Falso olio extra vergine di oliva: tuffa scoperta in tutta l’Italia

4 maggio 2022
  • L’indagine è stata effettuata dalla Guardia di Finanza e dal l’Ispettorato centrale repressione frodi (ICQRF)  
  • Non sono stati resi noti i nomi dei produttori e delle marche di oli coinvolti. Perché?

L’indagine è stata effettuata dalla Guardia di Finanza e dall’Ispettorato centrale repressione frodi (ICQRF)  

Ogni tanto arriva qualche controllo sul grande caos dell’olio d’oliva in Italia. “Olio d’oliva”, lo ricordiamo, indica, in generale, tutto l’olio prodotto dalle olive (o almeno così si spera…). Precisazione necessaria per distinguere l’olio extra vergine di oliva (che ha un’acidità inferiore o pari allo 0,8%) dall’olio vergine di oliva (che ha un’acidità inferiore o pari al 2% (a questi si aggiungono altre categorie di oli d’oliva di qualità inferiori, come potete leggere qui). La notizia di queste ore è importante perché la Guardia di Finanza e l’Ispettorato centrale repressione frodi (ICQRF) hanno condotto un’accurata indagine sull’olio extravergine d’oliva su tutto il territorio italiano. L’operazione è stata denominata “Verum et Oleum” e ha portato ad effettuare 183 controlli in tutto il nostro Paese. Le ispezioni sono state effettuate presso gli stabilimento degli operatori del settore e presso i principali porti di ingresso dove arrivano prodotti di provenienza estera.

Non sono stati resi noti i nomi dei produttori e delle marche di oli coinvolti. Perché?

I controllo effettuati hanno portato alla scoperta di olio d’oliva vergine contrabbandato come olio d’oliva extra vergine. Si tratta di una frode ai danni dei consumatori che sono convinti di acquistare un olio d’oliva extra vergine e, invece, acquistano un olio d’oliva vergine che è di qualità inferiore. “Il 27,2% dei campioni prelevati è risultato irregolare, per complessivi 2.300.000 litri di olio non conformi alla normativa comunitaria e nazionale – si legge nel sito della Guardia di Finanza -. Dei 102 campioni prelevati e sottoposti ad analisi presso i laboratori dell’ICQRF, 25 sono risultati irregolari per qualità inferiore al dichiarato ossia per olio qualificato come extravergine di oliva, ma in realtà rilevato dalle analisi come vergine”. Sono state contestate 33 violazioni amministrative (documentazione obbligatoria e requisiti di tracciabilità) per un importo di 10 milioni di euro circa. Sono cinque i sequestri amministrativi effettuati per un valore complessivo di 170 mila euro. A questi si aggiungono cinque diffide. Sono scattate le denunce per dieci persone per presunta frode in commercio. Non sono stati resi noti i nomi dei produttori e delle marche di oli coinvolti.  Si potrebbe fare di più? Certamente. Basterebbe individuare in ogni Regione italiana, utilizzando i satelliti, il numero di alberi di olivo e la capacità produttiva, per poi verificare quanto olio d’oliva extra vergine e vergine viene prodotto in una Regione e se il quantitativo di olio d’oliva extra vergine e vergine prodotto in una Regione coincide con il numero delle bottiglie di olio extra vergine e vergine della stessa Regione. Perché è dal numero di alberi di olivo presenti in una Regione e dalla produttività che si arriva a calcolare quanto olio d’oliva extra vergine e vergine produce una Regione.

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti