Il candidato del centrodestra in Sicilia sarà Nello Musumeci. Sconfitto dai fatti Gianfranco Miccichè/ MATTINALE 724

9 agosto 2022
  • Tra qualche giorno il centrodestra romano designerà Musumeci candidato del centrodestra in Sicilia. Intanto mezzo Movimento 5 Stelle ha già mollato l’accordo con il PD siciliano e la candidata alla presidenza della Regione, Caterina Chinnici. Che a questo punto – soprattutto se tutto il Movimento si pronuncerà per la rottura con il PD – potrebbe anche ritirarsi
  • Gianfranco Miccichè esce sconfitto perché è venuta meno la possibilità di inciucio con il PD
  • In ogni caso Musumeci esce indebolito da due mesi di polemiche sterili che hanno appannato l’immagine del centrodestra siciliano e la sua immagine. Non sarà facile, per lui, battere Cateno De Luca, che ormai è il favorito

Tra qualche giorno il centrodestra romano designerà Musumeci candidato del centrodestra in Sicilia. Intanto mezzo Movimento 5 Stelle ha già mollato l’accordo con il PD siciliano e la candidata alla presidenza della Regione, Caterina Chinnici. Che a questo punto – soprattutto se tutto il Movimento si pronuncerà per la rottura con il PD – potrebbe anche ritirarsi

Non l’hanno detto a chiare lettere, ma lo hanno lasciato intendere. A meno di colpi di scena, il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione siciliana sarà l’uscente, Nello Musumeci. La svolta è stata provocata dall’incedere dei fatti. La politica siciliana si è accorta solo adesso che mezzo Movimento 5 Stelle dell’Isola vuole la rottura con il PD. I grillini siciliani, in realtà, debbono ancora decidere se appoggiare o meno la candidata del PD, Caterina Chinnici. Comunque andranno le cose lo scenario, per la Chinnici, si annuncia complicato. Anche se dovesse passare la linea ‘inciucista’ di Giancarlo Cancelleri – cosa molto improbabile – mezzo Movimento 5 Stelle non voterà la candidata del PD alla presidenza della Regione. Ieri, il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, collegato da remoto con l’assemblea regionale dei grillini celebrata a Palermo, non ha preso posizione sulla questione Sicilia. Dovranno essere i grillini siciliani a decidere se proseguire o bloccare l’alleanza con il PD alle elezioni regionali siciliane del 25 Settembre. Ma il discorso molto duro di Conte “… dobbiamo far pesare la nostra forza politica, i nostri principi, i nostri valori, la nostra intransigenza nei confronti di qualunque altra forza politica…” e il fatto che mezzo Movimento 5 Stelle isolano, peraltro con toni molto duri, chiede la rottura con il PD, non lasciano molti margini di manovra per chi vorrebbe continuare in Sicilia l’alleanza con il Partito Democratico. Già la candidatura di Caterina Chinnici non era molto ‘spinta’; venendo meno i voti di metà del popolo grillino di Sicilia (o forse di tutto il Movimento 5 Stelle della Sicilia, che in queste ore potrebbe decidere di rompere con il PD, non appoggiare la candidatura della Chinnici e presentare un proprio candidato), la candidatura della Chinnici diventa troppo debole: tanto che ieri c’è chi ipotizzava il suo ritiro. Come scriviamo da tempo, le primarie del centrosinistra siciliano -peraltro fallimentari in termini di partecipazione – sono state una fuga in avanti dei grillini inciucisti.

Gianfranco Miccichè esce sconfitto perché è venuta meno la possibilità di inciucio con il PD

Anche se con ritardo, quello che sta succedendo tra i grillini lo ha capito persino Gianfranco Miccichè, che fino a ieri era un fiero oppositore della ricandidatura di Musumeci. Ieri, però, ha cambiato opinione. A decidere il candidato alla presidenza della Regione siciliana del centrodestra sarà Roma (leggere Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini) e non ci sono più preclusioni per Musumeci. Perché Miccichè ha cambiato opinione? Perché il possibile inciucio di mezza Forza Italia ‘capitanata’ dallo stesso Miccichè con il centrosinistra, a sostegno della candidatura di Caterina Chinnici (magari insieme con gli Autonomisti di Raffaele Lombardo, alleati storici di Miccichè nelle scorribande trasformiste), non sarà più possibile, perché senza il sostegno dei grillini la Chinnici potrebbe anche ritirarsi. E, in ogni caso, sarebbe comunque una candidatura perdente, perché il nuovo presidente della Regione siciliana o sarà Cateno De Luca, o sarà Musumeci. Così Miccichè incassa la sconfitta e si ritira in buon ordine. Tenterà, nella prossima legislatura, di farsi comunque rieleggere per la terza volta presidente dell’Assemblea regionale siciliana, ma gli verrà molto difficile.

In ogni caso Musumeci esce indebolito da due mesi di polemiche sterili che hanno appannato l’immagine del centrodestra siciliano e la sua immagine. Non sarà facile, per lui, battere Cateno De Luca, che ormai è il favorito

Anche per Musumeci la strada che si prospetta non è facile. Parte da presidente uscente e ha lavorato molto nel territorio. Ma l’avversario che si trova davanti – Cateno De Luca – è ostico e determinato. Non sarà facile, per Musumeci, vincere le elezioni regionali. Anche perché gli sconfitti di Forza Italia escono malconci da un lungo scontro con il presidente uscente e non è detto che lo sostengano. Non sono tanti voti, perché in Sicilia i berlusconiani non sono più la grande armata di una volta. Tra l’altro, non tutta Forza Italia ha avversato Musumeci, solo i seguaci di Miccichè. Che comunque potrebbero essere determinanti, perché – questo è almeno il nostro giudizio – quello tra Musumeci e De Luca sarà un testa a testa. Tra l’altro, Musumeci parte con uno svantaggio oggettivo: comincerà la vera campagna elettorale a 45 giorni circa dal voto, mentre De Luca è in campagna elettorale da quasi otto mesi. Con molta probabilità, se Miccichè con i suoi sogni inciucisti non avesse fatto perdere al presidente uscente almeno due mesi di campagna elettorale, Musumeci oggi sarebbe il chiaro favorito. Ma due mesi di polemiche interne al centrodestra siciliano hanno indebolito sia l’immagine dello stesso centrodestra isolano, sia la candidatura di Musumeci. I cittadini siciliani hanno capito che nel centrodestra dell’Isola le poltrone vengono prima dei programmi e della stessa vita delle persone: cosa, questa, che infastidisce la quota di elettorato libera. Soprattutto in un momento storico di grande sofferenza economica e sociale. Insomma, sul voto di opinione Musumeci ormai è perdente. Lotta incerta, quella tra Musumeci e De Luca. Con la bilancia che, forse, pende leggermente a favore del secondo.

Foto tratta da Messinaora.it

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