Il boom del grano dell’India ormai in piena diffusione nel mondo. In crescita costante i prezzi di grano e mais

30 aprile 2022
  • L’India è ormai diventato un Paese grande esportatore di grano, per ora soprattutto nel Nord Africa
  • Russia e Ucraina litigano anche sul grano
  • Negli Sati Uniti in crescita i prezzi del mais 
  • In Europa sempre in crescita i prezzi dei cereali. Quando ricominceranno a salire i prezzi del grano in Sicilia?
  • Capricci del clima anche in Australia

L’India è ormai diventato un Paese grande esportatore di grano, per ora soprattutto nel Nord Africa

“Dal sud-est asiatico, per la prima stagione in oltre un decennio, gli agricoltori indiani stanno vendendo il loro nuovo raccolto di grano a commercianti privati ​​invece che agli stoccatori statali, poiché un aumento globale dei prezzi del grano offre ai fornitori indiani una rara finestra di esportazione redditizia”. Così scrive l’analista dei mercati mondiali, Sandro Puglisi. La notizia l’abbiamo già riportata nei giorni scorsi: l’India è ormai un Paese che è entrato a pieno titolo tra le realtà produttive esportano grano nel mondo, superando gli ostacoli frapposti da una lobby agricola politicamente potente che rendeva il grano indiano troppo costoso. Il tutto in uno scenario di prezzi internazionali elevati, raccolti record, la moneta indiana – la rupia – più debole rispetto al dollaro e una migliore logistica interna: tutti fattori che hanno agevolato l’export di grano dall’India. Lo Stato indiano acquista meno grano dagli agricoltori con grandi risparmi. “L’anno scorso leggiamo nel report – l’India ha speso 856 miliardi di rupie (11,2 miliardi di dollari) per acquistare la cifra record di 43,34 milioni di tonnellate di grano dagli agricoltori, riempiendo fino all’orlo i granai statali e aumentando il debito nazionale. Gli acquisti della FCI di quest’anno potrebbero scendere al di sotto dei 30 milioni di tonnellate, hanno affermato funzionari del commercio e del governo, il che significa che meno capitale del governo sarà vincolato all’acquisto e allo stoccaggio dei raccolti”. Puglisi scrive che “a seguito di una serie di accordi di esportazione firmati a febbraio e marzo, le spedizioni di grano dell’India hanno raggiunto il record di 7,85 milioni di tonnellate nell’anno fiscale fino a marzo, con un aumento del 275% rispetto all’anno precedente. Le esportazioni potrebbero salire a 12 milioni di tonnellate nell’anno fiscale 2022-23, rendendolo un attore serio nei mercati globali”. Negli anni passati, in India, c’erano stati problemi di qualità del grano. Che sono stati superati grazie a una serie di miglioramenti agronomici e tecnici, che hanno aumentato le rese produttive e la qualità del grano. “Per la prima volta – leggiamo ancora nel report – il principale importatore mondiale di grano, l’Egitto, ha acquistato il grano dall’India, che secondo le fonti ha aiutato l’India a stabilire una reputazione come fornitore di primo livello”. Gli agricoltori indiani hanno puntato su varietà di grano di qualità come Durum, Lokwan e Sharbati utilizzati per la preparazione delle pizze, della pasta e, in generale, dei prodotti da forno. In particolare, per la pasta l’India è oggi in grano di fornire un grano duro con un buon contenuto di proteine. Il grano indiano, oggi, regge il confronto, per esempio, con il grano australiano.

 

Russia e Ucraina litigano anche sul grano

Abbiamo più volte scritto che la guerra in Ucraina sta danneggiando l’agricoltura di questo Paese. Pur con tutti i problemi legati al conflitto in corso tra Ucraina da una parte – sostenuta dalla NATO e dall’Unione europea – e Russia dall’altra parte, l’Ucraina è riuscita ad esportare un po’ di cereali dal porto rumeno di Costanza nel Mar Nero. La notizia che gira da qualche giorno che è la Russia, secondo gli ucraini, avrebbe rubato grano. La Russia smentisce. Considerato che è in corso una guerra non è facile stabilire quale sia la verità.

Negli Sati Uniti in crescita i prezzi del mais 

Negli Stati Uniti si registra un aumento dei prezzi del mais. I maltempo non aiuta e questo fa aumentare i timori per i raccolti e fa crescere i prezzi. In crescita anche il prezzo dell’olio di soia, che ha raggiunto “livelli record mercoledì si legge sempre nel report di Puglisi – dopo che l’Indonesia ha esteso il divieto all’esportazione di materie prime per l’olio da cucina per combattere l’inflazione alimentare. In aumento anche i prezzi dei semi di soia. Una notizia importante arriva dall’amministrazione Biden, che “chiede al Congresso di approvare 500 milioni di dollari per il settore agricolo”.

In Europa sempre in crescita i prezzi dei cereali. Quando ricominceranno a salire i prezzi de grano in Sicilia?

In Europa i prezzi dei cereali sono in crescita “trainati da un rapido indebolimento della parità eurodollaro e dalle tensioni geopolitiche”. C’è anche il dubbio che i cambiamenti climatici possano creare problemi alle produzioni di cereali europee. Anche in Europa si fanno sentire gli effetti della guerra, se è vero che tanti Paesi della si stanno adoperando per trovare mais alternativo alla mancata produzione ucraina. Da siciliani ci chiediamo quando ricominceranno a salire i prezzi del grano in Sicilia.

 

Capricci del clima anche in Australia

Capricci climatici anche in  Australia, dove si prevede per il terzo anno consecutivo la presenza de La Niña. “Sebbene l’evento attuale si stia indebolendo – leggiamo nel report di Puglisi – continua a favorire lo sviluppo di abbondanti precipitazioni sull’Australia, che sta avviando una terza stagione di raccolto invernale eccezionale, anche se un po’ troppo piovosa in alcune parti del NSW. Nel Victoria, la BOM prevede di emettere avvisi di inondazione durante il fine settimana mentre forti piogge si stanno dirigendo verso sud”. Nel complesso in Australia c’è ottimismo: “I mercati locali hanno continuato a rafforzarsi e la liquidità è aumentata. Il grano nell’Australia Meridionale ha registrato forti guadagni su tutti i fronti con i prezzi del grano macinato di qualità in rialzo di $10-15/t.”.

Foto tratta da Nigrizia

 

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