Alluvione in Pakistan con danni enormi ai luoghi abitati e all’agricoltura mentre l’India blocca l’export di riso

13 settembre 2022
  • I cambiamenti climatici non danno tregua. Il Pakistan dovrà importare quasi tutto il grano che gli serve, mentre in India, dopo la secca riduzione dell’export di grano, blocca anche l’esportazione di riso 
  • Quasi un milione di tonnellate di riso sono bloccate nei porti indiani 

I cambiamenti climatici non danno tregua. Il Pakistan dovrà importare quasi tutto il grano che gli serve, mentre in India, dopo la secca riduzione dell’export di grano, blocca anche l’esportazione di riso 

Brutte notizie arrivano dal mondo agricolo del Pakistan e dell’India. In Pakistan le inondazioni – leggiamo nel report dell’analista dei mercati internazionali, Sandro Puglisi, analista – hanno distrutto fino al 65% delle colture alimentari domestiche con danni ingenti ai terreni agricoli. In tutto questo si avvicina la stagione della semina e i terreni umidi potrebbero creare problemi, come è avvenuto lo scorso anno in Sicilia, con le piogge autunnali e di inizio Inverno che hanno ritardato la semina del grano in molti casi a Gennaio di quest’anno. Non a caso la produzione di grano duro siciliano si è ridotta del 30% circa. La stessa cosa si sta verificando adesso in Pakistan. Ennesima dimostrazione che i cambiamenti climatici sono in corso in tutto il mondo. “Le importazioni di grano dal Pakistan sono cresciute esponenzialmente negli ultimi dieci anni, nonostante la produzione interna – leggiamo sempre nel report di Puglisi -. Su questa scia, l’USDA (Dipartimento Agricoltura degli Stati Uniti d’America) prevede che le importazioni di grano saranno del 118% in più rispetto alla media quinquennale nel 2022/23.

Quasi un milione di tonnellate di riso sono bloccate nei porti indiani 

Dal Pakistan all’India. Anche in questo Paese il clima fa i capricci. Chi legge I Nuovi Vespri sa che l’annata granicola per l’India era cominciata bene: si parlava di una produzione di grano 2022 record. Sono bastati, però, 15 giorni di siccità insistente per ridurre la produzione di grano indiano e per convincere il Governo di questo Paese a mettere il freno alle esportazioni di grano. Una cosa simile si sta verificando con il riso. In India, leggiamo sempre nel report, “i commercianti stanno monitorando le implicazioni dell’inflazione alimentare dopo un divieto parziale di esportazione di riso da parte dell’India”. Lo scenario si va complicando. “Giovedì scorso – scrive Puglisi – il Paese ha vietato le esportazioni di rotture di riso e ha imposto un dazio del 20% sulle esportazioni di vari tipi di riso”. Per la cronaca, le rotture di riso sono i chicchi di riso che si rompono durante la cosiddetta sbiancatura del riso. Le rotture di riso vengono separate meccanicamente dai chicchi di riso interi e utilizzati in zootecnia per l’alimentazione degli animali. Nel report di Puglisi si legge che alcuni carichi di riso sono fermi nei porti indiani: “Quasi un milione di tonnellate di riso sono rimaste intrappolate lì, poiché gli acquirenti si rifiutano di pagare la nuova tassa di esportazione del Governo in aggiunta al prezzo del contratto concordato”.

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