In dieci anni in Italia oltre mille suicidi per motivi economici: imprenditori, disoccupati e chi ha perso il lavoro

13 agosto 2022
  • Il dato lo rivela l’Osservatorio “suicidi per motivazioni economiche” della Link Campus University
  • La progressione territoriale riscontrata in appena un decennio dice che nel Sud Italia i casi di suicidio, dal 14% del 2012, sono balzati al 32%!
  • I più vulnerabili si trovano nella fascia dei 45/55enni e soprattutto quella dei 35/45enni 
  • La politica fallita di politici falliti ha fornito la corda ed armato la mano di chi non è riuscito a sostenere tutto il peso di tanta inadeguatezza e la vessazione di un sistema ricattatorio e freddo come una lama

di Alfredo Falletti
Redazione Futuro Meridiano

Il dato lo rivela l’Osservatorio “suicidi per motivazioni economiche” della Link Campus University

Negli ultimi dieci anni si sono verificati oltre un migliaio di suicidi e quasi altrettanti tentativi da parte di chi si è sentito talmente stritolato dal perverso “sistema Paese” da non poter più reggere. Lo rileva l’Osservatorio “suicidi per motivazioni economiche” della Link Campus University il cui Direttore è il Sociologo Prof. Nicola Ferrigni. Si tratta di una assoluta emergenza sociale letteralmente sommersa in un dimenticatoio imposto da chi non può permettersi un “j’accuse” insostenibile per responsabilità politiche inconfutabili ed inadeguatezza manifesta nella gestione del Paese; inadeguatezza ormai evidente al mondo tanto da essere balzata agli onori delle cronache straniere in occasione di questa crisi di Governo con tutti i crismi per essere considerata schizofrenica. Una drammatica strage volutamente dimenticata e con ripercussioni sociali ormai devastanti e non più occultabili come immondizia sotto il tappeto che, a forza di coprire immondizie, è giunto all’altezza del tavolo da pranzo al quale siedono ormai tutti in un Governo nato “in nomine pecuniae” al profumo del PNRR!

La progressione territoriale riscontrata in appena un decennio dice che nel Sud Italia i casi di suicidio, dal 14% del 2012, sono balzati al 32%!

Angosciante realtà alla quale contribuisce la constatazione della mutazione, quasi fosse un cancro devastante, in termini di progressione nel numero e nella diffusione territoriale, ma anche nelle categorie colpite e per questo aspetto necessita una premessa: con il trascorrere del tempo le motivazioni strettamente economiche si sono ampliate inglobando motivazioni di ordine sociale così da formare una “massa motivazionale” che non lascia scampo a chi si senta travolto ed è proprio questo che sta determinando un’emergenza sociale esplosiva. Nel periodo iniziale dell’ultimo decennio, veniva maggiormente colpita la categoria di imprenditori che rappresentavano la massima parte delle vittime. A distanza di dieci anni sono esponenzialmente aumentate le vittime tra i disoccupati che rappresentano oltre il 40%; analoga percentuale degli imprenditori. A questo 80% si aggiungono coloro che hanno perso il lavoro: il 12% dei casi di suicidio per “motivi economici”. Numeri e percentuali a dir poco agghiaccianti ed ancor più orribile è la progressione territoriale riscontrata in appena un decennio al Sud Italia in cui i casi di suicidio, dal 14% del 2012 sono balzati al 32%!

I più vulnerabili si trovano nella fascia dei 45/55enni e soprattutto quella dei 35/45enni 

Ma quali fasce di età sono le più colpite da questo “sistema mostro”? Quelle più vulnerabili, ovviamente sono quella dei 45/55enni, soprattutto e quella dei 35/45enni; quelle che si potrebbero definire “fasce del lavoro”. Assordante silenzio, mantenuto da un’oligarchia politicante di “segnaposto parlanti col permesso del padrone”, mini “leader maximi” più confusi che persuasi, galli segnavento e virtuosi del “gioco dell’oca”, tutti asserviti ai padroni di un gigantesco Monopoli in cui alla gente resta soltanto il ruolo della pedina; milioni di pedine. Tutta una fauna che nel tempo ha determinato questa situazione e che oggi si propone di risolverla con la stessa incapacità, con gli stessi mezzi e le stesse azioni che l’hanno creata spingendosi alla presunzione di proporsi come “risolutori” senza neanche aver mai davvero lavorato! Insomma il paradosso assurto a sistema istituzionale. Un sistema la cui cecità di coloro che ne sono i “detentori” non riesce a percepire che questa ondata di disperazione e suicidi sono la conseguenza diretta di un’aberrante realtà rappresentata da lobbies di potere e soggetti interessati soltanto al suo accrescimento ed a PORTARE AVANTI UNA CAMPAGNA ELETTORALE SINE DIE. Una oligarchia che ha devastato la speranza, ha desertificato le opportunità, ha reso sterile ogni terreno in cui poter coltivare qualsiasi futuro lasciando alla gente la visione di un bivio e di un’atroce scelta: emigrare (paradossalmente si tratta di un’opzione riservata ai più “fortunati” che hanno almeno questa) o “togliere il disturbo definitivamente”.

La politica fallita di politici falliti ha fornito la corda ed armato la mano di chi non è riuscito a sostenere tutto il peso di tanta inadeguatezza e la vessazione di un sistema ricattatorio e freddo come una lama

Un Paese che ha sempre discriminato la parte più debole della propria popolazione facendo in modo che questa parte si sentisse “altro” rispetto alla parte privilegiata e questo altro sono i meridionali che all’estero rappresentano una delle maggiori “popolazioni di esuli” al mondo. La politica fallita di politici falliti ha fornito la corda ed armato la mano di chi non è riuscito a sostenere tutto il peso di tanta inadeguatezza e la vessazione di un sistema ricattatorio e freddo come una lama; un sistema forte con i deboli sino ad ucciderli, ma debolissimo con i forti, quegli oligarchi che all’ombra della più cinica finanza che li foraggia, sono una massa ondivaga tra ipocrisie, menzogne, tradimenti e mediocrità mal celata. Solo un dato da aggiungere doverosamente anche se non ha direttamente motivazioni economiche: ogni anno, ai numeri sopra indicati, si aggiungono 400 suicidi tra giovani in età scolare e immediatamente post scolare. 400 martiri che vedono un futuro talmente opprimente e buio da riuscire a spegnere anche la forza della fiamma della vita che dovrebbe invece ardere nel cuore e nella mente dei giovani. Già, dovrebbe…

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