Con Conte e Unione Popolare il PD sotto il 15%? In Campania e in Sicilia il crollo del partito di Letta potrebbe essere clamoroso

19 agosto 2022
  • Due notizie apparentemente slegate
  • Unione popolare di De Magistris ha completato la raccolta delle firme
  • I numeri reali del Sud derubato nell’Italia di oggi
  • Tanti ex Equità Territoriale voteranno Unione Popolare 
  • Gli errori nelle candidature commessi dal PD di Letta in Campania
  • Ma cosa c’entra la ligure Annamaria Furlan con la Sicilia? 
  • In tutto questo c’è anche la candidatura in Sicilia del giudice Roberto Scarpinato che potrebbe spopolare 8soprattutto pescando nell’elettorato di sinistra) 

Due notizie apparentemente slegate

Ci sono due notizie politico-elettorali apparentemente slegate: Unione Popolare che avrebbe completato con successo la raccolta delle firme per partecipare alle elezioni politiche nazionali e il caos che si è scatenato nel PD di alcune Regioni del Sud Italia, dove i vertici di questo partito stanno giocando col fuoco ‘paracadutando’ candidati di altre Regioni, mortificando i gruppi dirigenti locali. Proviamo a illustrare perché le due notizie potrebbero diventare intimamente legate. Cominciamo con Unione Popolare, il nuovo schieramento politico di sinistra che vede insieme Potere al Popolo, Rifondazione Comunista (molto diversa da Rifondazione Comunista di Palermo), ManifestA, l’ex Sindaco di Napoli Luigi De Magistris (che è il capo politico di questa nuova formazione politica), altre forze di sinistra e, forse, un bel po’ di parlamentari fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle. Scrive il nostro amico Enzo Lionetti su Facebook:

Unione popolare di De Magistris ha completato la raccolta delle firme

“È ormai completata la raccolta firme per la partecipazione alle Elezioni Politiche del 25 Settembre, nonostante gli ostacoli creati ad arte dal Parlamento in data 3 Luglio 2022. Unione Popolare parteciperà con 120 proposte programmatiche. Perché c’è tanto da fare per cambiare radicalmente l’approccio alle politiche dell’Italia e del Mezzogiorno in particolare. UNIONE POPOLARE SE LA GIOCA PROPRIO AL SUD ITALIA, DOVE LE ESIGENZE ED I BISOGNI DI RISCATTO E DI RIPRESA SONO MOLTO SENTITI. Perché il SUD è stato tradito dal centrodestra, dal centrosinistra (falso), dal Movimento 5 Stelle, per non parlare di Renzi e Calenda. Se consideriamo gli ultimi vent’anni, con al Governo sia il centrodestra con Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, ovvero il centrosinistra del PD insieme a Forza Italia, M5S e Lega Nord, il disastro per il SUD è acclarato e certificato da Banca d’Italia, Corte dei Conti, ISTAT, Svimez, Eurispes e diverse autorevoli Università pubbliche e private. IL DISASTRO DEL SUD È STATO REALIZZATO PROPRIO DAI PARTITI DEL CENTRODESTRA E DEL PD. Questi Partiti sono sempre stati al Governo nazionale, al Governo delle Regioni Meridionali, delle grandi Città. C’è un grande problema politico in Italia. Coloro che hanno causato lo sfascio completo del Mezzogiorno sono sempre in TV e sulla Stampa facendo credere che esistono solo loro e non c’è altra scelta”.

