Elezioni a Palermo e in Sicilia: Letta che annaspa e il centrodestra con Lagalla che ‘scivola’ sul Tram in via Libertà/ MATTINALE 669

31 maggio 2022
  • Il timor panico del PD di Palermo che ormai sogna di notte la lista di Potere al Popolo! 
  • Enrico Letta e Franco Miceli a caccia delle ‘raskature’ della solita antimafia di maniera. E alle elezioni regionali sognando l’accordo con Gianfranco Miccichè
  • Il candidato Sindaco del centrodestra Roberto Lagalla che cerca di mettere una pezza al voto favorevole del centrodestra al Tram in via Libertà di Leoluca Orlando e Giusto Catania

Il timor panico del PD di Palermo che ormai sogna di notte la lista di Potere al Popolo! 

C’è di tutto e di più nella campagna elettorale siciliana. Si voterà tra meno di due settimane in oltre 100 Comuni. E poi, a Novembre, si voterà per le elezioni regionali. C’è tanta confusione, ma c’è anche qualche confessione. Come quella del segretario del PD, Enrico Letta, alfiere di quel grande fallimento culturale prima che sociale ed economico che si chiama Unione europea dell’euro, oggi più che mai al soldo dell’ultra-liberismo e globalismo più franato. Il fato ha proiettato questo personaggio alla guida del Partito Democratico che già faticava a mantenere qualcosa, sì appena qualcosa, di sinistra. Ma con l’europeista-globalista Letta della sinistra, nel PD, si sono perse anche le tracce. Così la sua presenza a Palermo è quasi una garanzia per Potere al Popolo!, partito destinato a raccogliere il voto degli elettori di sinistra. Della sinistra post comunista, dentro il PD e nella lista Sinistra Civica Ecologista (un contenitore di varie sigle che di sinistra non hanno proprio nulla, tant’è vero che sono andati ad accogliere Roberto Speranza, il Ministro del Governo dell’europeista ultra globalista, Mario Draghi, quello del Disegno di legge Concorrenza, provvedimento ignobile e vergognoso che dovrebbe portare a termine la svendita di un altro ‘pezzo’ di ciò che resta dell’Italia al solito grido di “Ce lo chiede l’Europa”) c’è ben poco. L’unica, vera sinistra, a Palermo e in Sicilia, oggi, è rappresentata, appunto, da Potere al Popolo!. Ma non perché ‘ruberà’ i voti al PD, che non è un partito di sinistra, e nemmeno alle ‘frattaglie’ che si accompagnano al PD tra affari & appalti del Tram. Potere al Popolo! costituisce un ‘pericolo’ perché rischia di portare alle urne migliaia di cittadini alle elezioni comunali di Palermo e altre migliaia di siciliani alle elezioni regionali di Novembre. E’ questa la vera preoccupazione del PD, partito che potrà mantenere il proprio 18-20% solo se il nauseato elettorato di sinistra resterà a casa. Più schifo fa la politica, più italiani non vanno a votare. E infatti il 50% degli italiani, ormai, non va a votare. Ma Potere al Popolo! rischia di risvegliare e di far tornare alle urne quella parte di elettorato di sinistra deluso, anche dai disastrosi grillini senza più “scatolette di tonno da aprire” e ormai disperatamente aggrappati ai voti del Reddito di cittadinanza. Questa prospettiva fa tremare il PD e i finti partiti di sinistra che si accompagnano al PD nel Governo Draghi.

Enrico Letta e Franco Miceli a caccia delle ‘raskature’ della solita antimafia di maniera. E alle elezioni regionali sognando l’accordo con Gianfranco Miccichè

Quanto all’ultra-europeista Letta, ebbene, il soggetto ha capito benissimo che lui, il suo PD e le ‘frattaglie’ che gli vanno ancora dietro più per disperazione che per convinzione non hanno dove andare. A Palermo, non sapendo cosa dire davanti a una città ridotta a brandelli dopo dieci anni di ‘appaltismo feroce’ ad opera del centrosinistra, Letta e il candidato dello stesso centrosinistra, Franco Miceli, bofonchiano di mafia e antimafia dando la croce addosso al candidato del centrodestra, Roberto Lagalla nella vana speranza di acchiappare il voto di qualche ingenuo. Come i panellari di Palermo di un tempo che, appena finita di impastare le panelle e le crocchette, ‘raschiavano’ i contenitori degli impasti per ottenere i raskatura, solenne impasto-misto per i palati arabbeggianti dei panormiti, Letta e Miceli ‘raschiano’ nella solita antimafia di maniera, in verità un po’ sputtanata da Antonello Montante in poi (peraltro, Montante, ex ‘capo’ di Confindustria Sicilia, era un alleato politico del PD nel Governo regionale di Raffaele Lombardo prima e nel Governo regionale di Rosario Crocetta dopo: altre belle ‘raskature’ politiche ‘di sinistra’…). Insomma il PD di Letta, come si usa dire in Sicilia, è strittu: lo è a Palermo e lo è alla Regione. Alla Regione Letta cerca di volare alto sul “Campo largo”; vorrebbe allargare ai moderati, il segretario del PD; ma appena allarga, metà Movimento 5 Stelle e i Centro Passi di Claudio Fava se ne andrebbero per i fatti loro. Certo, se Gianfranco Miccichè riuscisse a portare in alleanza con il PD mezza Forza Italia, mettendoci magari gli Autonomisti di Raffaele Lombardo e la Lega di Matteo Salvini in Sicilia ormai senza bussola, beh, la cosa si potrebbe fare. Magari recuperano anche Cateno De Luca in compagnia delle due Iene… Tutti insieme contro il presidente uscente, nello Musumeci. Una bella operazione milazziana… Chissà.

Il candidato Sindaco del centrodestra Roberto Lagalla che cerca di mettere una pezza al voto favorevole del centrodestra al Tram in via Libertà di Leoluca Orlando e Giusto Catania

Tornando a Palermo, il Lagallone ha capito che i Fratelloni d’Italia hanno combinato un casino con il Tram in via Libertà (chissà se domani, a Palermo, Giorgia Meloni parlerà dell’assist del suo partito al Tram di Palermo con ‘annessi & connessi’…). Così il candidato Sindaco del centrodestra ha provato a mettere il ferro dietro la porta: niente Tram in via Libertà, ha detto quando la partita sugli appalti del Tram & parcheggi è finita con la spartizione “all’antica” tra centrodestra e centrosinistra. Figuratevi se i marpioni di questi due schieramenti politici si lascerebbero scappare gli 800 milioni di euro di appalti in caduta libera di Tram e parcheggi che l’amministrazione comunale uscente non è riuscita a spendere. Se Lagalla avesse rilasciato questa dichiarazione prima della seduta del Consiglio comunale che ha approvato le nuove sei line di Tram – compreso il Tram in via Libertà – più gli allucinanti parcheggi, ebbene, tale dichiarazione avrebbe avuto un senso politico. Ma fatta dopo che il centrosinistra e il centrodestra, di comune accordo, si sono messi il “Porco dentro”, beh, tale dichiarazione è un po’ sospetta: più che altro, sembra il tentativo a tempo scaduto di ingraziarsi il 50% e forse più dei cittadini palermitani che non vuole il Tram in via Libertà. Così come il PD di Palermo si sogna di notte la lista di Potere al Popolo! che prende i voti della sinistra, Lagalla da qualche giorno, di notte, vede i suoi voti finire dalle parti di Fabrizio Ferrandelli, fermamente contrario al Tram in via Libertà. La verità è che il progetto Tram, o meglio, il voto del Consiglio comunale di Palermo al progetto Tram, compreso il Tram in via Libertà – voto a quanto si racconta sollecitato da Roma (i picciuli su picciuli, a Palermo come a Roma…) – farà perdere una barca di voti a Fratelli d’Italia, a Forza Italia e anche alla Lega (tre consiglieri comunali leghisti erano assenti durante la votazione maramalda). I palermitani non sono fessi: e molti palermitani che avrebbe votato per il candidato del centrodestra e per questi tre partiti non voteranno né il candidato Sindaco Lagalla, e, forse, nemmeno i candidati al Consiglio comunale. Da qui la dichiarazione di ieri di Lagalla, ribadiamo, fuori tempo massimo, rilasciata per cercare di salvare il salvabile. La verità è che il voto balordo del Consiglio comunale uscente di qualche giorno fa in favore dell’accoppiata Leoluca Orlando-Giusto Catania – perché il Tram in generale e il Tram in via Libertà è l’idea forte del Sindaco uscente e dell’assessore alla Mobilità uscente – ha rimesso in gioco il voto di opinione, moltiplicandolo a dismisura, perché – lo ribadiamo – il 50% dei palermitani è contrarissimo al Tram in via Libertà e, in buona parte, contrario a un progetto Tram che, fino ad oggi, con i 15 Km scalcagnati in funzione, con le carrozze che girano vuote per molte ore del giorno. ha provocato solo ‘buchi’ nel Bilancio del Comune. A Palermo tante gente si è rotta i cabbasisi nel vedere questi incredibili sprechi. Basta!

 

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