Manifestazioni di piazza in Iran contro l’aumento del prezzo del pane. L’India vieta esportazioni di grano “con effetto immediato”/ MATTINALE 654

16 maggio 2022
  • I cambiamenti climatici in corso cominciano a complicare la vita in tutto il mondo. La siccità travolge l’agricoltura iraniana, inflazione al 40-50% 
  • Mezzo mondo con problemi di mancanza di acqua per irrigare le coltivazioni
  • I prezzi del grano in India sono saliti a livelli record. Bloccate le esportazioni
  • In Australia a creare problemi sono le piogge 
  • In Marocco la siccità ha compromesso quasi il 70% della produzione di cereali 
  • La Russia nonostante la guerra continua ad esportare grano e altri cereali: e meno male, sennò sarebbe un ‘gran casino’ per altri Paesi che resterebbero senza cereali
  • Gli Stati Uniti vendono grano a Taiwan

I cambiamenti climatici in corso cominciano a complicare la vita in tutto il mondo. La siccità travolge l’agricoltura iraniana, inflazione al 40-50% 

Cominciano nel mondo le proteste popolari per l’aumento del prezzo del pane. Di scena l’Iran, Paese dove vivono oltre 80 milioni di persone. Ebbene, in Iran, racconta l’analista dei mercati internazionali Sandro Puglisi nel suo report di fine della scorsa settimana, “l’impennata dei prezzi del pane ha innescato proteste popolari. Alcuni negozi – scrive Puglisi citando l’agenzia di stampa ufficiale IRNA – sono stati dati alle fiamme, spingendo la polizia ad arrestare decine di provocatori. Le proteste sono state innescate da un taglio dei sussidi governativi per il grano importato che ha causato aumenti dei prezzi fino al 300 percento per una varietà di prodotti a base di farina. Il tasso di inflazione ufficiale dell’Iran è di circa il 40% e alcuni stimano che sia superiore al 50%. Quasi la metà degli 82 milioni di abitanti dell’Iran sono ora al di sotto della soglia di povertà. Il governo prevede di offrire coupon digitali nei prossimi due mesi per quantità limitate di pane a prezzi agevolati. Il resto sarà offerto a prezzi di mercato. Altri prodotti alimentari verranno aggiunti in seguito. Nei primi segnali di malcontento per l’aumento dei prezzi, la scorsa settimana i media iraniani hanno segnalato l’interruzione dei servizi Internet, un apparente tentativo di fermare l’uso dei social media per organizzare manifestazioni e diffondere video. I prezzi del grano sono aumentati drasticamente a livello globale, aumentando il costo dei sussidi in Iran”. Ci sarebbero anche problemi con il contrabbando di pane con Iraq e Afghanistan. Nel report si cita il presidente dell’Iran’s Grain Union, secondo il quale l’Iran dovrà importare 7,0 milioni di tonnellate di grano nel 2022/23. Problemi anche nel vicino Pakistan, che dovrà aumentare le importazioni di di grano. In Iran  sono problemi di siccità e mancano i fertilizzanti (che, in ogni caso, non potrebbero essere utilizzati in mancanza di acqua).

Mezzo mondo con problemi di mancanza di acqua per irrigare le coltivazioni

La siccità non sta risparmiando l’Iraq dove si registra una diminuzione dei raccolti. “A causa della scarsità d’acqua – scrive Puglisi – gli agricoltori iracheni hanno piantato meno grano. Gli agricoltori dicono che i raccolti sono stati la metà di quelli che sono di solito. Un portavoce del ministero dell’agricoltura afferma che l’Iraq probabilmente produrrà 2,5-3,0 milioni di tonnellate di grano”. La situazione si sta complicando in tante aree del mondo. In Francia la siccità ha ridotto la produzione di grano. In Spagna piogge e grandine hanno compromesso buona parte della produzione di pesche, albicocche e nettarine: poi, dopo i temporali, la temperatura è aumentata arrivando a 35 gradi, che a metà Maggio non è certo un bel segnale. Nel Nord Italia la siccità è iniziata alla fine dello scorso anno e un mese fa circa l’agricoltura contava quasi un miliardo di euro di danni. Circa un mese fa nell’Antartide la temperatura è salita di 40 gradi. Problemi di siccità, anche se fino ad ora non gravi, si registrano nel Nord degli Stati Uniti d’America, in alcune aree del Sud America e in India.

