Durerà l’accordo per l’export di grano tra Russia e Ucraina? Le bombe sul combustibile nucleare e la possibile catastrofe alimentare

31 agosto 2022
  • “La domanda ovvia sarà se l’accordo sul corridoio di esportazione reggerà in caso di escalation”, scrive nel suo report l’analista dei mercati internazionali Sandro Puglisi
  • E’ bene dire sin da ora, a futura memoria, che un eventuale bombardamento al centro di stoccaggio di combustibile nucleare esausto della miniera di  Zaporizhzhia, oltre ai danni alle persone e all’ambiente, provocherebbe una catastrofe alimentare mondiale 

“La domanda ovvia sarà se l’accordo sul corridoio di esportazione reggerà in caso di escalation”, scrive nel suo report l’analista dei mercati internazionali Sandro Puglisi

Durerà l’accordo tra Russia e Ucraina per l’esportazione di grano e altri prodotti agricoli? L’interrogativo se lo pone e lo pone nel suo report di ieri l’analista dei mercati internazionali, Sandro Puglisi, che scrive: “La domanda ovvia sarà se l’accordo sul corridoio di esportazione reggerà in caso di escalation”. La domanda non è oziosa, perché si tratta pur sempre di un’intesa siglata nel pieno di una guerra che va avanti senza interruzione. E poiché lo scontro si inasprisce i dubbi sulla durata dell’accordo sono più che legittimi. Ancora Puglisi: “A tal proposito, SovEcon ritiene che il corridoio del grano continuerà a funzionare almeno a breve termine a meno che non ci sia un importante cambiamento nel corso della guerra e che questo evidenzi quanto sia fragile l’accordo”.

 

E’ bene dire sin da ora, a futura memoria, che un eventuale bombardamento al centro di stoccaggio di combustibile nucleare esausto della miniera di  Zaporizhzhia, oltre ai danni alle persone e all’ambiente, provocherebbe una catastrofe alimentare mondiale 

Accordo che risulterà tanto più fragile quanto più si inasprirà la guerra in corso in Ucraina. Le cronache di queste ore raccontano di offensive e di contro-offensive. Alcune fondi dicono che gli ucraini siano in recupero (ma recupero di cosa?), i russi smentiscono. Un dato certo è che la guerra con il passare dei giorni si va concentrando sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Come abbiamo scritto stamattina, si teme che le bombe possano colpire la stessa centrale. Anche se il pericolo maggiore è rappresentato dal centro o dai centri di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito (o esausto). Un bombardamento nei luoghi dove viene custodito il combustibile nucleare esausto provocherebbe una mezza catastrofe. Nessuno se lo augura, ma è chiaro che una tempesta radioattiva provocata da un’eventuale esplosione del centro o dei centri di stoccaggio del combustibile esaurito, oltre a investire un ampio territorio (compresa l’Europa, a cominciare da Europa dell’Est e Germania), pregiudicherebbe, ovviamente, l’agricoltura dell’Ucraina e di altri Paesi vicini. Alla catastrofe ambientale si sommerebbe la catastrofe alimentare, perché a questo punto si ridurrebbe veramente l’offerta mondiale di grano e di altri prodotti (si pensi all’olio di Girasole del quale l’Ucraina è il primo produttore al mondo), con un aumento dell’inflazione alimentare. Queste cosa vanno dette ora, a futura memoria, perché le cronache di queste ore ci raccontano che le bombe – che non si capisce se siano russe o ucraine – cadono proprio accanto alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e accanto al centro o ai centri di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito.

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti