Le elezioni politiche italiane del 25 Settembre potrebbero subire un rinvio. In Sicilia si voterebbe lo stesso?/ MATTINALE

20 settembre 2022
  • A questa domanda non sappiamo rispondere
  • Tutto nasce da un ricorso presentato da Marco Cappato, che ha presentato una lista alle elezioni politiche nazionali raccogliendo le firme con modalità digitale: raccolta delle firme considerata fino ad oggi irregolare
  • Se il ricorso di Cappato venisse accolto le firme per la presentazione delle liste potrebbero essere raccolte con modalità digitali? Sembrerebbe proprio di sì. L’importante è che, poi, non ci propongano il voto digitale…

A questa domanda non sappiamo rispondere

Ci sono notizie che vengono quasi esorcizzate. Non piacciono e quindi si prova a rimuoverle, a tenerle lontane. La notizia in questione è il possibile rinvio delle elezioni politiche nazionali del 25 Settembre. Ne ha scritto in modo esaustivo TAG 24 Il Quotidiano on line dell’Ateneo Nicolò Cusano di Roma. E’ la stessa università protagonista di una radio – Radio Cusano Campus – che si caratterizza per un’informazione politica puntuale e pluralista. Un articolo di ieri racconta che il pronunciamento del Tribunale Civile di Milano sul ricorso con cui Marco Cappato chiede in via cautelare la riammissione d’urgenza della sua lista “Referendum e democrazia con Cappato” alle elezioni di domenica prossima 25 Settembre sarebbe dovuto arrivare ieri. Ma il pronunciamento non c’è stato. In ogni caso arriverà prima di Domenica 25 Settembre, in tempo per bloccare e rinviare le elezioni politiche nel caso in cui il ricorso verrà accolto. Il motivo è il ricorso di urgenza, che è stato presentato lo scorso 2 Settembre dagli esponenti di Referendum e Democrazia con Cappato, contesta l’esclusione della lista dalla consultazione elettorale per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato per il mancato riconoscimento delle firme raccolte con modalità digitale. Il Governo nazionale si è costituito contro l’ammissione della lista ma, se il ricorso verrà accolto da giudici milanesi, un rinvio delle elezioni sarebbe inevitabile, perché si dovrebbero ristampare e redistribuire le schede elettorali.

Tutto nasce da un ricorso presentato da Marco Cappato, che ha presentato una lista alle elezioni politiche nazionali raccogliendo le firme con modalità digitale: raccolta delle firme considerata fino ad oggi irregolare

La questione è legata alla raccolta delle firme per la presentazione delle liste. Il movimento di Marco Cappato le ha raccolte con modalità digitale e le ha consegnate attraverso una pennetta Usb. Modalità del tutto diversa dagli altri partiti e movimenti che si sono presentati per la prima volta alle elezioni, che invece hanno raccolto le firme ad una ad una nelle strade italiane sotto il sole di Agosto. TAG 24 riporta la dichiarazione di Marco Cappato subito dopo l’esclusione della sua lista: “Il diniego di oggi non ci farà desistere, nelle prossime 48 ore predisporremo i ricorsi urgenti affinché si adegui lo strumento digitale alle farraginose, quanto poco sicure o trasparenti, modalità di raccolta firme cartacee per la presentazione delle candidature per le elezioni politiche”. Ricorsi annunciati e ricorsi presentati. Ancora Marco Cappato: “Le motivazioni differiscono, ma, in tutte le circoscrizioni, non si è tenuto conto delle modificazioni legislative sopravvenute dall’adozione delle legge elettorale e dall’introduzione della firma digitale certificata per sottoscrivere documenti ufficiali. Si sono interpretate restrittivamente norme datate senza tenere di conto del progressivo ampliamento dell’uso della sottoscrizione digitale nonché il precedente del milione di firme online raccolte l’estate scorsa a sostegno dei referendum eutanasia e cannabis ritenute valide dalla Cassazione”. L’articolo di TAG 24 riporta anche un passo della memoria dell’Avvocatura dello Stato dove si fa notare che “il provvedimento auspicato dai ricorrenti imporrebbe di differire lo svolgimento delle elezioni”. Precisazione alla quale ha replicato lo stesso Cappato: “Siamo di fronte a un ricatto istituzionale fondato però su ritardi e omissioni del governo stesso che fa pendere sulla testa del giudice del Tribunale di Milano la responsabilità dello spostamento delle elezioni. Se questo dovesse accadere sarebbe solo conseguenza dell’inerzia del governo stesso: se fosse intervenuto prima non ci sarebbe stato alcun rischio”.

Se il ricorso di Cappato venisse accolto le firme per la presentazione delle liste potrebbero essere raccolte con modalità digitali? Sembrerebbe proprio di sì. L’importante è che poi non ci propongano il voto digitale…

Il pronunciamento dei giudici del Tribunale Civile di Milano, come già ricordato, era atteso ieri. Ma non c’è stato. Potrebbe arrivare nelle prossime ore o, al massimo, tra qualche giorno, in ogni caso prima di Domenica 25 Settembre, giorno in cui si dovranno celebrare le elezioni politiche. Se il ricorso di Cappato venisse accolto le firme per la presentazione delle liste potrebbero essere raccolte con modalità digitali? Sembrerebbe proprio di sì. L’importante è che poi non ci propongano il voto digitale, perché le elezioni finirebbero per diventare appannaggio degli haker o pirati informatici. Non sarebbe più semplice abolire l’antidiluviana raccolta delle firme per chi si presenta alle elezioni per la prima volta? Altra domanda: in Sicilia un eventuale accoglimento del ricorso cosa comporterebbe? Non siamo giuristi, ma un problema si porrebbe. E’ noto che il presidente della Regione siciliana uscente, Nello Musumeci, nel rispetto della norma, ha fatto ricorso al cosiddetto election day, ovvero all’abbinamento, il 25 Settembre, delle elezioni regionali siciliane (elezione del nuovo presidente della Regione e rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana) alle elezioni politiche nazionali. Esiste la volontà del Governo siciliano, attraverso il presidente della Regione, di unificare le elezioni politiche nazionali con le elezioni regionali della Sicilia. Ma è, appunto, la volontà del presidente della Regione, non del Parlamento siciliano. Il presidente uscente Musumeci ha motivato il ricorso all’election day con il risparmio che si avrebbe per le finanze pubbliche nell’organizzare le due elezioni in un’unica giornata. Non ci sembra una motivazione di poco conto. Ciò significherebbe, in caso di rinvio delle elezioni politiche nazionali, che anche le elezioni regionali siciliane subirebbero un rinvio? A onor del vero, non lo sappiamo. Da un lato c’è una norma che ha consentito al presidente della Regione siciliana uscente di optare per l’election day; dall’altra parte non c’è, in tal senso, un voto del Parlamento siciliano. Non ci resta che dare la parola ai giuristi. Intanto vediamo cosa decideranno i giudici di Milano.

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