I prezzi del grano in India sono saliti a livelli record. Bloccate le esportazioni

“L’India – scrive Puglisi – ha vietato le esportazioni di grano con effetto immediato Sabato, pochi giorni dopo aver affermato che quest’anno puntava a spedizioni record. L’ondata di caldo torrido ha ridotto la produzione e i prezzi locali hanno raggiunto il massimo storico in mezzo alla forte domanda di esportazione. Il governo ha affermato che consentirà ancora l’esportazione per lettere di credito già emesse e su richiesta di Paesi che stanno cercando di ‘soddisfare i propri bisogni di sicurezza alimentare’. Gli acquirenti globali puntavano sul secondo produttore mondiale di grano per le forniture dopo il crollo delle esportazioni dalla regione del Mar Nero (leggere guerra in Ucraina ndr). Prima del divieto, l’India puntava a spedire un record di 10 milioni di tonnellate quest’anno. Il divieto indiano potrebbe portare i prezzi globali a nuovi picchi e colpire i consumatori poveri in Asia e Africa. L’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia ha spinto l’inflazione al dettaglio annuale dell’India verso un massimo di otto anni ad Aprile, rafforzando l’opinione degli economisti secondo i quali la Banca centrale avrebbe dovuto aumentare i tassi di interesse in modo più aggressivo per frenare i prezzi. I prezzi del grano in India sono saliti a livelli record, in alcuni mercati spot fino a 25.000 rupie ($ 322,71) per tonnellata, contro il prezzo minimo di supporto fissato dal governo di 20.150 rupie. Ad Aprile, l’India ha esportato la cifra record di 1,4 milioni di tonnellate di grano e sono già stati firmati accordi per esportare circa 1,5 milioni di tonnellate a Maggio”.

In Australia a creare problemi sono le piogge 

Qualche problema anche in Australia. Dove, racconta Puglisi, 2la carenza di grano nella zona di Port Adelaide sta aumentando i prezzi del grano e dell’orzo immagazzinati nell’entroterra nella metà meridionale del New South Wales e in tutto il Victoria, spingendo i valori interni a premi ben al di sopra delle offerte di esportazione. Il rally guidato da Adelaide è una funzione della concorrenza dei commercianti che riempiono principalmente ordini di esportazione all’ingrosso e dei consumatori che hanno dovuto aumentare le offerte a oltre $ 20/t al di sopra del prezzo portuale comparabile per mantenere alimentati i loro stabilimenti”. In Australia sono le piogge a creare problemi: “La pioggia che ora cade su molte parti della cintura del grano australiana – scrive Puglisi – è per lo più l’ideale per le colture invernali ora piantate, ma è stata eccessiva e potrebbe causare danni alle piantine emergenti. La pioggia su gran parte del NSW e del Queensland sta ostacolando il movimento del grano in molte parti dell’Australia orientale, impedendo la produzione di depositi nell’entroterra”.

In Marocco la siccità ha compromesso quasi il 70% della produzione di cereali 

In Marocco la siccità sta provocando un mezzo disastro: “Il Ministero dell’Agricoltura marocchino – scrive Puglisi – ha dichiarato Venerdì che prevede un raccolto di cereali di 3,2 milioni di tonnellate nel 2022, in calo del 69% rispetto allo scorso anno, a causa della siccità. Il raccolto di grano tenero sarebbe pari a 1,76 milioni di tonnellate, il grano duro a 0,75 milioni di tonnellate e l’orzo a 0,69 milioni di tonnellate”. Le cronache registrano due navi di grano bloccate dal mese scorso nel porto di Sfax, in Tunisia, a causa del mancato pagamento delle quote. Nel report di Puglisi si legge di altre due navi in attesa dall’inizio di questo mese.

