J'Accuse

A Palermo i bambini che vanno a scuola pensano che la munnizza che calpestano prima di entrare in classe sia la normalità…

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  • La verità è che, a Palermo, la munnizza è la metafora della vecchia politica cittadina. Ma i bambini che c’entrano? 
  • Domenica 25 Settembre gli elettori, come i bambini, dovranno anche loro abituarsi alla munnizza ‘mm’enzu ‘i strati pure per andare a votare? 

La verità è che, a Palermo, la munnizza è la metafora della vecchia politica cittadina. Ma i bambini che c’entrano? 

L’immondizia travolge Palermo e non risparmia nemmeno le scuole dove Domenica prossima si dovrà votare. A quanto pare ci sono mezzi rotti e manca il personale. Come possa mancare il personale in una città nella quale, tra dipendenti comunali e dipendenti delle società controllate dal Comune, prestano servizio circa 20 addetti non è facile capirlo. Anche sui mezzi guasti forse bisognerebbe fare un po’ di chiarezza. La situazione è critica in tante aree cittadine e va a coincidere con il piano straordinario di pulizia che era stato annunciato nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale retta dal Sindaco Roberto Lagalla. Non è la prima volta che nel capoluogo siciliano la munnizza travolge tante zone della città. Si citano sempre i quartieri Borgo Nuovo, Albergheria, Villaggio Santa Rosalia, le strade a ridosso della Circonvallazione. Spesso sono semplificazioni, perché l’immondizia è ovunque. La verità è che, a Palermo, la munnizza è la metafora della vecchia politica cittadina. Le priorità di Palermo sono appalti & affari. Anzi al nuovo Sindaco va riconosciuto il merito di aver eliminato il ‘tappo’ sulla Circonvallazione, all’altezza di via Lazio, che per due anni ha creato disagi giornalieri a migliaia di automobilisti; va detto anche che l’amministrazione Lagalla sta affrontando con determinazione la vergogna del cimitero cittadini di Santa Maria dei Rotoli, dove oltre mille bare sono rimaste senza sepoltura: la notizia è che si sta ricominciando con le sepolture. Tra qualche giorno dovrebbe essere eliminato anche il ‘tappo’ di via Roma, un’altra vergogna che è andata avanti da anni. Insomma, rispetto alla precedente amministrazione comunale di centrosinistra i cambiamenti in positivo ci sono. Ma non si registra alcuna novità con il problema munnizza. La città, dal punto di vista della pulizia, continua a fare schifo.

Domenica 25 Settembre gli elettori, come i bambini, dovranno anche loro abituarsi alla munnizza ‘mm’enzu ‘i strati pure per andare a votare? 

La nostra tesi è che sia ormai una questione di ‘psicanalisi politica’. La vecchia politica cittadina si riconosce e si rispecchia nella munnizza abbandonata dove capita: insomma, la munnizza che invade strade e marciapiedi della città è ormai una condizione esistenziale, una testimonianza di presenza in ‘bilico’ tra condizione onirica e realtà ‘effettuale’ con venature meta-cartesiane: “C’è ‘a munnizza, quindi siamo…”. Questo con molta probabilità spiega anche i passaggi ‘espressionistici’ come i mezzi per la raccolta dei rifiuti che – quasi avessero un’anima! – decidono di bloccarsi per esorcizzare anche i blandi tentativi di mutare il paesaggio cittadino-munnizzaro. La discarica di Bellolampo – esempio sublime di luogo eterno di munnizza – dove la parola chiusura è stata cancellata e sostituita dalla formula quasi mistica: “Munnizza per sempre”. L’unico problema è costituito dalle scuole, perché se è vero che la vecchia politica cittadina non riesce a rinunciare al dialogo infinito con la munnizza, per i ragazzi è un problema, perché per entrare nelle scuole debbono fare la gimcana e, in ogni caso, calpestano munnizza che poi portano nelle aule e nelle case. Una mamma che accompagna la figlia a scuola, nel quartiere di Acqua dei Corsari, ci ha inviato una serie di fotografie. “I bambini – ci dice la mamma – sono ormai convinti che saltare in mezzo l’immondizia abbandonata nelle strade e nei marciapiedi sia la normalità…”. E qui non possiamo non notare la differenza tra una politica cittadina che, da quasi un decennio, si rispecchia nella munnizza, e i bambini e i ragazzi chiamati troppo presto a conoscere i ‘valori’ della vecchia politica cittadina… Dicono che stanno arrivando i mezzi da fuori. La domanda è: Domenica 25 Settembre gli elettori, come i bambini, dovranno anche loro abituarsi alla munnizza ‘mm’enzu ‘i strati pure per andare a votare?

Foto tratta da il Sicilia 

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