E se Putin avesse ragione quando dice che l’accordo sul grano tra Russia e Ucraina ha avvantaggiato i “Paesi occidentali ricchi”?

8 settembre 2022
  • L’accusa lanciata dal presidente della Russia, Putin, all’Occidente – a cominciare dall’Europa – è gravissima e va certamente verificata. Questo perché in Africa, oggi, milioni di persone sono a rischio fame 
  • In Europa, spesso, vengono alterate anche le dichiarazioni dei vertici russi. Cosa dice il report dell’analista dei mercati finanziari, Sandro Puglisi
  • La testimonianza di Azione contro la fame
  • Nel Corno d’Africa – dove la situazione alimentare è gravissima – la prima nave con il primo carico di grano è arrivata quattro giorni fa, ovvero oltre 45 giorni dopo la firma dell’accordo tra Russia e Ucraina. Non sono un po’ troppi? Grano duro ucraino in Italia per far abbassare il prezzo del grano duro di Sud Italia e Sicilia?   

L’accusa lanciata dal presidente della Russia, Putin, all’Occidente – a cominciare dall’Europa – è gravissima e va certamente verificata. Questo perché in Africa, oggi, milioni di persone sono a rischio fame 

Che succede con le navi cariche di grano di grano provenienti dall’Ucraina? Leggere o ascoltare le notizie che arrivano dall’Unione europea è deprimente, perché più che informazione è propaganda. Anche le dichiarazioni dei vertici della Russia spesso vengono alterate. Noi in questo periodo di campagna elettorale stiamo un po’ trascurando l’agricoltura. In ogni caso il nostro punto di riferimento per orientarci rimane il report giornaliero dell’analista dei marcati finanziari, Sandro Puglisi. Per provare a raccapezzarci ecco cosa scriveva ieri Puglisi a proposito dell’export di grano e, in generale, di prodotti agricoli ucraini: “Dal bacino del Mar Nero, il Ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha dichiarato Martedì che l’Occidente non sta onorando la sua promessa di aiutare le esportazioni russe di cibo e fertilizzanti a raggiungere i mercati globali. Lavrov ha affermato che l’Occidente non ha allentato le sanzioni per rendere più facile per la Russia esportare prodotti agricoli. Mosca ha visto l’impegno come una parte fondamentale dell’accordo sul corridoio di esportazione”. Puglisi riporta una precisazione di Lavrov: “I nostri colleghi occidentali non stanno facendo ciò che ci è stato promesso dal Segretario generale delle Nazioni Unite”.

In Europa, spesso, vengono alterate anche le dichiarazioni dei vertici russi. Cosa dice il report dell’analista dei mercati finanziari, Sandro Puglisi

Nel report di Puglisi ieri c’è anche una dichiarazione del presidente russo, Vladimir Putin, che parla di “un’incombente crisi alimentare globale” e della possibilità di “modificare lo storico accordo sul grano con l’Ucraina per limitare i Paesi che possono ricevere spedizioni di merci”. Putin, scrive Puglisi, “ha detto che la Russia aveva firmato l’accordo, con l’intesa che avrebbe contribuito ad alleviare l’aumento dei prezzi del cibo nei Paesi in via di sviluppo, ma invece sono stati i Paesi occidentali ricchi ad approfittare dell’accordo”. A questo punto, da Putin, arriva un’accusa molto grave: “Se escludiamo la Turchia, quasi tutto il grano esportato dall’Ucraina viene inviato ai Paesi dell’Unione Europea. Solo due delle 87 navi che trasportavano 60.000 tonnellate di prodotti sono andate nei Paesi poveri”. Putin ha aggiunto che cercherà di “limitare le destinazioni per le esportazioni di grano e altri prodotti alimentari”.

