La questione politica in Sicilia: serve un soggetto politico a ‘trazione’ autonomista

18 giugno 2022
  • Rilanciare lo Statuto siciliano
  • Il momento è favorevole, siamo dentro una tempesta perfetta, manca solo l’equipaggio che guida la nave e cavalca l’onda della nostra autodeterminazione

da Maria Francesca Briganti
Coordinatore per la Sicilia dell’Associazione de “Le Partite Iva”
riceviamo e pubblichiamo

Rilanciare lo Statuto siciliano

Un anno fa scrissi questa mia personale riflessione da siciliana e da elettrice e oggi la ripropongo come Coordinatore per la Sicilia dell’Associazione “Le Partite Iva”.
L’attuale contesto socio, economico e politico ci ha messi davanti ad una dura verità, purtroppo risaputa da ben 76 anni, per la quale sono chiamate tutte le forze
sicilianiste al prossimo appuntamento elettorale che designerà o la rinascita o la morte della Sicilia, con la conseguente fine del sogno autonomistico. In questo ultimo anno i limiti della politica regionale, per dirne una, quella del Diventeràbellissima, ha condotto la Sicilia al tracollo economico e sociale, soprattutto dopo l’ultimo sciagurato accordo a fine 2020 con l’allora capo del Governo italiano, Giuseppe Conte, che per noi siciliani ha causato un ulteriore danno alle casse regionali; sappiamo tutti che i disavanzi della Regione sono generati dalle mancate entrate che per Statuto sono di nostra competenza e da una condizione economica già pregiudicata dalla desertificazione dei distretti industriali. Con l’ennesimo disavanzo l’attuale Presidente della Regione, Nello Musumeci, e l’ex premier Conte hanno deciso di mortificare non solo l’Autonomia siciliana, ma il Governo romano ha preso definitivamente la regia sui nostri conti e del nostro futuro. Per questo è necessario la costruzione di un soggetto politico a trazione autonomista che intenda ripercorrere il percorso dei padri costituenti e degli uomini e delle donne che hanno sacrificato la loro vita, considerando che la globalizzazione, la precarizzazione del mondo del lavoro e sociale, ha modificato l’assetto geopolitico, in cui la Sicilia gioca un ruolo determinante nel Mediterraneo. E’ il momento di contarci, è il momento di capire come far convergere la pluralità delle identità, che non verranno mai meno; l’estrazione politica, in fase di costituzione deve essere un valore aggiunto di condivisone degli obiettivi comuni.

Il momento è favorevole, siamo dentro una tempesta perfetta, manca solo l’equipaggio che guida la nave e cavalca l’onda della nostra autodeterminazione

Purtroppo ci ritroviamo nelle condizioni di dover ricostruire la Sicilia e come unico vessillo e guida giuridica dobbiamo utilizzare lo Statuto, come una Bibbia che ci
indica la guida morale e etica della politica. Questa è una condizione fondamentale per distinguerci dai partiti italiani e dagli stessi deputati e senatori siciliani, che hanno giurato fedeltà alle segreterie romane piuttosto che alla Patria Sicilia. L’aspetto elettorale che non dobbiamo sottovalutare sono la perdita di consensi in
questo anno di restrizioni, le mancate promesse agli imprenditori e il disastro dal punto di vista sanitario che ha generato una psicosi generale. I partiti italiani, che sono stati servi dell’annullamento dei diritti fondamentali, si trovano in caduta libera, ovvero con perdita di consensi; anche se alle amministrative il centrodestra unito ha vinto con ampio margine di voti, è anche vero che ciò che è successo lascia presagire che forse le forze politiche minori avrebbero avuto la possibilità di raggiungere il 5%. Pertanto se noi riusciremo a costruire l’alternativa regionalista e sapremo porci come unica risorsa per i siciliani avremo l’accesso alle cariche regionali che contano per avere la forza contrattuale per confrontarci con il governo di Roma. La nostra unicità come popolo, come posizione strategica nel Mediterraneo, come prodotti autoctoni che rappresentano l’eccellenza in tutto il mondo devono essere gli argomenti dell’agenda politica del neo partito e la fede che ne guiderà l’azione politica. Il momento è favorevole, siamo dentro una tempesta perfetta, manca solo l’equipaggio che guida la nave e cavalca l’onda della nostra autodeterminazione.

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