 

La Russia nonostante la guerra continua ad esportare grano e altri cereali: e meno male, sennò sarebbe un ‘gran casino’ per altri Paesi che resterebbero senza cereali

Il report di Puglisi si occupa anche della Russia. Sono notizie importanti, sia perché la Russia è in guerra, sia perché questo Paese è il primo produttore di grano nel mondo. Ebbene, in Russia, stando alla società di consulenza agricola Sovecon, “i prezzi delle esportazioni di grano sono leggermente aumentati la scorsa settimana”. Il report fornisce alcuni dati: “Il prezzo dell’olio di girasole domestico era di 114.350 rbl/t -4.000 rbl (Sovecon); il prezzo all’esportazione dell’olio di girasole è rimasto invariato a 1.900-2.000 $/t (Sovecon); il prezzo della soia domestica era di 50.950 rbl/t -750 rbl (Sovecon); lo zucchero bianco era a $ 963,2/t + $ 78 (IKAR)”. Qualche variazione anche per la tassa di esportazione di grano, orzo e mais per la settimana dal 18 al 24 Maggio di quest’anno. Il dazio all’esportazione di grano è stato fissato a $ 111,9, in lieve diminuzione rispetto a $ 114,3 della settimana precedente. Il dazio all’esportazione di orzo è stato fissato a $ 76,5, in lieve aumento rispetto ai $ 74,1 della settimana precedente. In lieve calo il prezzo indicativo del grano, che passa da  $ 363,4 a $ 359,9; in lieve aumento il prezzo indicativo dell’orzo, che passa da  $ 290,9 a  $ 294,3; a aumento anche per il prezzo indicativo del maia che passa da $ 268,4 a $ 295,5. Si nota un certo rallentamento nelle spedizioni di grano russo. A questo punto Puglisi dà una notizia tutt’altro che secondaria: “Il volume delle esportazioni di grano per la settimana dal 2 maggio al 9 Maggio è diminuito di quasi il 60% rispetto alla settimana precedente, a 264,3 mila tonnellate, mentre il volume delle forniture di mais e orzo è aumentato rispettivamente del 65% e dell’88%, secondo al monitoraggio della Russian Grain Union (RGU). Così, durante la settimana sono state consegnate 162,3 mila tonnellate di mais, 68,2 mila tonnellate di orzo… Un calo delle spedizioni è stato registrato in tutti i principali porti, che è associato alle vacanze di Maggio in Russia”. Grano russo è stato esportato in Turchia. mentre sono sensibilmente diminuite le esportazioni di grano in Egitto. “Il volume potenziale delle esportazioni di grano dalla Russia nel resto della stagione 2021/22 – scrive Puglisi – è stimato a 7,04 milioni di tonnellate, di cui 1,45 milioni di tonnellate di grano. In totale, secondo il sindacato, dall’inizio della stagione sono state esportate dalla Russia quasi 38 milioni di tonnellate di grano, di cui 33,55 milioni di tonnellate di grano.

 

Gli Stati Uniti vendono grano a Taiwan

Una notizia arriva anche da Taiwan. “La Taiwan Flour Millers’ Association – scrive Puglisi – ha acquistato circa 40.000 tonnellate di grano macinato proveniente dagli Stati Uniti in una gara che si è chiusa Venerdì. L’acquisto ha comportato una gamma di diversi tipi di grano in un’unica spedizione per la spedizione dalla costa nord-occidentale del Pacifico degli Stati Uniti nel mezzo. L’acquisto includeva frumento primaverile settentrionale degli Stati Uniti con il 14,5% di contenuto proteico acquistato a $ 530,57 tonnellate FOB della costa nord-occidentale del Pacifico degli Stati Uniti, hanno affermato i commercianti. Coinvolgeva anche grano duro invernale rosso con il 12,5% di proteine ​​acquistato a $ 550,52 per tonnellata FOB e grano bianco tenero con il 10,5% di proteine ​​​​acquistato a $ 444,03 per tonnellata FOB. La spedizione prevede un costo aggiuntivo di trasporto di $ 68,25 per tonnellata per la spedizione oceanica dalla costa nord-occidentale del Pacifico degli Stati Uniti a Taiwan. Il venditore del grano primaverile scuro del nord era la casa commerciale CHS. Il grano duro rosso invernale e bianco tenero è stato venduto da United Grain Corp”.

Foto tratta da AsiaNews

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