La testimonianza di Azione contro la fame

Va detto che i problemi di carenza di cibo in Africa – che è il Continente dove dovrebbe arrivare il grano dell’Ucraina – sono antecedenti all’esplosione della guerra in Ucraina. Tuttavia, dalle notizie che si leggono sui siti e, in generale, sui mezzi d’informazione che si occupano di fame e malnutrizione in Africa, è innegabile che, da quando è esplosa la guerra in Ucraina la situazione, in molti Paesi africani, sul fronte delle carenze alimentari è peggiorata. Azione contro la fame, organizzazione leader nella lotta alla fame e alla malnutrizione nel mondo che opera in 51 Paesi, spiega che in 30 anni di attività in Somalia non ha mai visto tante persone ridotte alla fame. La Somalia è stata colpita dalla siccità, mancano i generi alimentari e i prezzi sono alle stelle. Lo scenario è complicato anche in Etiopia e in Kenya. In un articolo de la Repubblica dello scorso 2 Agosto si legge: “In Etiopia, Kenya e Somalia il numero di persone che affrontano livelli critici di fame è più che raddoppiato rispetto all’anno scorso, passando da oltre 10 milioni a oltre 23 milioni di persone. Questo numero è destinato ad aumentare (con una stima di altri 20 milioni di persone a rischio fame). Kenya e Somalia hanno dichiarato l’emergenza nazionale; Kenya, Somalia ed Etiopia non vedevano una siccità così grave da 40 anni: quattro stagioni delle piogge sono già fallite, i pozzi d’acqua si stanno prosciugando e un capo di bestiame su tre è morto (e il bestiame è l’unica fonte di ricchezza di molte famiglie e la spina dorsale delle economie locali). Il numero di rifugiati climatici è in aumento”.

Nel Corno d’Africa – dove la situazione alimentare è gravissima – la prima nave con il primo carico di grano è arrivata quattro giorni fa, ovvero oltre 45 giorni dopo la firma dell’accordo tra Russia e Ucraina. Non sono un po’ troppi? Grano duro ucraino in Italia per far abbassare il prezzo del grano duro italiano?

Siamo rimasti perplessi nel leggere un articolo di quattro giorni fa su AFRICA NEWS: “La Brave Commander è arrivata a Gibuti Martedì scorso. La nave, noleggiata dalle Nazioni Unite e salpata dal porto ucraino di Yuzhny due settimane fa, trasportava il primo carico di grano destinato al Corno d’Africa dall’invasione russa dell’Ucraina. A beneficiare delle 23.000 tonnellate di grano a bordo sarà l’Etiopia, paese in cui  secondo la FAO circa  4,6 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare”. L’accordo per il corridoio umanitario da dove par passare il grano dell’Ucraina è stato firmato il 22 Luglio. Possibile che la prima nave di grano ucraino sia arrivata Nel Corno d’Africa solo quattro giorni fa? A nostro modesto avviso, sarebbe bene approfondire come stanno le cose. Il fatto che nel Corno d’Africa il primo carico di grano ucraino sia arrivato dopo oltre 45 giorni dalla firma dell’accordo per la creazione di un corridoio umanitario deve fare riflettere. In Europa – specie dopo che la Russia ha tagliato il gas all’Unione europea – Putin ha torto per definizione. Ma con questo modo europeo di fare informazione – che spesso è deformazione dell’informazione – si rischia di fare solo confusione e, spiace scriverlo, di alimentare le speculazioni: e siccome nell’Unione europea le speculazioni sono all’ordine del giorno (basti vedere cosa sono riusciti a combinare nel mercato del gas di Amsterdam), conoscere la verità su come stanno le cose in questa vicenda è essenziale. Un fatto è certo: in Africa si muore di fame e non si sta facendo molto per affrontare questo problema. Se le dichiarazioni di Putin dovessero risultare vere – “sono stati i Paesi occidentali ricchi ad approfittare dell’accordo” – sarebbe un fatto gravissimo. Per esempio: se la crisi alimentare è in Africa perché, lo scorso 8 Agosto, si segnalava l’arrivo di due navi cariche di grano ucraino in Italia? Che bisogno ha l’Italia del grano ucraino? La priorità non dovrebbe essere l’Africa? Non è che stanno utilizzando anche il grano duro ucraino per ridurre il prezzo del grano duro del Sud Italia e della Sicilia?

Foto tratta da Sky Tg24

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