Ma il grano bloccato in Ucraina quanti anni ha se è vero che ancora non è iniziata la trebbiatura?

1 giugno 2022
  • La domanda – giustamente – la pone un tecnico della Puglia, Roberto Carchia, grande esperto di agricoltura e, in particolare, di grano. Domanda corretta, perché se il grano viene conservato male…
  • Le due ipotesi 

La domanda – giustamente – la pone un tecnico della Puglia, Roberto Carchia, grande esperto di agricoltura e, in particolare, di grano. Domanda corretta, perché se il grano viene conservato male…

“Ma i milioni di tonnellate di grano, mais e girasole ucraini quanti anni hanno, visto che non hanno ancora trebbiato e quei quantitativi non provengono da un solo raccolto? Draghi si è preoccupato perché non sanno dove stoccare i nuovi raccolti. Dobbiamo preoccuparci per la nostra Salute!”. Così scrive in un post su Facebook il nostro amico Roberto Carchia, pugliese, grande conoscitore del mondo agricolo e, in particolare, grande conoscitore del grano. Carchia fa un ragionamento logico: se è vero – come scrivono autorevoli giornali internazionali e nazionali – che la Russia di Putin non lascerebbe passare milioni e milioni di tonnellate di grano ucraino, ebbene, da dove arriverebbe tale grano bloccato nei porti del Mar Nero se in Ucraina non è ancora iniziata la trebbiatura? Da quello che noi sappiamo, fino a qualche giorno prima dello scoppio della guerra contro la Russia, l’Ucraina esportava cereali. Ciò significa che il raccolto della scorsa Estate – o quanto meno buona parte del raccolto della sorsa Estate è stato già esportato. E non può che essere così, perché non ci risultata che, nell’Autunno dello scorso anno, ci siano stati problemi di grano – per esempio – per i Paesi del Nord Africa che importano grano ucraino.  E allora da dove arrivano questi milioni e milioni di tonnellate di grano ucraino bloccate nei poti del Mar Nero dalla Russia?

Le due ipotesi 

Le ipotesi non sono almeno due. Carchia – che è un tecnico – ci dice che i quantitativi di grano bloccati di cui si parla non provengono da un solo raccolto. Dobbiamo supporre che è un grano vecchio di qualche anno? E, se è così, è stato conservato bene? Noi, per nostra abitudine, quando sentiamo certe cose, ci cominciamo a preoccupare. Vero è che il grano si conserva bene: ma c’è modo e modo per conservarlo. Il migliore è nei silos a temperatura controllata. Appurato che non può essere grano di quest’anno (e lo stesso discorso riguarda il mais e l’olio di girasole, che non possono essere di quest’anno), la domanda resta: come vengono conservati questi prodotti? Ci dobbiamo preoccupare per la nostra salute come osserva Carchia? C’è anche una seconda ipotesi: che queste navi cariche di grano e, magari, di mais e di girasole siamo state un po’ ‘gonfiate’, se non inventate di sana pianta per sollecitare i russi a lasciare campo libero alle attività commerciali nel Mar Nero. In ogni caso, in questa storia nelle navi ucraine cariche di grano e, magari, di mais e di olio di girasole, qualcosa che non torna c’è…

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti