Montante? Condannato e non “quasi assolto”. L’Impianto accusatorio per i reati più gravi ha retto in pieno anche in secondo grado

14 luglio 2022
  • Se la Cassazione confermerà la sentenza Antonello Montante andrà in galera. Chiediamoci perché la notizia della sua condanna in secondo grado è stata data in modo talora parziale e distorto
  • Il sistema di illegalità messo in piedi da Montante  era ampio, articolato e trasversale. Ricordiamoci che Montante mantiene il silenzio su molte persone e vicende, che non sono state ancora coinvolte e svelate
  • Nel sistema di potere di Montante erano coinvolti anche giornalisti. Uno di questi è anche sottosegretario nell’attuale Governo. E se improvvisamente Montante – che ancora oggi mantiene il silenzio – decidesse di parlare?

di Enzo Guarnera

Se la Cassazione confermerà la sentenza Antonello Montante andrà in galera. Chiediamoci perché la notizia della sua condanna in secondo grado è stata data in modo talora parziale e distorto

Le sentenze della Magistratura si valutano dopo aver letto le motivazioni. Tale principio vale anche per la sentenza di appello che ha confermato la condanna di Antonello Montante, ex presidente di Confindustria Sicilia, anche se ha ridotto la pena inflitta in primo grado. Tra 90 giorni capiremo perché. Tuttavia alcune considerazioni possono farsi.
1) L’impianto accusatorio ha retto in pieno, almeno per quanto riguarda i reati più gravi. Se anche la Corte di Cassazione dovesse confermare la sentenza di condanna Montante finirà in carcere.
2) Va ricordato che il processo, su richiesta di Montante, si è celebrato con il rito abbreviato, pertanto è stato riconosciuto lo sconto di pena di un terzo previsto dalla legge. Con il rito ordinario la condanna sarebbe stata molto più elevata.
3) Pochi mezzi di informazione hanno dato la notizia. E quando l’hanno data, il risalto è stato minimo, talora parziale e distorto. Ad un lettore poco attento potrebbe sembrare che l’imputato sia stato quasi assolto. Chiediamoci perché.

Il sistema di illegalità messo in piedi da Montante era ampio, articolato e trasversale. Ricordiamoci che Montante mantiene il silenzio su molte persone e vicende, che non sono state ancora coinvolte e svelate

Dalla lettura delle motivazioni della sentenza di primo grado emerge, con assoluta evidenza, che il “sistema” di illegalità messo in piedi da Montante era ampio, articolato e trasversale. Erano coinvolti politici, pubblici amministratori, pubblici funzionari, imprenditori e, dulcis in fundo, alcuni giornalisti. Tutti, chi più chi meno e in vario modo, sul libro paga di Montante. Uno dei giornalisti è anche diventato sottosegretario nell’attuale governo. Se questo è lo “stato dell’arte” come possiamo pensare che l’informazione sul processo avvenga con obiettività? Montante mantiene il silenzio su molte persone e vicende, che non sono state ancora coinvolte e svelate. E se, improvvisamente, decidesse di parlare? In tanti tremano. Pertanto costoro preferiscono tenere un basso profilo. “Tacere e sopire” scriveva il Manzoni. Questo è il motto fatto proprio da una rilevante parte della classe dirigente del Paese. E anche, purtroppo, da molti suoi abitanti. Prevalgono la mistificazione e la cialtroneria!

Nel sistema di potere di Montante erano coinvolti anche giornalisti. Uno di questi è anche sottosegretario nell’attuale Governo. E se improvvisamente Montante – che ancora oggi mantiene il silenzio – decidesse di parlare?

Dalla lettura delle motivazioni della sentenza di primo grado emerge, con assoluta evidenza, che il “sistema” di illegalità messo in piedi da Montante era ampio, articolato e trasversale. Erano coinvolti politici, pubblici amministratori, pubblici funzionari, imprenditori e, dulcis in fundo, alcuni giornalisti. Tutti, chi più chi meno e in vario modo, sul libro paga di Montante. Uno dei giornalisti è anche diventato sottosegretario nell’attuale Governo. Se questo è lo “stato dell’arte” come possiamo pensare che l’informazione sul processo avvenga con obiettività? Montante mantiene il silenzio su molte persone e vicende, che non sono state ancora coinvolte e svelate. E se, improvvisamente, decidesse di parlare? In tanti tremano. Pertanto costoro preferiscono tenere un basso profilo. “Tacere e sopire” scriveva il Manzoni. Questo è il motto fatto proprio da una rilevante parte della classe dirigente del Paese. E anche, purtroppo, da molti suoi abitanti. Prevalgono la mistificazione e la cialtroneria!

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