Il ‘cuneo’ USA piantato in Ucraina indebolirà la Russia e farà saltare l’euro. Il terrore di Mario Draghi e Francesco Giavazzi/ SERALE

13 giugno 2022
  • Il capo del Governo italiano, Mario Draghi – quello dell’euro “irreversibile” – e il suo fidato consulente, l’economista ultra-liberista globalista Francesco Giavazzi, hanno capito che per l’euro si mette male. Per non parlare dell’Italia…
  • Gli americani non hanno motivo di tenere in piedi un’Eurozona sempre pronta a fare da ‘sponda’ a chi vuole rendere irrilevante l’area del dollaro
  • I vertici Ue appoggiano gli americani nella speranza di salvare l’euro. Ma è un’illusione

Il capo del Governo italiano, Mario Draghi – quello dell’euro “irreversibile” – e il suo fidato consulente, l’economista ultra-liberista globalista Francesco Giavazzi, hanno capito che per l’euro si mette male. Per non parlare dell’Italia…

di Economicus

Le Borse di mezzo mondo crollano. L’economia europea arranca, con l’inflazione che avanza implacabilmente. E mentre l’Italia è alle prese con i risultati delle elezioni amministrativa, lo spread è arrivato a 240. Sembrano due mondi distanti, nel Belpaese, la politica e l’economia. Intanto gli ‘scienziati’ dell’ultra-liberismo globalista italico – in testa il capo del Governo, Mario Draghi, e il suo consulente eccelso, l’economista bocconiano Francesco Giavazzi, ora cominciano ad essere preoccupati. Anzi, forse sono un po’ terrorizzati. Perché piano piano sta affondando tutto: sta affondando l’economia dell’Eurozona, sta affondando l’euro, sta affondando l’Italia. Volendo, il Disegno di legge Concorrenza, voluto da Draghi su input dell’Unione europea sembra ormai superato dagli eventi. A che serve finire di depredare l’Italia se stanno saltando tutti i ‘fondamentali’ dell’economia Ue? Sta succedendo di tutto: inflazione in quasi tutto il cosiddetto Occidente industrializzato, a cominciare dagli Stati Uniti d’America. Dove la FED (Federal Reserve System), la Banca Centrale americana, ha cominciato ad alzare i tassi di interesse. Non è una scelta semplice: se la FED non interviene l’inflazione si ‘mangia’ i redditi dei cittadini americani, colpendo soprattutto il ceto medio e i ceti medio-bassi; se la Banca Centrale americana interviene abbassando i tassi d’interesse – cosa che sta facendo – l’inflazione di ‘raffredda’, ma rallenta l’economia e si crea disoccupazione. E’ una scelta difficile e dolorosa, ma l’America di Biden ha avuto il coraggio di scegliere. L’Unione europea sta molto peggio degli USA: non ha autonomia energetica, non ha autonomia alimentare e si sostiene con una moneta a credito – l’euro – buona per consentire ad alcuni Paesi Ue (Germania in testa) di depredare altri Paesi europei (vedere crisi greca), ma diventa insostenibile se un contesto internazionale impone scelte drastiche. E le scelte drastiche, ormai, per la Ue, sono inevitabili.

Gli americani non hanno motivo di tenere in piedi un’Eurozona sempre pronta a fare da ‘sponda’ a chi vuole rendere irrilevante l’area del dollaro

