Sud e Sicilia fornitori di energia all’Europa? No, grazie, signora Giorgia Meloni, lo proponga nel Lazio…

18 settembre 2022
  • La leader di Fratelli d’Italia propone al Sud e alla Sicilia di diventare hub energetico per l’Europa. Ma come le viene in mente, signora Meloni, una proposta così balzana e sbagliata?  
  • In Sicilia, oggi, va bloccata la speculazione al ribasso sul prezzo del grano che serve agli speculatori per piazzare pannelli fotovoltaici al posto dei campi di grano
  • La naturalezza con la quale la signora Meloni ha lanciato questa proposta in campagna elettorale dimostra matematicamente che, oggi, nel Sud e in Sicilia, chi vota Fratelli d’Italia vota contro Sud e Sicilia  

La leader di Fratelli d’Italia propone al Sud e alla Sicilia di diventare hub energetico per l’Europa. Ma come le viene in mente, signora Meloni, una proposta così balzana e sbagliata?  

Lo volete sapere cosa pensa Giorgia Meloni di Sud e Sicilia? Che debbono diventare l’hub energetico europeo. In pratica, Sud e Sicilia debbono produrre energia per darla all’Europa! Al Sud e in Sicilia si sta combattendo una durissima battaglia contro chi vuole sbaraccare l’agricoltura – a partire dal grano duro, il cui prezzo continua a subire una vergognosa speculazione al ribasso – per sostituire le immense distese di seminativi con pannelli fotovoltaici; si sta combattendo una durissima battaglia per difendere il territorio, il paesaggio agrario e anche l’economia siciliana e, perché no?, anche il mare siciliano. Ebbene, arriva la signora Giorgia Meloni, lanciatissima per vincere le elezioni politiche italiane, e che cosa propone per Sud e Sicilia? Un bell’hub energetico per fornire energia al resto d’Europa! Ascoltate le sue parole nel video che abbiamo allegato: la leader di Fratelli d’Italia non parla di un’integrazione tra agricoltura e grandi impianti energetici – e già sarebbe un errore – tra agricoltura ed energia: parla direttamente di un hub energetico. Il bello è che cita i due metanodotti che passano dalla Sicilia e del metanodotto in Puglia: alla signora Meloni non bastano i metanodotti: vuole anche altri impianti per la produzione di energia solare e eolica da trasferire in Europa! Sud e Sicilia cosa devono diventare, signora Meloni, i camerieri energetici dell’Europa?

In Sicilia, oggi, va bloccata la speculazione al ribasso sul prezzo del grano che serve agli speculatori per piazzare pannelli fotovoltaici al posto dei campi di grano

Qualcuno dovrebbe spiegare alla signora Meloni che in questo momento il Sud e la Sicilia sono presi d’assalto da speculatori che affittano e acquistano terreni, complice la crisi dell’agricoltura, per produrre energia fotovoltaica. Qualcuno dovrebbe spiegare alla leader di Fratelli d’Italia che l’energia prodotta da questi signori – tutti privati – non lascia nulla alla Sicilia e al Sud, se non l’inquinamento da pannelli fotovoltaici che impediscono l’esercizio dell’agricoltura, distruggendo il paesaggio. Qualcuno dovrebbe spiegare alla Meloni che l’energia fotovoltaica ha un senso se è diffusa nel territorio con piccoli impianti da realizzare nei palazzi e, in generale, nelle abitazioni, nei capannoni artigianali e industriali. Al limite qualche grande impianto – controllato dalla Regione siciliana e non da Enel o ENI o da privati – dovrebbe essere realizzato lungo le strade e le autostrade. Quello che vogliono fare i privati sono invece grandi impianti fotovoltaici e eolici per vendere l’energia prodotta all’Europa, sfruttando i terreni e il mare della Sicilia senza lasciare nulla alla Sicilia. Un po’ com’è avvenuto con i metanodotti che attraversano la nostra Isola. La signora Meloni non sa che quando venne realizzato in Sicilia il primo metanodotto con l’Algeria, negli accordi siglati era previsto che una quota del gas sarebbe rimasta alla Sicilia. Ma né il Governo regionale di Angelo Bonfiglio nel 1974, né il Governo regionale di Piersanti Mattarella tra il 1978 e il 1980, né i Governi regionali siciliani successivi hanno mai messo in atto questa parte dell’accordo. Graziano Verzotto – che nei primi anni ’70 del secolo passato era presidente dell’Ente Minerario Siciliano – dopo aver ricordato che la Sicilia aveva diritto a questa quota di gas venne coinvolto in uno scandalo che sembrò costruito apposta per lui e fu costretto a fuggire tra la Francia e il Libano.

La naturalezza con la quale la signora meloni ha lanciato questa proposta in campagna elettorale dimostra matematicamente he, oggi, nel Sud e in Sicilia, chi vota Fratelli d’Italia vota contro Sud e Sicilia  

Con molta probabilità, la signora Meloni, lanciando questa proposta, ha pensato di fare cosa gradita ai siciliani. Non è così. Già la Sicilia dà tanto al resto d’Italia con i metanodotti e con le raffinerie di petrolio senza ricevere in cambio nulla. Ci manca pure che ci mettiamo a regalare il nostro mare e i nostri terreni agricoli, sacrificando la pesca e l’agricoltura per consentire alle grandi multinazionali di fare affari con le energie alternative sfruttando la nostra Isola. Alla Sicilia serve un nuovo Governo regionale che si opponga in modo risoluto ai mega impianti eolici al largo delle isole Egadi, di fronte al mare di Agrigento e di fronte al mare di Catania; alla Sicilia serve un Governo regionale che difenda l’agricoltura e il paesaggio agrario siciliano, che è tutt’uno con il patrimonio naturale, ambientale e culturale della nostra Isola. Alla Sicilia non servono i Governi ascari disposti a consegnare i terreni agricoli siciliani a chi vuole sostituire il nostro grano con gli impianti fotovoltaici. Questo ci dice che oggi un siciliano che vota per Fratelli d’Italia vota contro gli interessi della Sicilia. Pensare di consegnare la nostra Isola, il nostro mare e i nostri terreni a chi vuole fare affari con eolico e fotovoltaico è solo volgare neo-colonialismo di ritorno. La Sicilia, egregia signora Meloni, non ha bisogno del suo partito che ci prospetta di far diventare la nostra Isola fornitrice di energia all’Europa. Non sarà questo il futuro della Sicilia: quanto meno, ci batteremo perché non lo sia. Perché questa bella proposta non la formula nel Lazio? Ne vada a parlare nella sua Regione e vediamo cosa ne pensano…

Foto tratta da la Repubblica   

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