Il bambino che si è ribellato alla mascherina non è stato fatto entrare a scuola

4 maggio 2022
  • Per carità, c’è una normativa nazionale. Ma se il bambino da due anni accusa mal di testa a causa della mascherina una soluzione diversa non si può trovare? 
  • Perché al supermercato si può andare senza mascherina e a scuola invece bisogna indossarla?

Per carità, c’è una normativa nazionale. Ma se il bambino da due anni accusa mal di testa a causa della mascherina una soluzione diversa non si può trovare? 

da Tiziana Iocolano
della Comunità Siciliana di Rinascita (CSR)
riceviamo e pubblichiamo

Noi della Comunità Siciliana di rinascita vi abbiamo raccontato ieri la notizia, a nostro avviso sensazionale, del coraggioso minorenne siracusano che a scuola non ha voluto indossare la mascherina. Questo perché da due anni accusa forti mal di testa. Il minore ieri ha ascoltato ciò che il suo fisico da due anni tentava di comunicargli, ovvero che i forti dolori alla testa dipendono dalla mancata ossigenazione al cervello per la mascherina. Ebbene, ieri, dopo una serie di rocambolesche chiarificazioni col personale scolastico, il bambino non ha indossato per tutte le sei lunghissime ore la mascherina. Il minorenne uscendo dalla scuola senza mascherina, felice di ciò che ha conquistato, ha raccontato tutto alla mamma: “Mamma, oggi sono stato sei ore senza mascherina e domani continuerà così”. Ma, ahinoi, la giornata non si è conclusa come il bambino sperava! Che è successo?

Perché al supermercato si può andare senza mascherina e a scuola invece bisogna indossarla?

Purtroppo i genitori hanno ricevuto la lettera amara della Dirigente Scolastica: “Segnalazione relativa all’obbligo di indossare la mascherina chirurgica”. E con l’Ending = “Vi chiediamo di voler essere, come avete sempre fatto, collaborativi con la scuola nel rispetto di quello che non è nostro regolamento, ma una normativa nazionale e che prevede, qualora non rispettata, l’obbligo di segnalazione alle autorità”. In tutto questo noi ci domandiamo: vi è un equilibrio etico tra la norma nazionale rigorosa e incongruente che la scuola è costretta ad adottare e, dall’altro lato, un vero malessere fisico di un bambino che sta male per la mascherina e che chiede aiuto agli insegnanti che, in qualità di tutori, dovrebbero essere dei ‘secondi genitori’? La scuola dovrebbe porsi la domanda: imporre e nuocere o far crescere il bambino nel benessere fisico/mentale? Rimane una domanda: perché al supermercato si può andare senza mascherina e a scuola invece bisogna indossarla? A proposito, stamane la scuola in questione non ha fatto entrare in classe il bambino senza mascherina.

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