Giuste le critiche a Luigi Di Maio, sbagliate e ingenerose le critiche a Giuseppe Conte

22 giugno 2022
  • Il futuro del Movimento 5 Stelle (ammesso che abbia ancora un futuro)
  • Il vero nodo politico sono i rapporti con il PD, partito che farà di tutto per impedire a Conte di presentare il Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche del Marzo 2023 

Il futuro del Movimento 5 Stelle (ammesso che abbia ancora un futuro)

Nel blog I Nuovi Vespri trattiamo, nel 95% delle notizie e dei commenti, politica ed economia (che ormai sono quasi la stessa cosa, visto il primato dell’economia sulla politica). Ebbene, su Facebook non abbiamo letto un solo commento, dicasi uno, in favore di Luigi Di Maio e della sua scissione. In genere le posizioni, su una vicenda politica, si dividono tra favorevoli e contrari. Ci può essere una netta prevalenza di favorevoli o di contrari. Ma è molto raro leggere commenti e prese di posizione che vanno tutte verso una direzione: in questo caso con critiche a Luigi Di Maio. Chi legge I Nuovi Vespri sa che noi scriviamo di scissione del Movimento 5 Stelle da quando ha visto la luce il secondo Governo di Giuseppe Conte grazie all’accordo grillini-PD, Primavera-Estate 2019. Noi, in realtà, ci aspettavamo una scissione diversa. Noi pensavamo che ad andare via dal Movimento 5 Stelle sarebbe stato Giuseppe Conte con un folto gruppo di parlamentari. Invece è andato via Luigi Di Maio con una sessantina di parlamentari (una cinquantina alla Camera, una decina al Senato). Di Maio e chi lo ha seguito hanno fondato un movimento chiamandolo ‘Insieme per il futuro’. Sicuramente non è un riferimento a un futuro parlamentare, a giudicare dalla stragrande maggioranza di commenti negativi che stanno accompagnando Di Maio e i suoi. Detto questo, leggiamo anche tanti commenti negativi su Conte, a nostro avviso ingenerosi e anche sbagliati. Proviamo a illustrare come stanno le cose, almeno dal nostro punto di vista.

Il vero nodo politico sono i rapporti con il PD, partito che farà di tutto per impedire a Conte di presentare il Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche del Marzo 2023 

Conte, che oggi è il leader del Movimento 5 Stelle, sta provando a prendere le distanze dal Governo di Mario Draghi. Pone questioni politiche importanti, come il no alle armi da inviare in Ucraina. Sa che la maggioranza degli italiani è contraria all’invio delle armi in Ucraina e cerca di fare breccia tra questi cittadini. Riuscirà a prendere almeno una parte dei voti degli italiani contrari all’invio delle armi in Ucraina? Non lo sappiamo. Anche perché la posizione di Conte non è risoluta, perché poi non c’è mai un voto contrario. E, soprattutto, il Movimento 5 Stelle guidato da Conte continua ad appoggiare il Governo di Maio Draghi. Il ruolo di Conte rimane comunque importante, perché è l’unica voce critica dentro il Governo. L’obiettivo di Conte è presentare il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni politiche del Marzo del 2023. In questo si scontra contro il PD e contro i grillini – non sappiamo chi sono e quanti sono – che vorrebbero far confluire il Movimento nel PD. Va da sé che Conte – anche per il buon ricordo che ha lasciato come capo del Governo – gode di un certo seguito popolare. Morale: il Movimento 5 Stelle, alle elezioni politiche, con la guida di Conte, potrebbe raggiungere l’8-10 dei consensi: e sono consensi che, per il 60-70%, verrebbero meno al PD. Alcuni obiettano dicendo che non è così, perché alle elezioni comunali della scorsa settimana il Movimento 5 Stelle è andato malissimo. In realtà, il Movimento 5 Stelle, alle elezioni comunali di pochi giorni fa si è presentato in pochissimi Comuni, proprio perché chi sta cercando di affossare il Movimento 5 Stelle targato Conte ha fatto di tutto per metterlo in difficoltà. La verità è che se Conte resisterà e presenterà le liste per le prossime elezioni politiche avrà un buon risultato. E avrà un buon risultato sia se si presenterà come Movimento 5 Stelle, sia se si presenterà con la lista ‘Giuseppe Conte’ (noi siamo convinti che con la lista ‘Giuseppe Conte’ potrebbe prendere più voti, perché il Movimento 5 Stelle è ormai caduto da cuore degli italiani che nel 2018 lo hanno votato in massa).

 

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