Sicilia in fiamme: la politica snobba i forestali e punta su Canadair, elicotteri, droni. Vince il fuoco e siamo solo ad inizio Estate/ MATTINALE 683

26 giugno 2022
  • E’ inutile che ci prendiamo in giro: in Sicilia non c’è alcun interesse a prevenire gli incendi boschivi. Anzi…
  • Per prevenire gli incendi boschivi l’unica cosa seria da fare è garantire la presenza umana: da qui la necessità di assumere 30 mila operai forestali 
  • Nella nostra Isola si preferisce ricorrere a Vigili del Fuoco, Protezione Civile, aerei anfibi Canadair, elicotteri, droni: così facendo, però, non c’è alcuna prevenzione, ma si ‘insegue’ il fuoco che ha sempre la meglio

E’ inutile che ci prendiamo in giro: in Sicilia non c’è alcun interesse a prevenire gli incendi boschivi. Anzi…

“Si stancano pure le parole, di più non possiamo fargli dire”, recita l’Ecclesiaste. E infatti non ci sono più parole per segnalare alla politica siciliana che, in materia di lotta agli incendi boschivi, anche per quest’anno, stanno andando in scena gli stessi errori. Nessuna attività seria di prevenzione del fuoco, solo personale e attrezzature per cercare di domare le fiamme che, nel caso di San Martino delle Scale, frazione di Monreale in provincia di Palermo, minacciano le abitazioni. Monreale, San Martino delle Scale, Pioppo. Era l’Estate del 2017, ultimo anno di Governo dell’allora presidente della Regione, Rosario Crocetta: incendio spaventoso a Pioppo, nel bosco di Casaboli, 800 ettari di verde inceneriti. Luglio 2018, primo anno di Governo del presidente Nello Musumeci, ancora incendi a Pioppo, a San Martino delle Scale, a Poggio Ridente e a Boccadifalco. Titolo del nostro articolo del 16 Luglio di quattro anni fa: “L’incendio di Pioppo: e le opere di prevenzione dal fuoco dove sono?“. Siamo arrivati al presente. In queste ore i soliti aerei anfibi Canadair e i soliti elicotteri. Chiamati a spegnere gli incendi in aree dove, evidentemente, non sono state effettuate opere di prevenzione degli incendi. Fuoco da ieri a San Martino delle Scale, fuoco a Partinico, fuoco a Corleone, fuoco ad Alia, fuoco a Roccapalumba. Fuoco anche nel Messinese, nelle colline della Panoramica. Nel Messinese il fuoco ha lambito le ecoballe di rifiuti. Nel Catanese incendi a Palagonia, a Belpasso, a Paternò, ad Adrano, a Villagio Goretti. E non sappiamo quello che succederà oggi, domani, nei prossimi giorni… Le autorità si giustificano trincerandosi dietro i soliti piromani e le alte temperature. Due fattori che possono essere messi sotto controllo, ma che la politica non mette sotto controllo perché – questo è evidente – c’è chi con gli incendi boschivi…

Per prevenire gli incendi boschivi l’unica cosa seria da fare è garantire la presenza umana: da qui la necessità di assumere 30 mila operai forestali

In Sicilia, è il caso di dirlo, scherzano con il fuoco. Tanto per cominciare, chi parla di caldo eccezionale evidentemente ignora i cambiamenti climatici. E ha già dimenticato quello che è avvenuto lo scorso anno, quando a Luglio e ad Agosto, in Sicilia, le temperature sono rimaste bloccare fra 36 gradi e 42-44 gradi, con punte di 50 gradi in alcune aree della nostra Isola. Non a caso lo scorso anno in Sicilia sono state registrate le più alte temperature d’Europa e, appunto per questo, bisognerebbe mettere nel conto la prevenzione a tutela della popolazione. Non a caso, lo scorso anno, quasi 80 mila ettari di boschi siciliani sono stati inceneriti. Le temperature di questi giorni in Sicilia non sono straordinarie, ma ordinarie. Con i cambiamenti climatici in corso quello che potrebbe succedere in Sicilia a Luglio e ad Agosto non è prevedibile, anche se noi qualche cosa riusciamo a immaginarla… Non a caso, dal Novembre dello scorso anno abbiamo lanciato una proposta al Governo siciliano di Nello Musumeci: l’assunzione di almeno 30 mila operai forestali per prevenire gli incendi. Esiste un modo per prevenire gli incendi boschivi? Sì, presidiare il territorio con gli operai forestali e con gli uomini del Corpo Forestale. Sono gli operai forestali in servizio H 24 che debbono eliminare erbe secche ed arbusti in coordinamento con il Corpo Forestale; sono gli operai forestali che debbono intervenire alla minima presenza di incendi, aiutando i militari del Corpo Forestale a prendere i delinquenti che appiccano gli incendi: cosa tutt’altro che facile, perché oggi i modi per appiccare gli incendi sono tanti e non è facile bloccarli.

Nella nostra Isola si preferisce ricorrere a Vigili del Fuoco, Protezione Civile, aerei anfibi Canadair, elicotteri, droni: così facendo, però, non c’è alcuna prevenzione, ma si ‘insegue’ il fuoco che ha sempre la meglio

Questo è lo schema che, a nostro avviso, dovrebbe essere seguito. Invece, in Sicilia, ancora una volta, si preferisce ricorrere a Vigili del Fuoco, Protezione Civile, aerei anfibi Canadair, elicotteri, droni: così facendo, però, non c’è alcuna prevenzione, ma si ‘insegue’ il fuoco che ha sempre la meglio. Quando leggiamo nei giornali che Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Canadair, elicotteri e chi più ne ha più ne metta hanno “domato le fiamme salvando le abitazioni”, ebbene, questa non è una vittoria, ma una sconfitta! Intanto perché il fuoco si è ‘mangiato’ il verde e poi perché sono stati spesi tanti soldi e non è stata risparmiata la paura alla popolazione. Un fallimento su tutta la linea. Morale: oggi 26 Giugno 2022, sesto giorno d’Estate, temperature ordinarie – perché con siccità e desertificazione che avanzano questo è uno scenario ordinario – è già caos. Da un lato il Governo siciliano continua a sottovalutare i cambiamenti climatici; dall’altro lato preferisce investire in Canadair, elicotteri, Protezione Civile, droni (teniamo fuori i Vigili del Fuoco perché non dovrebbero costituire spesa per la pubblica amministrazione regionale) invece che sugli operai forestali. Noi ci auguriamo che Luglio e ad Agosto le temperature in Sicilia restino ordinarie: 32-34 gradi nelle aree costiere e 38-40 gradi nelle aree interne. Ma potrebbe non essere così, se è vero che quest’anno, nell’Antartide, la temperatura è salita di 40 gradi! Spariamo bene. Anche se noi siamo pessimisti, molto pessimisti. Una cosa in chiusura va detta: se dovesse succedere qualcosa di ‘pesante’ (con i cambiamenti climatici la lasciamo alla vostra fantasia…) non ci vengano a dire che era imprevedibile.

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