Incendi boschivi e alluvioni in Sicilia: fino ad ora è andata bene (o quasi…) nonostante la scarsa prevenzione. Ma…

8 agosto 2022
  • … ma ancora ci sono quasi tre mesi di caldo. A nostro avviso, il Governo regionale sta sbagliando, perché quasi tutti gli incendi che si sono verificati da Maggio ad oggi in Sicilia avrebbero potuto essere bloccati sul nascere con la presenza dell’uomo nelle aree verdi e intervenendo preventivamente su aree private e comunali  
  • Anche nella gestione di aree private e comunali il Governo regionale sbaglia 
  • Ci sono anche le alluvioni. Quando sollecitiamo l’assunzione di 30 mila operai forestali ci riferiamo anche alle opere idraulico-forestali in piena campagna e nei centri abitati. Per esempio a Palermo: a Mondello e Partanna Mondello…

… ma ancora ci sono quasi tre mesi di caldo. A nostro avviso, il Governo regionale sta sbagliando, perché quasi tutti gli incendi che si sono verificati da Maggio ad oggi in Sicilia avrebbero potuto essere bloccati sul nascere con la presenza dell’uomo nelle aree verdi e intervenendo preventivamente su aree private e comunali  

Dal Novembre dello scorso anno scriviamo che in Sicilia servono almeno 30 mila operai forestali stabilizzati per fronteggiare gli incendi boschivi e le alluvioni. Non sappiamo, da Maggio ad oggi, quanti sono stati gli incendi boschivi nella nostra Isola. Ma sappiamo che, negli ultimi giorni, sono stati registrati tanti incendi, alcuni anche molto estesi, mentre a Caltanissetta è arrivato il primo temporale estivo (in realtà, nei giorni precedenti, un temporale è stato registrato anche nel Ragusano). Da mesi cerchiamo di sensibilizzare la politica siciliana sui cambiamenti climatici in corso. Ma senza successo. L’attuale Governo regionale pensa di potere affrontare il problema senza fare ricorso alla presenza stabile dell’uomo nelle aree boscate della Sicilia, cosa questa che può essere assicurata soltanto dalla presenza di operai forestali. A nostro avviso, il Governo siciliano sta sbagliando, perché quasi tutti gli incendi che si sono verificati da Maggio ad oggi in Sicilia avrebbero potuto essere bloccati sul nascere. Anche con riferimenti agli incendi registrati in questi ultimi giorni a Bagheria, a Piana degli Albanesi, Borgetto, Chiusa Sclafani. Ma, evidentemente, al Governo regionale attuale va bene così. Segnaliamo, però, che siamo solo ai primi di Agosto e che il caldo, in Sicilia, si protrae fino a tutto Ottobre. Il fatto che, fino ad oggi, gli incendi che si sono verificati – pur se gravi e pesanti – non possono certo essere paragonati a quelli dello scorso anno, non significa che la situazione, in materia di fuoco, si manterrà su questi ritmi. Escludere problemi più seri potrebbe rivelarsi una previsione esatta, ma potrebbe anche essere smentita dai fatti.

Anche nella gestione di aree private e comunali il Governo regionale sbaglia 

Quando scriviamo di incendi boschivi ci riferiamo, anche, agli incendi che colpiscono le aree private e le aree comunali. Magari non sono boschi, ma zone di campagna abbandonate. Queste aree si possono trovare a ridosso dei boschi demaniali, ma anche a ridosso di centri abitati. Sono zone dove, spesso, non si interviene per eliminare arbusti e erbe secche: da qui gli i possibili incendi che, talvolta, si propagano nelle aree boscate. Il ragionamento del Governo regionale, secondo il quale di queste aree debbono occuparsi i privati (nel caso di fondi privati) e i Comuni (nel caso dei Comuni) non sta in piedi, perché non se ne occupano. Sarebbe molto più funzionale, dopo aver diffidato privati e Comuni a Marzo, affidare tali aeree agli operai della Forestale per la realizzazione delle opere di prevenzione del fuoco, per poi far pagare i costi agli stessi privati e ai Comuni. Così facendo si ridurrebbero gli incendi. Ma per fare questo ci vorrebbero, appunto, gli operai forestali, mentre l’attuale Governo preferisce droni, elicotteri, Canadair, Protezione Civile, Vigili del fuoco: tutti, insomma, tranne che gli operai della Forestale.

Ci sono anche le alluvioni. Quando sollecitiamo l’assunzione di 30 mila operai forestali ci riferiamo anche alle opere idraulico-forestali in piena campagna e nei centri abitati. Per esempio a Palermo: a Mondello e Partanna Mondello…

Ultimo appunto sulle possibili alluvioni. Prendiamo atto che, anche per quest’anno, la prevenzione degli incendi boschivi è stata approssimativa, altrimenti non ci sarebbero stati tutti questi incendi. Ma anche i lavori preventivi per provare a frenare gli effetti di possibili alluvioni sono stati pochi. Abbiamo letto comunicati qua e là di interventi su questo o quel corso d’acqua: ma non abbiamo capito di ha effettuato o sta effettuando questi pochi interventi. Come per il fuoco, anche per le piogge – che ormai sono sempre più torrenziali – non ci resta che affidarci al buon Dio. Ci permettiamo soltanto di ricordare che gli eventi climatici vanno diventando sempre più estremi. Quando sollecitiamo la presenza di operai forestali nel territorio non ci riferiamo soltanto ai fiumi e ai corsi d’acqua presenti in Sicilia che, là dove si trovano a ridosso di centri abitanti, esondando, potrebbero creare problemi, anche seri, al territorio e alle persone. Quando parliamo di operai forestali da impiegare alle opere di sistemazione idraulica e forestale non ci riferiamo soltanto alle aree in aperta campagna, ma anche alle zone di città siciliane piccole e grandi che scontano problemi di dissesto idrogeologico. La verità è che, in Sicilia, quando si tratta di ambiente, gli eventi calamitosi – come quelli verificatisi qualche anno fa nel Messinese – non insegnano nulla. A Palermo – dove ha sede il Governo regionale – ci sono aree della città, in alcuni casi anche estese, che si allagano con piogge di modesta intensità. Non vogliamo pensare cosa potrebbe succedere a Palermo – per esempio, in alcune aree di Mondello e di Partanna Mondello, che erano fragili di per sé e che sono state ‘cementificate’ a ruota libera – se si dovesse materializzare un nubifragio come quello che ha colpito Catania lo scorso anno

Foto tratta da Palermo Today

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