Sul Titanic

Previsioni elezioni siciliane: lotta tra Cateno De Luca e Renato Schifani (se aumenterà il numero di elettori vincerà il primo)

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  • Preambolo
  • Vincerà Schifani ‘trascinato’ dalle liste o De Luca che ‘trascina’ le sue liste?
  • Liste del centrodestra meno forti rispetto alle precedenti elezioni 
  • Chi vince e chi perde

Preambolo

Nel MATTINALE abbiamo illustrato le nostre previsioni sulle elezioni politiche nazionali ipotizzando una vittoria del centrodestra ma non netta, con la possibilità di non avere la maggioranza per governare. Perché? Perché a nostro modesto avviso ci sono due elementi che ci sembrano troppo trascurati: gli oltre 6 milioni di non vaccinati contro il Covid (più i cittadini che sono stati costretti a vaccinarsi per non perdere il lavoro) – che non dovrebbero votare né il centrosinistra classico, né il centrodestra classico; e, in seconda battuta, le super bollette di luce e gas che faranno perdere voti a tutti i partiti che hanno sostenuto il Governo di Mario Draghi; e faranno perdere voti anche a Fratelli d’Italia la cui leader, Giorgia Meloni, ha detto no allo scostamento di bilancio chiesto a gran voce da commercianti e, in generale, dagli  imprenditori; si salverà un po’ il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte sia perché ha lasciato un buon ricordo da presidente del Consiglio dei Ministri, sia perché è stato abile a far dimenticare agli italiani che il suo partito ha votato tutti i provvedimenti del Governo Draghi (tranne l’ultimo che ha aperto la crisi). Stasera chiudiamo con le nostre previsioni sulle elezioni regionali siciliane. Eccole.

Vincerà Schifani ‘trascinato’ dalle liste o De Luca che ‘trascina’ le sue liste?

Come abbiamo scritto più volte, i candidati alla presidenza della Regione, da sei, si sono ridotti, in pratica, a due: il battitore libero, Cateno De Luca, e il candidato del centrodestra, Renato Schifani. I Nuovi Vespri, già un anno fa, scrivevano di Cateno De Luca, quando – di fatto – ha iniziato la sua lunga campagna elettorale con la sua grande passione: la musica. De Luca, oltre che politico, è un musicista e, lo scorso anno, ha iniziato un tour musicale in tutta la Sicilia. Un modo di fare politica originale che lo ha avvantaggiato sui suoi avversari. Per questo e per il seguito che riscontriamo ‘a naso’ lo diamo come favorito. La partita con Schifani, in termini di strategia elettorale, è interessante. Il candidato del centrodestra non è molto conosciuto in tutta la Sicilia ed è sostenuto dalle liste del suo schieramento politico, di solito molto forti. De Luca, al contrario, gioca sul suo carisma ed è lui a trascinare le sue liste. Vincerà Schifani ‘trascinato’ dalle liste o De Luca che ‘trascina’ le sue liste? La partita è interessante; noi diamo favorito De Luca, ma la sfida è piuttosto incerta. Se a votare andranno pochi elettori – intorno al 45% – Schifani dovrebbe avere la meglio; se la percentuale di siciliani che si recherà alle urne aumenterà, le possibilità di De Luca cresceranno. Per un motivo semplice: perché i cittadini siciliani che torneranno a votare non lo faranno per sostenere la vecchia politica di centrodestra e centrosinistra e nemmeno per appoggiare i grillini siciliani, ormai poco credibili: lo faranno per cambiare e, nella stragrande maggioranza dei casi voteranno De Luca. Già con il 50% di elettori siciliani che si recano alle urne De Luca dovrebbe essere in lieve vantaggio; con il 55% di siciliani alle urne la vittoria di De Luca sarà quasi matematica. E siccome si vota con l’election day – abbinamento delle elezioni politiche nazionali con le elezioni regionali, è probabile che le prime (le elezioni politiche) portino più elettori alle seconde (elezioni regionali).

