L’arresto di un candidato alle elezioni regionali siciliane: caso isolato o ci dobbiamo aspettare altre sorprese dopo il voto?

23 settembre 2022
  • In ogni caso, l’arresto avvenuto stamattina deve fare riflettere 
  • Il dato positivo è che in questa doppia campagna elettorale i controlli non sono mancati
  • “Male non fare, paura non avere”

In ogni caso, l’arresto avvenuto stamattina deve fare riflettere 

L’arresto di un candidato alle elezioni regionali siciliane avvenuto stamattina merita un commento. Leggiamo cosa scrive il quotidiano La Sicilia: “I Carabinieri di Palermo hanno arrestato Salvatore Ferrigno, 62 anni, candidato al Parlamento regionale siciliano alle prossime elezioni nei Popolari Autonomisti di Raffaele Lombardo, lista della coalizione che sostiene l’ex presidente del Senato Renato Schifani nella corsa alla presidenza della Regione siciliana”. l’ipotesi di reato è scambio elettorale politico-mafioso… A sostegno dell’accusa ci sono diverse intercettazioni ambientali, alcune di pochissimi giorni fa. L’inchiesta, coordinata dalla Dda, nasce da un’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo, guidati dal tenente colonnello Salvatore Di Gesare, sui clan mafiosi della provincia di Palermo. (qui per esteso l’articolo de La Sicilia)”.

Il dato positivo è che in questa doppia campagna elettorale i controlli non sono mancati

Fin qui i fatti di cronaca. Come interpretare questa vicenda non esattamente esaltante? Precisando, innanzi tutto, che vale sempre e per tutti la presunzione di innocenza, va detto che il primo elemento che va sottolineato è che ci sono indagini e controlli in corso in questa doppia campagna elettorale, visto che Domenica prossima si vota per il rinnovo di Camera dei Deputati e Senato della Repubblica e per eleggere il nuovo presidente della Regione siciliana e i 70 Deputati del Parlamento dell’Isola. E’ stata, insomma – perché ormai è quasi finita, visto che oggi è l’ultimo giorno di campagna elettorale – una campagna elettorale con intercettazioni ambientali. In una realtà dove la mafia è fortemente presente questo non può che essere un fatto positivo: significa che, da parte delle autorità, c’è molta attenzione affinché la campagna elettorale si svolga senza il ricorso all’aiuto dei mafiosi. C’è anche una seconda domanda: l’arresto di stamattina che, come ricordato, è avvenuto l’ultimo giorno di campagna elettorale, è un caso isolato o sono in corso altre indagini su altri candidati che, magari, per ora sono tranquilli e beati e che potrebbero essere chiamati in causa dopo le elezioni?

“Male non fare, paura non avere”

Un vecchio adagio recita: “Male non fare, paura non avere”. Chi non ha fatto nulla, ovvero chi non ha cercato voti con il denaro, magari ricorrendo ai mafiosi, non ha nulla da temere. Ma se ci sono altre storie non edificanti – e noi questo non lo possiamo sapere – siamo certi che tali personaggi, ammesso che esistano, in questo momento non dovrebbero, come si usa dire, dormire tra due guanciali. E’ inutile che ci giriamo attorno: sappiamo benissimo che – soprattutto in certe Regioni del Sud e in Sicilia – la criminalità organizzata partecipa, in un modo o nell’altro, alle campagne elettorali, facendo girare soldi e voti. Nel corso degli anni i casi sono stati tanti. Quindi non c’è da stupirsi. Né di quello che è successo oggi, né – eventualmente – di quello che potrebbe succedere dopo le elezioni.

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