Ecco come il PUN (Partito Unico del Nord) sta fottendo i fondi del PNRR al Sud e alla Sicilia

4 maggio 2022
  • Probabilmente i nostri amici di RAE non saranno molto d’accordo sul titolo là dove si distingue tra Sud e Sicilia. Ma fino a quando non ci sarà un soggetto politico meridionalista in grado di unificare Sud e Sicilia le distinzioni restano. Adesso parliamo dei danni che il Governo Draghi sta provocando a Sud e Sicilia
  • Ecco come hanno scippato ai Comuni del Sud e della Sicilia i fondi per gli asili nido. Complimenti al Governo Draghi e ai partiti che lo sostengono per penalizzare i Comuni di Sud e Sicilia: Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia. Italia Viva e Liberi e Uguali. Il problema – da ‘Sindrome di Stoccolma’ – sono i cittadini dei Comuni di Sud e Sicilia con bambini che votano questi partiti!  
  • Ecco un’altra tecnica utilizzata dal Governo dei ‘migliori’ di Draghi per fottere il Sud e la Sicilia
  • Come al solito, anche con i fondi del PNRR, le università del Centro Nord Italia stanno scippando fondi alle università di Sud e Sicilia
  • Alla base degli scippi a Sud e Sicilia, oltre alle ‘rapine’ nordiste che vanno avanti dal 1860, c’è anche l’ideologia liberista che privilegia il tessuto produttivo concentrato nel Centro Nord 

di Daniele Quarta
di RAE – Rete Attivisti Equità

Probabilmente i nostri amici di RAE non saranno molto d’accordo sul titolo là dove si distingue tra Sud e Sicilia. Ma fino a quando non ci sarà un soggetto politico meridionalista in grado di unificare Sud e Sicilia le distinzioni restano. Adesso parliamo dei danni che il Governo Draghi sta provocando a Sud e Sicilia

Siamo al gioco delle tre carte! Quando si parla di finanziamenti dello Stato a vantaggio dei territori, le Regioni del Mezzogiorno incassano grandi proclami, mentre a quelle del Centro Nord, che sanno ben mugugnare nelle sale del potere, arrivano lauti finanziamenti anche se per opere aggiuntive non urgenti o malfatte. Basta che arrivino! Tutti oramai sanno che il 40% dei fondi del PNRR EU, assegnati all’Italia, sono da destinare esclusivamente al SUD, come recita una legge dello Stato (all’art.2 comma 6-bis della legge n. 108/2021 – Allegato parte 1) e come la nostra Ministra del SUD, Mara Carfagna, ha sbandierato trionfalisticamente ai quattro venti. Che la clausola del 40%, invece di un più corretto 70% che spetterebbe al SUD guardando ai criteri con cui la UE ha assegnato le risorse all’Italia, sia di per sé già una fregatura, è notizia nota. In fondo è solo la misura del danno che il Governo Draghi “dei migliori” ha voluto assestare al Mezzogiorno del Paese. Meno nota, invece, è la beffa con la quale il Governo del PUN (Partito Unico del Nord) si stia adoperando in pratiche ingannevoli, nell’assegnazione dei fondi al Mezzogiorno, per ridurre quella “scomoda” quota del 40% a percentuali più accettabili (dal Centro Nord) e laddove sia possibile, perché no, ridurla fino allo 0%! Vediamo che sta succedendo.

Ecco come hanno scippato ai Comuni del Sud e della Sicilia i fondi per gli asili nido. Complimenti al Governo Draghi e ai partiti che lo sostengono per penalizzare i Comuni di Sud e Sicilia: Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia. Italia Viva e Liberi e Uguali. Il problema – da ‘Sindrome di Stoccolma’ – sono i cittadini dei Comuni di Sud e Sicilia con bambini che votano questi partiti!  

Si è cominciato da subito, nel 2021, con il metodo del Bando Pubblico per una prima assegnazione di fondi per gli asili nido. Beh, nulla di male se si destina il 40% dei fondi per un bando aperto ai soli Comuni del SUD! Ma ecco la trovata: il bando è stato aperto anche ai Comuni del Nord (includendo anche Comuni come Reggio Emilia, Milano e Bolzano!). E c’è di più. La vera trovata è assegnare punti di merito ai Comuni che partecipino al co-finanziamento! Geniale! Assegnare risorse a chi le ha già. Immaginate a quali Comuni sono stati assegnati la gran parte dei soldi? Qual è la logica neoliberista? Ovvio, aiutare le famiglie del tessuto produttivo del Centro Nord. Per quelle del SUD, gran parte disoccupate, non c’è bisogno di prevedere asili nido per i loro figli, questi ultimi possono stare a casa con i loro genitori! Attenzione, la gran parte dell’assegnazione dei fondi del PNRR avverrà con Bandi Pubblici! E se i Comuni del Sud non hanno personale tecnico adeguato in pianta organica (annoso problema mai risolto grazie a vent’anni di finanziamenti statali su base storica) beh, tanto peggio per loro! Lo ha imparato a proprie spese la Sicilia che si è vista bocciare da parte del ministero delle Politiche agricole i primi 31 progetti PNRR in materia di impianti per l’irrigazione ritenuti strategici per un importo complessivo di 450 milioni. Adesso quei soldi andranno a qualcun altro.

