Il MIAS all’attacco anche sui vaccini anti-Covid: atto di diffida al Governo regionale e al Parlamento siciliano

8 agosto 2022
  • Nell’atto si diffida il Governo regionale e il Parlamento siciliano “a non adottare alcun provvedimento normativo che possa costringere il popolo siciliano alla inoculazione di sostanze sperimentali” 
  • Il MIAS ipotizza anche “decine di milioni richieste di risarcimento del danno”
  • La verità è che i dubbi sul vaccino anti-Covid crescono di giorno in giorno

Nell’atto si diffida il Governo regionale e il Parlamento siciliano “a non adottare alcun provvedimento normativo che possa costringere il popolo siciliano alla inoculazione di sostanze sperimentali” 

Una cosa bisogna riconoscerla al MIAS, il Movimento Indipendente per l’Autonomia della Sicilia: la coerenza. E’ stato coerente nelle battaglie che ha intrapreso per l’applicazione dello Statuto siciliano. E oggi è coerente anche sulla pandemia. Il MIAS ha sempre guardato in modo critico all’operato del Governo nazionale e del Governo regionale in materia di lotta alla pandemia. In particolare, ha sempre criticato la vaccinazione (con un ‘vaccino’ che non vaccina, aggiungiamo noi). E oggi, coerentemente, ha presentato un atto di diffida su tale delicata materia che riguarda la salute. “Mentre gli altri partiti sono impegnati nella forsennata competizione elettorale cercando di raccogliere il maggior numero di firme al fine di guadagnare un posto in Parlamento – si legge nel comunicato – il MIAS continua ad occuparsi delle problematiche di fondamentale importanza che coinvolgono la salute del popolo siciliano: infatti in data 5 Agosto il Movimento  Indipendente per l’Autonomia della Sicilia ha notificato alle principali Autorità Politiche dell’Isola in tema di salute e cioè il Presidente della Regione siciliana, il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana e all’assessore alla Salute, un atto di diffida a non adottare alcun provvedimento normativo che possa costringere il popolo siciliano alla inoculazione di sostanze sperimentali, e tantomeno a recepire simili provvedimenti normativi eventualmente emessi dal Governo nazionale, ed anzi intimando ai soggetti diffidati di avvalersi della previsione dello Statuto di Autonomia della Regione siciliana che, ex art. 17 lett. b) e lett. c) consente al Governo regionale di avere nella nostra Isola una competenza esclusiva in materia di salute pubblica ed assistenza sanitaria, in combinato disposto con le norme di attuazione ex DPR n. 1111/56 e DPR n. 256/85”. In pratica, secondo il MIAS, in materia di salute pubblica la Regione siciliana ha competenza esclusiva.

Il MIAS ipotizza anche “decine di milioni richieste di risarcimento del danno”

Quanto sopra – si legge sempre nel comunicato del MIAS – sotto pena della diretta e personale responsabilità dei funzionari politici ed amministrativi che agiranno in difformità al contenuto della diffida, responsabilità prevista in Costituzione all’art. 28. Oltre a citare diverse ricerche pubblicate su riviste ufficiali come Nature e studi di scienziati di livello internazionale sulla interferenza a livello genico di tali farmaci che possono entrare a far parte del DNA delle persone inoculate potenzialmente causando danni gravissimi e irreparabili, è stata infatti condotta una precisa analisi giuridica sui presupposti delle autorizzazioni vaccinali alla loro somministrazione, e sono state rilevate diverse falle nel sistema di autorizzazione, a cominciare dal fatto che la denominazione ‘vaccino’ non è tecnicamente corretta, essendo piuttosto tali preparati rispondenti ad una definizione che coincide invece con quella di ‘farmaci di terapia genica’ di cui alla direttiva UE n. 2001/1983 del 6 Novembre 2001 da cui discende tutta una serie di gravissime omissioni sui controlli di sicurezza perpetrate dalle autorità sanitarie nazionali (AIFA, Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità) ed internazionali (EMA) che renderebbero illecite le somministrazioni fino ad oggi effettuate, dando luogo ad una serie di decine di milioni richieste di risarcimento del danno, con conseguenze inimmaginabili a carico della classe politica italiana. Ancora una volta il MIAS si batte per i diritti fondamentali del Popolo Siciliano, tramite la completa e corretta applicazione dello Statuto di Autonomia Siciliana, mostrando alla classe politica che ci governa quale sia il giusto percorso per tutelare il popolo siciliano”.

La verità è che i dubbi sul vaccino anti-Covid crescono di giorno in giorno

L’atto di diffida è molto forte e forse è un po’ sopra il rigo. La polemica sulla denominazione di vaccino “non tecnicamente corretta” non è nuova. Del resto, sin dal principio della campagna vaccinale contro il Covid suonava strano il fatto che i vaccinati dovessero continuare a portare la mascherina, perché restava in piedi, pur dopo la somministrazione dello stesso vaccino, la possibilità di infettarsi; il vaccino anti-Covid è stato sempre presentato non come un mezzo per non infettarsi ma come un mezzo per non beccarsi la forma grave di Covid, evitando ai vaccinati di finire in ospedale. L’atto di diffida, benché forte, non va sottovalutato, se non altro perché i pronunciamenti dei Giudici che, sulle sospensioni dal lavoro per i non vaccinati, hanno più volte dato ragione ai lavoratori sospesi. Insomma, i dubbi sui ‘mirabolanti’ vaccini anti-Covid crescono di giorno in giorno. Noi non abbiamo dimenticato che, man mano che procedeva la vaccinazione, in Sicilia si diceva che la stragrande maggioranza delle persone che finivano in ospedale colpite dal Covid erano non vaccinate. La cosa strana è che adesso gli organi sanitari regionali siciliani non sono molto ‘parlanti’. Noi sui questa vicenda abbiamo già scritto nei giorni scorsi, raccontando che ormai i malati di Covid rimangono nei reparti ordinari degli ospedali pubblici siciliani in spazi opportunamente creati in ogni reparto: “Nuvole Covid” e le “Bolle Covid”. Pazienti nella stragrande dei casi vaccinati contro il Covid…

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