ORSA marittimi: non si può lavorare sulle navi a 1.350 euro al mese facendo 16 ore di lavoro al giorno

9 giugno 2022
  • Il regime liberista-globalista tanto caro ai seguaci dell’Unione europea ha introdotto lo schiavismo, ma facciamo finta di non vedere

C’è un’organizzazione sindacale che denuncia. E gli altri sindacati che fine hanno fatto? 

“Ci sono decine di annunci di molte società di navigazione che cercano personale. Ma non lo vogliono capire! La gente non vuole navigare più a 1.350 euro al mese, facendo 16 ore di lavoro al giorno. E’ lavoro di schiavitù”. E ancora: “Gli armatori non lo vogliono capire: l’Orsa Marittimi non firma accordi al ribasso, non è intenzionata a siglare CCNL con le aziende che non rispettano i lavoratori trattandoli come schiavi. Noi siamo un sindacato che tutela i lavoratori marittimi non gli armatori. E’ inutile che cercate di impaurire i nostri iscritti invitandoli a cancellarsi dalla nostra organizzazione sindacale. Non non ci fermeremo. Il nostro compito è difendere i lavoratori, non calpestare la dignità. Non ci fate paura. Uniti si vince”.

Questi post su Facebook del sindacato ORSA marittimi valgono più di cento inchieste sulla sfruttamento del lavoro e più di mille articoli sul salario minimo garantito. Dove sono le altre organizzazioni sindacali che operano in questo settore? Se si discute del salario minimo garantito questo avviene perché è fallita la Contrattazione collettiva e, quindi, perché è fallimentare l’attività sindacale. Se un sindacato denuncia che si impongono 16 ore di lavoro al giorno ai lavoratori marittimi significa che siamo tornati allo schiavismo. Tutto questo avviene con il contributo dello Stato, sia per mancanza di controlli, sia perché ci sono società di navigazione che ricevono lauti contributi dallo Stato.

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