La Sicilia rimane la Regione più incendiata d’Italia. La nostra proposta per capire come stanno le cose (e ‘sgamare’ chi ne approfitta)

22 luglio 2022
  • I dati ufficiali diffusi in queste ore raccontano che la Sicilia, dal 15 Giugno al 21 Luglio, è la Regione italiana più colpita dagli incendi, proprio come lo scorso anno
  • Invitiamo il Sifus Confali – che ha al proprio interno le professionalità che operano in questo settore – ad aiutarci a capire quanto costerà l’ambaradan messo in piedi dal Governo regionale da Maggio a Settembre per combattere gli incendi boschivi, azioni fino ad oggi risultate scadenti
  • Una volta conosciuti i costi, sarebbe interessante capire quanto sarebbe costato tenere gli operai forestali in servizio H 24 da Maggio a Settembre (tenendo conto che con gli operai forestali presenti nel territorio gli incendi sarebbero stati molti di meno)  

I dati ufficiali diffusi in queste ore raccontano che la Sicilia, dal 15 Giugno al 21 Luglio, è la Regione italiana più colpita dagli incendi, proprio come lo scorso anno

Nel Novembre dello scorso anno, dopo un’Estate di incendi e un’Autunno di piogge incessanti con un paio di alluvioni, abbiamo iniziato una campagna per provare a convincere la politica siciliana – e in particolare il Governo della Regione – ad assumere a tempo indeterminato almeno 30 mila operai forestali. Obiettivo: combattere gli incendi e, là dov’è possibile, gli effetti indesiderati delle piogge sempre più estreme. Per combattere gli incendi boschivi e gli incendi che colpiscono fondi privati e pubblici (che spesso sono alla base degli stessi incendi boschivi) serve la prevenzione. E la prevenzione si può esercitare concretamente solo con il presidio del territorio da parte dell’uomo. Nella nostra Isola, per presidiare le aree boschive ed eliminare arbusti ed erbe secche nelle aree private e pubbliche 30 mila operai forestali da impiegare in servizio H 24 sono il minimo. L’esperienza disastrosa dello scorso anno avrebbe dovuto insegnare qualcosa all’attuale Governo siciliano. Ricordiamo che, lo scorso anno, in Sicilia, sono andati in cenere 80 mila ettari di boschi e aree verdi, circa la metà di boschi e aree verdi che sono andati in fumo in Italia (i dati ufficiali raccontano che lo scorso anno in Italia gli incendi hanno bruciato 160 mila ettari circa di boschi e aree verdi). Il disastro ambientale dello scorso anno non è servito a nulla se è vero che la Sicilia, dal 15 Giugno al 21 Luglio, è la Regione d’Italia più colpita dagli incendi, con oltre 6 mila e 500 interventi da parte dei Vigili del fuoco. Ed è una stima in difetto, perché non tiene conto degli incendi di aree verdi che si sono verificati nel Maggio di quest’anno, a cominciare da Erice.

Invitiamo il Sifus Confali – che ha al proprio interno le professionalità che operano in questo settore – ad aiutarci a capire quanto costerà l’ambaradan messo in piedi dal Governo regionale da Maggio a Settembre per combattere gli incendi boschivi, azioni fino ad oggi risultate scadenti

Sarebbe interessante capire quanti interventi antincendio con gli aerei anfibi sono stati effettuati fino ad oggi in Sicilia, quanto sono costati e con quali soldi sono stati pagati. La stima parziale andrebbe fatta a fine Luglio per monitorare la situazione e a fine Settembre per un’analisi complessiva della stagione estiva (riservandosi integrazioni in caso di incendi autunnali). Insomma, sarebbe interessante capire quanto, da Maggio a Settembre, tutto l’ambaradan nesso in piedi dal Governo regionale siciliano nella lotta agli incendi. Noi non siamo in grado di effettuare questi conteggi. Ci auguriamo che l’unica organizzazione sindacale che si batte per i diritti dei lavoratori forestali – e indirettamente per la tutela dei boschi e del verde della Sicilia – ovvero il Sifus Confali effettui questo conteggio per farlo conoscere ai cittadini, soprattutto a sessanta giorni dalle elezioni politiche nazionali e a poco più di tre mesi dalle elezioni regionali siciliane. Nel conteggio dovrebbero entrare non soltanto i soldi spesi per aerei anfibi ed elicotteri, ma anche i soldi per acquistare i droni, i soldi per per equipaggiare il personale della Protezione civile con riferimento agli incendi e gli eventuali costi per le convenzioni siglate dalla Regione siciliana all’insegna dalla prevenzione e della lotta agli incendi non sappiamo più con quante sigle. Nel conto vanno messi anche i costi sostenuti dai Vigili del fuoco, perché 6 mila e 500 interventi dei Vigili del fuoco hanno un costo. Sarebbe anche interessante capire se in questo ambaradan antincendio messo in piedi dal Governo regionale ci sono soggetti privati che sono stati pagati e a quanto ammontano gli eventuali pagamenti.

Una volta conosciuti i costi, sarebbe interessante capire quanto sarebbe costato tenere gli operai forestali in servizio H 24 da Maggio a Settembre (tenendo conto che con gli operai forestali presenti nel territorio gli incendi sarebbero stati molti di meno)  

Una volta conosciuti tutti questi costi antincendio sostenuti in Sicilia – costi pagati con il denaro pubblico nel periodo compreso da Maggio e Settembre di quest’anno – sarebbe interessante raffrontare il denaro pubblico speso con i risultati ottenuti. Fino ad ora i risultati sono fallimentari, se è vero che la Sicilia, come lo scorso anno, è la Regione italiana più colpita dagli incendi boschivi e di aree pubbliche e private abbandonate. Vedremo cosa succederà da qui al 30 Settembre. Dopo il 30 Settembre, una volta conosciuti i costi sostenuti e i risultati ottenuti sarebbe interessante capire quanto sarebbero costati gli operai forestali impegnati nelle aree versi della Sicilia, da Maggio a Settembre, in servizio H 24. Tenendo conto che con gli operai forestali impiegati in servizio H 24 da Maggio a Settembre gli incendi sarebbero stati controllati meglio rispetto a come sono stati controllati fino ad oggi con aerei anfibi, elicotteri, droni, Protezione civile, Vigili del fuoco e chi più ne ha più ne metta. Invitiamo i sindacalisti del Sifus Confali ad effettuare questo conteggio per mettere la politica siciliana innamorata di aerei ed elicotteri antincendio davanti alle proprie responsabilità. Noi siamo assolutamente convinti – e l’abbiamo scritto tante volte – che la stragrande maggioranza degli incendi boschivi in Sicilia, in Italia, in Europa e nel modo siano di natura dolosa. Ma abbiamo il dubbio che con gli incendi boschivi c’è chi ci marcia.

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