I numeri reali del Sud derubato nell’Italia di oggi

A questo punto Lionetti tenne insieme alcuni dati:
NEGLI ULTIMI VENT’ANNI SOTTRATTI AL SUD BEN 1.000 MILIARDI DI EURO DI INVESTIMENTI E SPESA PUBBLICA.
NEGLI ULTIMI VENT’ANNI SONO EMIGRATI DAL SUD ITALIA BEN 2 MILIONI DI GIOVANI E LAVORATORI, SENZA CONSIDERARE I PENDOLARI DEL LAVORO AL NORD.
LE GRANDI AZIENDE PUBBLICHE DI STATO HANNO DISMESSO LE LORO ATTIVITÀ AL SUD ITALIA PER CONCENTRARLE AL NORD ITALIA, COME ENI, ENEL, RFI, TRENITALIA, FINCANTIERI, ANAS…>
ANCHE IL PNRR È STATO SOTTRATTO AL SUD ITALIA, PER COLPA DEI PARTITI AL GOVERNO DAL 2019, COME M5S, PD, LEGA E FORZA ITALIA.
NEGLI ULTIMI VENT’ANNI HANNO SEMPRE GOVERNATO IL CENTRODESTRA ED IL PD, CON GLI ULTIMI 4 ANCHE IL M5S.
QUESTI PARTITI SONO LA CAUSA DEL DISASTRO DEL MEZZOGIORNO.
EPPURE SI PROPONGONO COME FORZE POLITICHE NUOVE CHE VOGLIONO IL VOTO DEL SUD.
#UNIONEPOPOLARE con Luigi de Magistris è l’unica alternativa per ridare #Dignità al #SUD, per far funzionare la SANITÀ PUBBLICA, I TRASPORTI PUBBLICI, LA SCUOLA A TEMPO PIENO, LE UNIVERSITÀ, L’ASSISTENZA PER GLI ANZIANI E PER I SOGGETTI IN DIFFICOLTÀ (REDDITO DI CITTADINANZA), CON TANTO DI FINANZIAMENTI PER IL SUD.
UNIONE POPOLARE è l’unico Movimento alle Elezioni Politiche che è CONTRO IL FOSSILE, RIGASSIFICATORI, INCENERITORI, CENTRALI A CARBONE PREVISTI SOPRATTUTTO AL SUD COME PROGRAMMATO DALL’AGENDA DRAGHI.
Mentre la proposta di UNIONE POPOLARE È PER LE RINNOVABILI DIFFUSE SUI TETTI E SUGLI EDIFICI INDUSTRIALI ED AGRICOLI, CON BENEFICIO DIRETTO PER I CITTADINI E LE IMPRESE. SPECIE PER IL MEZZOGIORNO, AREA VOCATA PER L’ENERGIA SOLARE, EOLICA E GEOTERMICA, OLTRE CHE IDROELETTRICA.
IL SUD CON UNIONE POPOLARE PUÒ AVERE LE UNICHE OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO.
SE SI CONTINUA A VOTARE PER IL CENTRODESTRA ED IL PD, O RENZI/CALENDA, PER IL SUD NON CI SARÀ PROSPETTIVA, SE NON QUELLA DI DIVENTARE L’HUB ENERGETICO D’EUROPA CON LE MULTINAZIONALI ESTERE DELL’ENERGIA CHE FANNO LORO PROFITTI MEGA GALATTICI.
FORZA Maurizio Acerbo Giuliano Granato Eleonora Forenza Piera Aiello Simona Suriano Natale Cuccurese Pietro Bevilacqua Michele Ladisa Laura Marchetti e tante altre ed altri candidati di UNIONE POPOLARE!”.

Tanti ex Equità Territoriale voteranno Unione Popolare 

Enzo Lionetti è stato tra i fondatori del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale dal quale sono andati via in tanti. Una parte dei fuoriusciti da Equità Territoriale ha dato vita a Futuro Meridiano, partito meridionalista che è in fase di assestamento e non partecipa con proprie liste alle elezioni politiche del 25 Settembre. Detto questo, siccome I Nuovi Vespri hanno creduto e partecipato alla nascita del Movimento Equità Territoriale, registrando anche la sua crisi, non possiamo non notare, da cronisti, che soggetti che hanno fondato Equità Territoriale e poi sono andati via oggi appoggiano Unione Popolare. Del resto, il post di Enzo Lionetti, preciso e puntuale nel mettere a fuoco i veri punti della questione meridionale di oggi, è chiarissimo: saranno tanti i meridionalisti e i cittadini delle Regioni del Sud Italia e della Sicilia che voteranno Unione Popolare.