Liste del centrodestra meno forti rispetto alle precedenti elezioni 

Altri elementi da considerare. Storicamente, le liste del centrodestra, alle elezioni regionali siciliane, sono sempre state forti. Ma Domenica prossima – e questo è il primo elemento – ci saranno le liste di De Luca, che sono ben 39! E’ un numero impressionante di liste che potrebbe indebolire le liste degli altri partiti. Secondo elemento: anche in funzione di queste 39 liste unite al carisma di De Luca, ebbene, è chiaro che tali liste prenderanno un bel po’ di consenso. Quanto? Difficile fare previsioni. Si potrebbe presumere che le liste di De Luca ‘messe in pista’ per conquistare seggi non dovrebbero prendere meno del 15%; ma potrebbero andare al 20% e, perché no?, anche al 25%. Ciò significa che centrodestra e centrosinistra, o meglio, le liste di questi due schieramenti politici rispetto a cinque anni fa dovrebbero perdere un po’ di voti. Considerato che ci saranno anche i grillini in recupero, le liste del centrodestra potrebbero risultare meno forti rispetto alle passate competizioni elettorali. Ciò significa anche che i candidati forti del centrodestra potrebbero perdere dal 20 al 30% dei voti. Il possibile indebolimento delle liste del centrodestra, se si materializzerà, dovrebbe favorire De Luca.

Chi vince e chi perde

Andiamo alle previsioni nelle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana. Abbiamo già sottolineato che non sappiamo quale potrebbe essere il risultato per le liste di De Luca. Quello che possiamo dire è che, se dovesse vincere bene – considerati anche i Deputati eletti nel listino – potrebbe anche raggiungere la maggioranza assoluta dei seggi (36 seggi su 70). E le altre liste? Fratelli d’Italia dovrebbe andare bene, ma non stravincerà. Il Movimento 5 Stelle potrebbe anche prendere il terzo posto nella corsa per la presidenza della Regione con Nuccio Di Paola, battendo la candidata del centrosinistra, Caterina Chinnici, ma le liste grilline non brilleranno. Così come vediamo, a livello nazionale, una secca sconfitta del PD, che potrebbe scendere sotto il 15%, in Sicilia questo partito, dopo i ‘casini’ combinati dai vertici nazionali e siciliani, potrebbe scendere sotto il 10%. Forza Italia non dovrebbe superare il 10%. Dovrebbero difendersi la Nuova DC di Totò Cuffaro che va in coppia con l’UDC. Tutti gli altri partiti – compresa la Lega – li vediamo arrancare. La Lega – che si presente con il simbolo Prima l’Italia – è messa male, perché – sempre a nostro modesto avviso – sarà il partito che pagherà il più alto tributo a De Luca. Soprattutto – ribadiamo – se aumenterà il numero di elettori siciliani che si recheranno alle urne. Tra l’altro, se aumenterà il numero degli elettori si innalzerà anche il quorum: e per i partiti che arrancano la situazione diventerebbe più complicata. Un conto è il 5% (che è lo sbarramento previsto dalla legge elettorale siciliana) con 100 mila voti circa, altra è ben diversa cosa, se aumenterà il numero degli elettori alle urne, è un quorum da 120-125 mila voti: a questo punto certi partiti non raggiungerebbero il quorum nemmeno con la scala… Gli altri partiti sono messi peggio della Lega-Prima l’Italia: i Popolari e Autonomisti di Raffaele Lombardo non ci sembrano irresistibili (peraltro, l’arresto di un loro candidato non li agevola: anzi), la lista Cento Passi di Claudio Fava ci sembra debole, idem la lista di Gaetano Armao. Quanto  Siciliani Liberi, siamo certi che la candidata alla presidenza della Regione, Eliana Esposito, e i candidati andranno meglio rispetto a cinque anni fa.

Foto tratta da il Sicilia.it

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