Ecco un’altra tecnica utilizzata dal Governo dei ‘migliori’ di Draghi per fottere il Sud e la Sicilia

Ma c’è un’altra tecnica utilizzata dal Governo dei “migliori” per fottere il SUD! È quella del “reimpacchettamento”. Su questo il Parlamento Europeo ha invitato i Governi a limitarne l’uso, perché in contrasto con la finalità di sviluppo che giustifica il Next Generation Eu, pertanto il Governo Draghi, rispettando in pieno l’indicazione europea, ha deciso di limitarlo ai soli progetti del SUD! Vediamo come funziona: è la tecnica di cambiare la veste ad un progetto già finanziato con interventi ordinari dichiarandolo come progetto finanziabile con PNRR. Con tale furbata, il Governo consegue due risultati: il primo è quello di fare rientrare nel 40% per il SUD finanziamenti già stanziati e dunque non aggiuntivi e il secondo è risparmiare sul bilancio dello Stato, magari per finanziare un’altra area del Paese! È il caso eclatante della linea ferroviaria AV AC Napoli Bari. Ma esempi li abbiamo anche per progetti comunali più piccoli, come nel caso di progetti nel Comune di Benevento su efficientamento degli Uffici Giudiziari e Stazioni Ferroviarie, che ha fatto recentemente infuriare il sindaco Clemente Mastella. Ancora altra tecnica è quella di non “territorializzare” i progetti, abbassando così l’ammontare complessivo dei fondi sul quale calcolare il fatidico 40%. È il caso dei progetti di elettrificazione dei porti nei quali sono in ballo i porti di Livorno e Castellammare di Stabia. A parte la creatività luciferina di non considerarli “territoriali”, vogliamo scommettere quale dei due porti sarà finanziato?

Come al solito, anche con i fondi del PNRR, le università del Centro Nord Italia stanno scippando fondi alle università di Sud e Sicilia

Voglio segnalare un’ultima tecnica, quella del doppio bando, recentemente operata per l’assegnazione dei fondi di ricerca per gli atenei. Il ministero della Ricerca pubblica un bando da 742 milioni per i Prin, (Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale). È un bando del Pnrr, dove si applica la regola del 40% riservata al Mezzogiorno. Peccato che nel testo del bando risultino assegnati agli atenei del SUD soli 218 milioni, cioè il 29% di 742 milioni. Alle rimostranze prontamente rilevate sulla non applicazione della legge, ecco che la ministra Maria Cristina Messa, in Parlamento, ha spiegato che solo una parte del bando Prin è finanziata con soldi del Pnrr. Siamo al mercato delle “bufale”! In fondo alla “bufala” non ci crede neanche la ministra tanto che annuncia un secondo bando Prin (di minore importo) dove questa volta la quota destinata al SUD sarà del 50%. Bontà sua! Tutto risolto dunque? Niente affatto. Volendo fare i ragionieri e sommando le destinazioni dei due fondi si arriverebbe al 37% del complessivo destinato al Mezzogiorno. Ma quanto dovrà durare questa ridicola questua? Per ora gli atenei del Sud hanno deciso di ricorrere al Tar del Lazio.

Alla base degli scippi a Sud e Sicilia, oltre alle ‘rapine’ nordiste che vanno avanti dal 1860, c’è anche l’ideologia liberista che privilegia il tessuto produttivo concentrato nel Centro Nord 

Il Governo Draghi dimostra ancora una volta la sua vera natura e con ‘attuale esecutivo i partiti che lo sostengono: curare gli interessi del Paese in senso neoliberista. In economia, puntando ad un incondizionato sostegno al solo tessuto produttivo concentrato nel Centro Nord, laddove investimenti in aree svantaggiate sono visti nel breve come perdite di produttività ed efficienza. Mentre in finanza, smantellando gli asset nazionali del Paese, svendendoli al capitale privato speculativo, possibilmente internazionale. Noi di RAE non promettiamo soltanto di segnalare e combattere le scelleratezze del Governo Draghi sul PNRR, ma ci impegniamo fin d’ora a lavorare per il superamento del “draghismo”, proponendo nuovi modelli di sviluppo socioeconomico, che producano il progressivo smantellamento del “neoliberismo” per obsolescenza. Ne ha bisogno il Mezzogiorno e non può farne a meno l’intero Paese.

Foto tratta da Il Quotidiano del Sud

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