Le sterpaglie a fuoco attorno all’ospedale di Sciacca paradigma della Sicilia abbandonata di oggi dove tutti sinni stannu futtennu!

6 luglio 2022
  • Per fortuna c’è stata solo tanta paura. Le sterpaglie secche attorno all’ospedale che nessuna ‘autorità’ ha rimosso per prevenire l’incendio  
  • Da dove si deduce che all’ospedale di Sciacca, per ciò che riguarda le sterpaglie abbandonate che circondano l’edificio, la regola “prevenire è meglio che curare” non si applica per definizione…

Per fortuna c’è stata solo tanta paura. Le sterpaglie secche attorno all’ospedale che nessuna ‘autorità’ ha rimosso per prevenire l’incendio  

L’incendio che si è sviluppato in queste ore attorno all’ospedale di Sciacca, provincia di Agrigento, è da manuale. L’ospedale si trova alle porte della cittadina. La zona è circondata una grande area verde incolta. Conoscendo ‘qualcosa’ di Sciacca (è la nostra città, anche se manchiamo da oltre un decennio), dubitiamo che qualcuno si occupi di ripulire l’area che circonda l’ospedale dalle sterpaglie. Non sappiamo se il terreno sia di pertinenza dello stesso ospedale cittadino, se si tratti di un fondo privato o se si tratti di un’area pubblica. Se il terreno è di pertinenza dell’ospedale, l’eliminazione delle sterpaglie dovrebbe avvenire a cura (è il caso di dirlo!) dell’Azienda ospedaliera; se il terreno è di un privato, dovrebbe essere lo stesso privato ad eliminare le sterpaglie, prevenendo il pericolo d’incendio; se il terreno è del Comune, dovrebbe essere l’amministrazione comunale a intervenire. Se il terreno è privato e il privato non interviene, è il Comune che interviene in via sostitutiva, facendo pagare i costi al privato. Non sappiamo come stiano le cose a Sciacca in questo benedetto terreno pieno di sterpaglie che circonda l’ospedale; l’unica cosa che sappiamo è che nessuno – nessuno! – è intervenuto preventivamente per eliminare le sterpaglie e il pericolo d’incendio. Va da sé che, con temperature vicine a 40 gradi centigradi, magari con il vento di Scirocco e con lo ‘zampino’ di qualche delinquente… insomma l’incendio si è materializzato!

Da dove si deduce che all’ospedale di Sciacca, per ciò che riguarda le sterpaglie abbandonate che circondano l’edificio, la regola “prevenire è meglio che curare” non si applica per definizione…

E’ interessante notare il dato ‘antropologico’: c’è un ospedale, ci sono le sterpaglie, magari c’è anche il vento di Scirocco (così leggiamo su Risoluto.it che pubblica anche un video), ma nessuno che si occupa di prevenire quello che avrebbe potuto trasformarsi un un mezzo disastro: ovvero l’eventuale fuga di medici, infermieri e malati da un ospedale, solo perché nessuno trova il tempo per ripulire l’area che circonda l’ospedale dalle sterpaglie. L’incendio che si è sviluppato attorno all’ospedale di Sciacca è il paradigma della Sicilia abbandonata di oggi: una Sicilia dove, rispetto a interventi ordinari – come l’eliminazione delle sterpaglie per evitare gli incendi – tutti quelli che potrebbero preventivamente intervenire sinni stannu futtennu. Poi, a incendio scoppiato e domato, passata la paura – con spaventoso aggravio di costi per la collettività – parte la ricerca dei responsabili, ammesso e non concesso che qualcuno li cerchi i responsabili. A questo punto va in scena lo scaricabarile: “E picchì l’haiu a fari io si tocca a iddu?”. Oppure: “Veru, c’aviamu a pinsari nuatri, ma ci lu rissimu cun’avemu li mezzi e chiddri sinni futteru!“. Non ci sarà alcun responsabile e… alla prossima ne riparliamo.

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