La Regione annuncia iniziative per la zootecnia siciliana. Quali? Prevenzione incendi? Reperimento foraggi? Cosa c’è di concreto?

6 maggio 2022
  • La nostra sensazione è che in agricoltura, in Sicilia, si proceda con le chiacchiere, senza fatti concreti. Anche in riferimento alla zootecnia 
  • A parte i soldi bandi-mancia noi non abbiamo capito cosa si sta facendo di concreto per gli agricoltori e per gli allevatori della Sicilia

La nostra sensazione è che in agricoltura, in Sicilia, si proceda con le chiacchiere, senza fatti concreti. Anche in riferimento alla zootecnia 

Riceviamo il seguente comunicato stampa: “In questi giorni, i dirigenti degli Ispettorati provinciali dell’Agricoltura dell’Isola stanno incontrando gli imprenditori zootecnici per raccogliere segnalazioni e proposte per la soluzione di problematiche che assumono sempre più crescenti dimensioni. Ciò al fine di redigere un documento a valenza regionale da sottoporre al Governo regionale e all’Ars per i relativi provvedimenti possibili. L’inviato di tale operazione è il dr. Nino Colombo, ex capo del Servizio Zootecnico presso l’assessorato regionale Risorse agricole, persona di quarantennale esperienza nel settore e oggi in pensione, chiamato dal dirigente generale dell’assessorato, dr. Cartabellotta, a fare da mediatore e da portavoce tra le aziende private e l’istituzione pubblica. “Per la prima volta viene adottata questa metodologia di confronto collaborativo – sostiene il dr. Colombo – che mira ad ascoltare la categoria direttamente nel proprio territorio e a portare la loro voce ai vertici istituzionali regionali e alla politica”. Dopo questa prima fase che si sta svolgendo a stretto giro di tempo, il “panorama” regionale di criticità emerse e le relative misure proposte verranno illustrate in un documento finale di sintesi da consegnare al Governo della Sicilia e all’Assemblea regionale siciliana per i necessari interventi urgenti. Questa azione, indispensabile al miglioramento dello stato di salute del mondo agricolo, ha la funzione vitale di non far chiudere le aziende e di assicurare alla popolazione isolana l’alimentazione di provenienza territoriale, cercando di salvare le produzioni genuine, la salute dei consumatori e la loro tasca. Gli incontri tra funzionari e operatori agricoli, svoltisi già nelle province di Ragusa, Siracusa e Agrigento, sono stati finora molto partecipati e ricchi di contributi. Il 9, il 10, l’11, il 12 e il 13 Maggio le riunioni si svolgeranno rispettivamente a Caltanissetta, Enna, Catania, Messina e Palermo. Presto si avrà, provincia per provincia, l’idea complessiva sulla sofferenza della zootecnia in Sicilia, documentata da testimonianze dirette”.

A parte i soldi bandi-mancia noi non abbiamo capito cosa si sta facendo di concreto per gli agricoltori e per gli allevatori della Sicilia

Per curiosità, dopo aver verificato qual è lo stato di sofferenza della zootecnia siciliana che cosa si farà? Una spaghettata? Lo scorso anno gli incendi boschivi hanno colpito anche questo settore. Considerato che mezza giornata di scirocco con temperature di 27-28 gradi ha provocato un incendio spaventoso ad Erice e incendi a Pioppo e a Cefalù, si sta facendo qualcosa di concreto per prevenire gli incendi quando le temperature saranno più elevate? Non in Sicilia, ma in mezzo mondo mancano i mangimi per gli animali da carne: è stato fatto qualcosa fino ad oggi? E cosa si pensa di fare? La volontà di fare sembra ci sia. Ma per fare che cosa? Quali sono i provvedimenti concreti da adottare? In Brasile mancano i fertilizzanti e il Ministro di questo Paese gira per il mondo alla ricerca di fertilizzanti. In Russia e in Cina hanno ridotto l’export di fertilizzanti per aiutare gli agricoltori, facendogli pagare meno, appunto, i fertilizzanti. Il Ministro grillino delle Risorse agricole, il nordista Stefano Patuanelli, si sta occupando degli agricoltori e degli allevatori del Nord. Il Governo siciliano che sta facendo? A parte i soliti bandi-mancia – e gli interventi per chi si occupa di agricoltura con le chiacchiere – noi ancora non l’abbiamo capito.

Foto tratta da Sicilia Rurale

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