Draghi al Senato con un discorso duro e di ‘chiusura’. La fiducia al suo Governo umilierebbe Salvini creando difficoltà a Forza Italia

20 luglio 2022
  • A giudicare da quello che abbiamo letto e sentito, l’attuale capo del Governo non ha molta voglia di restare a Palazzo Ghigi
  • La chiusura di Draghi alla Lega di Salvini è stata netta. Soprattutto sui tassisti difesi dal leader leghista verso i quali il capo del Governo non ha fatto alcuna concessione 

A giudicare da quello che abbiamo letto e sentito, l’attuale capo del Governo non ha molta voglia di restare a Palazzo Ghigi

Mario Draghi, oggi al Senato, piuttosto moderare i toni ha alzato il tiro. Il banchiere trasformato in statista chiede i pieni poteri. E, soprattutto, per continuare a governare vuole un Parlamento obbediente. Sbagliando, in tanti pensano che in difficoltà sia Giuseppe Conte. In realtà – soprattutto dopo il discorso di stamattina – Conte e i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno la strada segnata: se torneranno sui propri passi i grillini perderebbero definitivamente la faccia. Logica politica vuole che Conte e i suoi – pur con immancabili defezioni – non votino la fiducia a Draghi. I problemi, i veri problemi, sono per Forza Italia e, soprattutto, per la Lega. Intanto questi due partiti hanno un enorme problema elettorale. La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha ribadito senza mezzi termini che bisogna andare subito alle elezioni. Se i berlusconiani e i leghisti terranno in piedi il Governo Draghi – ribadiamo: soprattutto dopo il discorso di stamattina di Draghi, nel quale non ha concesso nulla ai partiti di centrodestra – gli azzurri e i leghisti perderanno una barca di voti. Il discorso di Draghi è stato così duro e perentorio che qualcuno pensa che l’abbia fatto apposta per farsi sfiduciare. In grandissima difficoltà è la Lega, che ha difeso i tassisti dal Disegno di legge Concorrenza, voluto da Draghi, che punta ufficialmente a liberalizzare il settore, con il dubbio che anche i taxi finiscano nelle mani delle multinazionali, con i futuri tassisti trasformati in ‘rider’ per il trasporto delle persone. Questo è il capitalismo liberista-globalista dell’Unione europea: e Draghi ne è la personificazione.

La chiusura di Draghi alla Lega di Salvini è stata netta. Soprattutto sui tassisti difesi dal leader leghista verso i quali il capo del Governo non ha fatto alcuna concessione 

Da quando c’è il Governo Draghi, il leader della Lega, Matteo Salvini, è una sorta di ‘prigioniero politico’. Draghi ha trattato direttamente con le Regioni del Nord alle quali ha promesso l’80% dei fondi PNRR (e così stanno andando le cose a scapito di Sud e Sicilia), lo scippo delle risorse Feasr a Sud e Sicilia in favore delle Regioni del Nord (già fatto) e l’Autonomia Differenziata (provvedimento messo a punto dalla Ministra delle Regioni, Mariastella Gelmini, ma fino ad oggi bloccato perché i partiti che appoggiano il Governo Draghi temono di perdere voti al Sud e in Sicilia e hanno avanzato la seguente richiesta: prima carpiamo il voto dei ‘terroni’ alle elezioni politiche del prossimo anno che si dovrebbero tenere a Marzo e poi freghiamo gli stessi ‘terroni’ facendogli ‘inghiottire anche l’Autonomia Differenziata). Con questo accordo Salvini è fregato. Tra l’altro, oltre alla tutela dei tassisti – che Draghi ha rifiutato sdegnosamente – il leader della Lega ha chiesto di mettere fuori da un eventuale Governo Draghi bis la Ministra degli Interni, Luciana Lamorgese, e il Ministro della Salute-Sanità, Roberto Speranza. Ora, se Draghi incasserà la fiducia in Parlamento per andare avanti e non ci sarà né la tutela dei tassisti, né il ‘siluramento’ della Lamorgese e di Speranza, con i parlamentari che votano in favore di Draghi, ebbene, Salvini dovrà andare a nascondersi, perché l’umiliazione, per lui, sarebbe totale e completa. Che previsioni fare, allora? Ne sapremo di più stasera, quando Draghi replicherà. Ma già adesso possiamo affermare che Draghi, con il suo discorso duro e di chiusura, sta facendo poco o nulla per restare a Palazzo Chigi.

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano        

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