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Elezioni a Palermo “capitale” di niente: delirio-cimitero dei Rotoli, monnezza buttata dai balconi e mafia stracciona

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  • Le liste civiche? Partiti che si vergognano di presentarsi col loro simbolo. E hanno ragione a vergognarsi! 
  • La fuga dei presidenti di seggio a Palermo 

da Mario Di Mauro
Fondatore della Comunità TerraeLiberAzione
riceviamo e pubblichiamo

Le liste civiche? Partiti che si vergognano di presentarsi col loro simbolo. E hanno ragione a vergognarsi! 

L’analisi del voto amministrativo in Sicilystan non è praticabile su schemi “partitocratici”.
I “partiti” non esistono: sono poco più che maschere di carnevale di clan e cumarche.
Ma le dilaganti “liste civiche” rispondono almeno a dinamiche locali relativamente autonome dallo Spettacolo politicante “romano”.
Una lettura sociologica del voto amministrativo sarebbe più utile, ma presuppone una conoscenza di 120 realtà locali: della loro storia e dinamica sociale… Ne conosciamo bene quanto basta. 30 anni fa ne ho scritto e previsto delle liste civiche, ma le concepivo come espressione di Comunità consapevoli e vocate all’Autonomia virtuosa: e qualcuna c’è… ma vedo prevalere un delirio elettoralistico fai-da-te e un camuffamento civico del partitume tricolorato alla deriva: s’affruntinu, si vergognano di presentarsi col loro simbolo. E hanno ragione a vergognarsi!

La fuga dei presidenti di seggio a Palermo 

Quanto ai presidenti di seggio dimissionari in massa a Palermo, caso unico nella storia mondiale: “nottetempo, casa per casa…”, come alibi non-detto, non c’è solo la Partita per la promozione in serie B con tanto di inedita diretta RAI (e la cessione del Club rosanero agli arabi d’Inghilterra). In Verità, Palermo è “capitale” di niente: il cimitero dei Rotoli e la monnezza buttata dai balconi, i salotti pseudo-intellettuali e la mafia stra e mafia straccionacciona… Palermo è infetta, la Sicilia è malata (anche per questo). L’Isola del Tesoro ridotta a colonia di miserabili non ha alibi: si sta meritando quello che è.

Foto tratta da Palermo Today

 

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