Giavazzi dice che la Banca Centrale Europea (BCE) non deve alzare i tassi d’interesse, perché l’inflazione dipende dal gas. In parte è vero, ma c’è anche l’inflazione alimentare che la FAO denuncia dalla fine dell’Estate dello scorso anno. In realtà, Giavazzi sa che l’innalzamento dei tassi farà saltare l’euro, perché provocherebbe il default dei Paesi europei più indebitati, Italia in testa (ma non solo l’Italia). La verità è che Draghi e Giavazzi non sanno più a quale santo rivolgersi: vedono l’Italia franare, vedono l’Unione europea sfaldarsi e… Non sono i soli. Tutta l’Unione europea, chi più, chi meno, è in fibrillazione. Nessuno lo dice, ma già i governanti dei Paesi Ue mettono nel conto la fine dell’euro. Non si può dire, ma è così. L’euro è finito nel pieno di uno scontro epocale tra area del dollaro e Cina (e Paesi alleati della Cina, Russia in testa). L’Unione europea, con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, si è schierata con l’Ucraina, contro la Russia. Peccato che poco prima dell’esplosione della guerra in Ucraina la Ue ‘trescava’ con Cina e Russia per indebolire il dollaro. E questo gli americani lo sanno benissimo. Abbracciando e baciando il presidente ucraino Zelensky, il pupo messo dagli Stati Uniti in Ucraina, la von der Leyen, Macron, Draghi pensano di far credere agli americani di essere dalla parte del dollaro. Ma i fatti, sin dalla nascita dell’euro, raccontano una storia opposta. Gli americani hanno grandi interessi strategici in Europa, ma non possono tollerare un’Europa dell’euro che prova sempre a fregare il dollaro. Così hanno deciso di iniziare una manovra di logoramento dell’euro. E, contemporaneamente, logorano anche la Russia. Gli americani non stanno pressando. All’inizio della guerra in Ucraina hanno invitato l’Europa a fare a meno di gas e petrolio russo. In realtà, era solo un segnale. Anzi, un messaggio. Un modo elegante e cinico insieme per fare capire alla Ue che loro, gli americani, sanno benissimo che il rapporto tra Unione europea e Russia va al di là di una semplice fornitura di idrocarburi. E’ come se avessero detto ai ‘capi’ della Ue: “E’ inutile che ora fate i ruffiani, sappiamo benissimo che di voi non ci possiamo fidare. Noi americani siamo interessati ai territori europei, non agli europei…”.

I vertici Ue appoggiano gli americani nella speranza di salvare l’euro. Ma è un’illusione

I lettori de I Nuovi Vespri sanno che noi non abbiamo mai plaudito agli americani: anzi abbiamo sempre scritto che, sotto il profilo militare, la Russia avrebbe vinto contro l’Ucraina. Ma non abbiamo mai scritto che, occupando il Mar Nero, sarebbe finita la guerra in Ucraina. Il punto è proprio questo: gli americani non hanno alcun interesse a vincere la guerra in Ucraina. Hanno invece interesse a far durare a lungo la guerra in Ucraina per logorare la Russia e scatenare il caos nei mercati mondiali. E ci stanno riuscendo. Tant’è vero che ci sono difficoltà a far circolare il grano ucraino. Ma non perché la Russia blocca il grano ucraino, come vanno dicendo americani e ucraini, ma perché i militari ucraini hanno riempito di mine i porti per conto degli americani. I russi non hanno alcun motivo per bloccare i carichi di cereali ucraini, specie se sono diretti in Africa, dove la Cina – alleata dei russi – ha grandi interessi. Il fatto è che in queste operazioni gli americani sono troppo abili. I vertici Ue appoggiano gli americani nella speranza di salvare l’euro. Ma è un’illusione. Perché gli Stati Uniti hanno tutto da guadagnare dal caos che si scatenerà quando i Paesi della Ue che hanno aderito all’euro daranno il via al ‘si salvi chi può’. Più caos si scatenerà nei mercati internazionali, più difficile sarà per Cina, Russia, India, alcuni Paesi africani, Brasile e forse anche Argentina (dove hanno le scatole piene del fondo Monetario Internazionale) indebolire l’area del dollaro. I cinesi puntano a rendere irrilevante il dollaro negli scambi commerciali in alcune aree del Pianeta; e gli americani, per tutta risposta, non possono che scatenare il caos nei mercati internazionali per tutelare l’area del dollaro. Il ‘cuneo’ che gli Stati Uniti hanno piantato in Ucraina, tra Russia e Unione europea, è destinato a indebolire i russi (che cominciano a chiedersi quanto gli costerà la guerra in Ucraina che non finirà mai) e a far saltare l’euro. Con buona pace della Commissione europea, dell’euro “irreversibile” di Mario Draghi e di tutti gli altri ‘europeisti’.

Foto tratta da Today      

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