Così 661 parlamentari in uscita si sono garantiti una ricca pensione che percepiranno dopo i 60 anni

23 luglio 2022
  • Per un giorno i nostri ‘eroi’ si sono garantiti una buona vecchiaia
  • La data del 25 Settembre non garantisce solo la pensione, ma impedisce alle nuove formazioni politiche di partecipare alle elezioni, perché in 60 giorni, con Agosto di mezzo, è impossibile raccogliere le firme per presentare le liste. Così la casta si è blindata 

Per un giorno i nostri ‘eroi’ si sono garantiti una buona vecchiaia

di Alfredo Falletti
Redazione Futuro Meridiano

Deputati: 427
Senatori: 234
Totale: 661
Percentuali neoeletti dei partiti che hanno determinato la crisi:
Lega: 85%
Forza Italia: 65%
M5S: 80%
Questi numeri hanno in comune una data: il 24 Settembre 2022 ovvero 4 anni, 6 mesi, 1 giorno di carica. La data in cui ben 661 politicanti neoeletti al Parlamento matureranno il diritto alla pensione che percepiranno dopo i 60 anni; una cospicua pensione che le persone normali, quelle che si ammazzano a lavorare (e centinaia di loro, ogni anno, muoiono davvero di lavoro) per quarant’anni neanche arrivano ad immaginare. 661 soggetti il cui ruolo effettivo per cui incasseranno 15.000,00 euro al mese, prebende e vantaggi di ogni genere, non è nei fatti granché definito a parte fare numero e obbedire come barboncini ammaestrati al loro padrone che li ha ammessi a tanto onore (ma a nostro onere).

La data del 25 Settembre non garantisce solo la pensione, ma impedisce alle nuove formazioni politiche di partecipare alle elezioni, perché in 60 giorni, con Agosto di mezzo, è impossibile raccogliere le firme per presentare le liste. Così la casta si è blindata 

Non c’è alcunché di cui stupirsi se questa casta la cui autoreferenzialità va oltre ogni limite immaginabile, calpestando anche i più elementari doveri di etica, buon gusto, rispetto per se stessi e per la gente, ha brigato, maneggiato, rimestato per arrivare a questa data. Parafrasando una frase nota, da soggetti di tale spessore non ci si poteva aspettare neanche che, dopo aver trucidato l’etica, almeno salvassero l’estetica e si andasse ad elezione qualche settimana successiva a quel famigerato limite. No: il giorno dopo il limite di tempo che farà incassare loro un malloppo di cui sarebbe molto interessante e costruttivo conoscere i presupposti e le ragioni per averlo meritato. Ovviamente la “data minima” delle prossime elezioni – 25 Settembre – era già pronta ed oltre ad aver garantito il malloppo a questa banda bassotti, garantisce i partiti del caravanserraglio storico dalla nascita di nuove formazioni politiche che non potrebbero arrivare a partecipare alle elezioni non avendo il tempo materiale per la raccolta delle firme e la relativa autenticazione notarile entro il limite legale. Insomma, INVECE DI PENSARE A GESTIRE QUESTO PAESE CHE SI STA AVVIANDO AD UN BARATRO SENZA RITORNO, INVECE DI CERCARE DI LIMITARE I DANNI CAUSATI DALLA PANDEMIA, DALLA GUERRA, DAI DISASTRI CLIMATICI, HANNO ARCHITETTATO CON PRECISIONE DI ALTA INGEGNERIA UNA CRISI CHE LI GARANTISSE DA OGNI LATO. Se tanta abilità ed ingegnosità l’avessero utilizzata per affrontare i problemi devastanti per la popolazione e specialmente per il Mezzogiorno, oggi probabilmente si potrebbe anche vedere un barlume di speranza in fondo al tunnel soprattutto per questo Sud, alla luce degli ultimi atti finalizzati alla sua devastazione legalizzata con l’Autonomia Differenziata e la definitiva istituzionalizzazione del razzismo territoriale.

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