E’ il caso di attivare l’estrazione del gas nel mare di Gela e Licata mentre è in corso una stranissima bassa marea?

21 aprile 2022
  • Magari il Governo regionale ha già fatto chiarezza su un fenomeno – che riguarda proprio la costa meridionale della Sicilia – dove non si capisce se sia stato il mare a ritirarsi o la terra a sollevarsi 
  • Il comunicato della presidenza della Regione siciliana
  • Non sarebbe meglio approfondire quanto sta avvenendo nel tratto di mare della parte meridionale della nostra Isola prima di ‘sfruculiare’ lo stesso mare con l’estrazione di gas?   

Magari il Governo regionale ha già fatto chiarezza su un fenomeno – che riguarda proprio la costa meridionale della Sicilia – dove non si capisce se sia stato il mare a ritirarsi o la terra a sollevarsi 

Leggiamo un comunicato della presidenza della Regione siciliana che ci lascia molto perplessi. Si comunica che il Governo della nostra Isola ha deciso di attivare – perché alla fine di questo si tratta – i pozzi per l’estrazione di gas nel tratto di mare che sta tra Gela e Licata. Si dice per fronteggiare la crisi del gas in Italia: cosa non vera, perché, bene che andrà, il gas dei campi Argo e Cassiopea comincerà ad essere disponibile fra tre anni: e fra tre anni tutto potrebbe essere cambiato. Ma il punto non è solo questo. A nostro modesto avviso, si sta sottovalutando qualcosa che ancora non è stata chiarita: e cioè le ‘strane’ maree che ancora oggi persistono proprio nella costa meridionale della Sicilia. Forse il Governo regionale di Nello Musumeci, prima di procedere, dovrebbe fermarsi per approfondire una questione che è ancora oscura. Intanto leggiamo il comunicato della presidenza della Regione siciliana:

Il comunicato della presidenza della Regione siciliana

“Via libera dal governo Musumeci alla realizzazione dell’impianto di gas nel Canale di Sicilia, antistante la costa di Gela. Il Ministero della Transizione ecologica può adesso rilasciare l’autorizzazione all’esecuzione dell’Infrastruttura per il trattamento di gas, all’interno del sito Eni di Gela. Il programma dei lavori prevede alcuni interventi per lo sviluppo dei campi Argo e Cassiopea, ubicati nel Canale di Sicilia. Esplicito il commento del presidente della Regione Nello Musumeci: «La strada verso l’autonomia energetica dell’Italia assegna alla nostra Isola un ruolo strategico, non solo per il metano. D’ora in avanti faremo pesare questo nostro ruolo perché non siamo più disposti a fare in Sicilia i donatori di sangue fino all’anemia». Il progetto è fondamentale per la valorizzazione del gas naturale come fonte energetica a basse emissioni. I lavori di costruzione, installazione e messa in produzione avranno una durata di quasi 3 anni, prevedendo investimenti per oltre 700 milioni. Il gas (99% metano), estratto dai giacimenti Argo e Cassiopea e trattato dall’impianto di Gela, avrà una portata di picco equivalente a più di 7 volte l’attuale produzione di gas in Sicilia e a più del 30% dei consumi di gas della regione. «L’estrazione dai campi offshore – spiega l’assessore regionale all’Energia Daniela Baglieri – avverrà tramite uno sviluppo interamente sottomarino, senza emissioni e privo di impatto visivo a mare. Il gas verrà poi inviato al nuovo impianto di trattamento, all’interno dell’area della raffineria di Gela, tramite una linea sottomarina di 60 km di lunghezza». L’avvio della produzione di gas è previsto nella prima metà del 2024”.

Non sarebbe meglio approfondire quanto sta avvenendo nel tratto di mare della parte meridionale della nostra Isola prima di ‘sfruculiare’ lo stesso mare con l’estrazione di gas?   

Nulla da dire sul passaggio in cui il presidente Musumeci dice che la Sicilia non donerà più il “sangue fino all’anemia”. Proprio sul gas la Sicilia non ha mai sfruttato la quota di gas algerino che arriva nella nostra Isola dalla seconda metà degli anni ’70 del secolo passato (qui un nostro articolo). Oggi, però, il problema è un po’ diverso. Da metà Febbraio, in alcuni tratti della costa meridionale della Sicilia – fenomeno visibile a Sciacca, nell’Agrigentino – il mare si è messo a fare i capricci. Ancora non si capisce se si ratti di una bassa marea anomala, o se sia la terra ad essersi sollevata. Due mesi di bassa marea non sembra un evento molto probabile; potrebbe invece trattarsi di un sollevamento della costa (qui un nostro articolo). Il sollevamento della costa – se di sollevamento della costa si tratta – potrebbe essere foriero di eventi non esattamente piacevoli… Ci chiediamo e chiediamo: sono stati chiamati gli scienziati per indagare su questa strana marea? E’ stata fatta luce su questo fenomeno in verità un po’ inquietante che ormai persiste da due mesi?

Foto tratta da Dedalomultimedia   

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