Gli errori nelle candidature commessi dal PD di Letta in Campania

Arriviamo, così, alla seconda notizia, apparentemente slegata dalla prima. Il Partito Democratico, nella composizione delle liste per le elezioni politiche del 25 Settembre, sta provando ad utilizzare i voti che pensa di avere – soprattutto in Campania e Sicilia – per fare eleggere a queste Regioni personaggi che nulla hanno a che spartire con il Sud e, segnatamente, con Sud e Sicilia. In Campania, per esempio, il partito di Enrico Letta ha superato il limite, ‘paracadutando’ in questa Regione l’ex segretaria nazionale della Cgil, Susanna Camusso, milanese, Dario Franceschini, ferrarese e il contestato Ministro della Salute-Sanità, Roberto Speranza. Com’è noto, il numero di parlamentari di Camera e Senato è stato ridotto e i tre citati, a quanto pare, nelle proprie Regioni di appartenenza, non avrebbero né il posto e forse nemmeno i voti per farsi eleggere. Così i vertici del PD hanno pensato di mettere fuori tre esponenti del PD campano per fare posto alla Camusso, a Franceschini e a Speranza (se quest’ultimo è stato così bravo come Ministro, come sostengono dalle parti del PD, perché non si candida nella sua regione, la Basilicata?). Emblematica la dichiarazione di Clemente Mastella, segretario nazionale di Noi Di Centro: “Il PD tratta la Campania da terzo mondo. La invade, la mortifica, maltratta i cittadini campani. Sceglie mezzi leader senza consenso popolare e sacrifica aspirazioni e qualità. Un tempo la Campania dominava la scena politica italiana. I ceti dirigenti erano riferimento nazionale. Oggi subisce una clamorosa invasione. Prenderanno i voti e poi con una magia politica spariranno. Che malinconia. Spero che i campani sappiano reagire”. Qui potrebbe arrivare il legame tra la notizia del caos nel PD meridionale e l’esordio di Unione Popolare alle imminenti elezioni politiche. Per ionia della sorte, il citato capo politico di Unione Popolare, Luigi De Magistris, è napoletano. Non è da escludere che tanti elettori napoletani e campani di sinistra, che fino ad oggi hanno votato PD, decidano di votare per Unione Popolare. Già il PD di sinistra ha ormai poco o nulla; se a questo aggiungiamo le polemiche roventi sugli esterni ‘paracadutati’ in Campania dalla segretaria di Letta non sembra errato ipotizzare che tanti elettori del PD scelgano Unione Popolare.

Ma cosa c’entra la ligure Annamaria Furlan con la Sicilia? 

La stessa cosa si potrebbe verificare nella nostra Isola, dove Letta e compagni hanno ‘paracadutato’ soggetti che nulla hanno a che spartire con la Sicilia e con il PD siciliano. Il caso più eclatante è rappresentato da Annamaria Furlan, ex segretaria nazionale della Cisl, piazzata in un seggio considerato sicuro in Sicilia (ma lo è ancora sicuro tal seggio?). Questa ‘invasione’ della ligure Furlan in Sicilia ha scatenato un putiferio. Il parlamentare regionale siciliano Antonello Cracolici, esponente di lungo corso del PD, vistosi scavalcato dalla Furlan, ha ritirato la propria candidatura (potrebbe ricandidarsi alle elezioni regionali aumentando il caos interno al partito dove già c’era chi pensava di prendere il suo posto). Anche il segretario del PD di Ragusa, Peppe Calabrese, ha ritirato la propria candidatura: “Ringrazio il PD nazionale per avermi offerto un terzo posto alla Camera dei deputati, ma ho deciso di non accettare una candidatura che non ritengo sufficientemente appagante per le legittime aspettative personali, né per il partito dell’intera provincia”. Insomma, anche in Sicilia tanti elettori del PD potrebbero decidere di votare Unione Popolare, alcuni perché quello di De Magistris è un vero partito di sinistra, altri per protestare contro la ‘colonizzazione’ delle candidature operata dalla segreteria nazionale di Letta.

In tutto questo c’è anche la candidatura in Sicilia del giudice Roberto Scarpinato che potrebbe spopolare 8soprattutto pescando nell’elettorato di sinistra) 

Che dire? Che, a nostro avviso, tra gli errori commessi da Letta nella gestione delle alleanze politiche (Carlo Calenza e Matteo Renzi che, con il terzo polo, di fatto toglieranno voti al PD), tra la linea dello stesso PD sempre più liberista (incredibile la candidatura di Carlo Cottarelli in questo partito, considerato che si tratta di un ultra-liberista) e – ma non ultimi per importanza – gli ‘scivoloni’ con le candidature ‘paracadutate’ in Campania e in Sicilia, il PD rischia una spaventosa emorragia di voti nel Mezzogiorno e, di conseguenza, una pesante sconfitta a livello nazionale. I sondaggi che danno il PD al 24% non stanno né in cielo, né in terra. Questo partito parte dal 18% delle elezioni politiche del 2018 e dal risultato negativo delle europee del 2019, quando ha preso meno voti rispetto al 2018. In tutto questo c’è anche la lista del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che eroderà altri consensi al Partito Democratico (in Sicilia la candidatura tra i grillini del Giudice Roberto Scarpinato potrebbe raccogliere tantissimi consensi, soprattutto nell’elettorato del PD). Noi non ci fidiamo dei sondaggi ma delle nostre impressioni. La nostra previsione è che il PD, a livello nazionale, scenda sotto il 15%. Mentre nel Sud, a cominciare da Campania e in Sicilia, il crollo elettorale del PD potrebbe essere clamoroso.

Foto tratta da Sky TG24

 

 

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