Il grano duro indiano in Italia? Sandro Puglisi: plausibile, ma c’è un problema di logistica con possibili problemi di costi del trasporto

7 aprile 2022
  • Il grano duro indiano in Italia? La parola a un grande esperto del settore
  • Anche quest’anno per il grano dell’India un’ottima annata
  • Possibili problemi nei trasporti per carenza di vagoni ferroviari
  • La mappa del grano duro prodotto in India

Il grano duro indiano in Italia? La parola a un grande esperto del settore

Abbiamo posto a Sandro Puglisi (nella foto a destra tratta da enna Press), analista dei mercati finanziari e agricoli internazionali e protagonista della pagina Facebook Amici del “Grano Duro di Sicilia” qualche domanda sul grano indiano. In particolare, siamo partiti da un’indiscrezione, e cioè la voce che in Italia sia arrivato o sia in arrivo grano duro dall’India. E’ vero? E’ un grano duro di qualità? Ecco l’esauriente e interessante risposta del dottore Puglisi:

Anche quest’anno per il grano dell’India un’ottima annata

Egregio Direttore Giulio Ambrosetti, i raccolti di grano in India raggiungeranno nuovi picchi nel 2022. Si stima che il raccolto totale di grano raggiungerà 111,32 milioni di tonnellate, rispetto ai 109,59 milioni di un anno fa. La raccolta in India inizia a partire da Aprile. Le scorte di grano nei magazzini governativi ammontavano a fine anno a 28,27 milioni di tonnellate contro un obiettivo di 13,8 milioni di tonnellate. E, con un altro raccolto record che sta per arrivare, i granai indiani si presume traboccheranno tra maggio e giugno, costringendo la Food Corporation of India – l’accumulatore di cereali sostenuto dal governo – ad immagazzinare il grano in capannoni temporanei il che, ovviamente comporta di essere smaltito nel breve periodo. Approfittando dei prezzi internazionali elevati, già all’inizio di marzo, diversi commercianti indiani hanno concluso accordi per esportare circa mezzo milione di tonnellate di grano nel breve periodo.
Molti dealers hanno firmato diversi altri contratti nel frattempo traendo vantaggio dai prezzi globali record.

Possibili problemi nei trasporti per carenza di vagoni ferroviari

Ricordiamo che l’India, in passato, ha sempre lottato per esportare grano a causa dell’aumento annuale del sostegno governativo o dei prezzi garantiti offerti dal governo ai coltivatori. Quell’aumento fino a qualche tempo fa ha reso il grano indiano molto più costoso dei prezzi mondiali, rendendo antieconomiche le vendite all’estero. Tuttavia, la rara confluenza di diversi fattori (i prezzi mondiali del grano elevati, la rupia ai minimi storici e l’impennata della domanda da parte dei commercianti) ha reso interessanti anche le spedizioni dall’India. La forte domanda da parte di acquirenti asiatici come Nepal, Bangladesh, Sri Lanka, Indonesia e Filippine consente all’India di fornire grano a tariffe di trasporto molto competitive. Similmente, anche il Medio Oriente può essere rifornito dall’India a costi di trasporto modesti rispetto a molti altri venditori. Negli ultimi tempi, inoltre, l’India è stata in grado di dissipare le preoccupazioni sulla qualità del suo grano poiché gli scienziati indiani hanno introdotto molte varietà ad alto contenuto proteico adatte sia per la pasta che per la pizza. Contestualmente, l’India ha cercato di aumentare anche la capacità di movimentazione delle merci nei porti indiani. Tuttavia, un aumento dei costi di trasporto interno che si devono sostenere per trasportare il grano dai principali Stati produttori ai porti, oltre che una potenziale carenza di vagoni ferroviari, potrebbero in qualche modo ostacolare le esportazioni.

La mappa del grano duro prodotto in India

Quanto al grano duro, in India il grano duro è coltivato principalmente nel Punjab, dove sono concentrati molti mulini e l’uso principale è per il chapati. L’India produce anche una piccola quantità di grano duro nel Gujarat negli Stati centrali del Madhya Pradesh, del Rajasthan e del Maharashtra, anche questa principalmente destinata ai mulini locali. In questi Stati, il raccolto di grano duro può ricevere anche un’irrigazione supplementare. Vengono coltivate varietà locali, per lo più derivate dal germoplasma CIMMYT. Alcune fonti riferiscono che è probabile che l’India produrrà circa 1,7 milioni di tonnellate di grano duro nella campagna di commercializzazione 2021/2022, rispetto ad una produzione stimata di 1,6 milioni di tonnellate realizzata nel 2020/2021. E ciò, grazie ad un incremento delle semine fatte lo scorso autunno. I coltivatori indiani, infatti, poiché l’India negli anni passati ha dovuto importare grano duro di alta qualità dall’Australia (APW) per miscelare il prodotto locale oltre che affrontare una importante interruzione nella coltivazione del duro avvenuta nel 2019, hanno potuto realizzare un sovrapprezzo di circa il 20-25% rispetto al grano tenero, nell’ultimo periodo. Oggi le multinazionali stanno acquistando grano tenero in India a circa 25.500 rupie, ovvero, un costo equivalente FOB pari circa $ 370. Se gli agricoltori dovessero mantenere le aspettative del passato, ciò significherebbe, per il grano duro, un prezzo FOB pari a circa $465. Tuttavia, con prezzi così alti ed i raccolti abbondanti è probabile che gli agricoltori indiani, vendano, se richiesto, anche il grano duro al prezzo del tenero. Con tutte le riserve del caso, quindi, a $370 per tonnellata, in via del tutto teorica, potrebbe essere plausibile, almeno dal punto di vista della convenienza del prezzo su base FOB, che si addivenga ad alcuni affari anche con gli italiani. Tuttavia, la cosa diventa molto più complicata dal punto di vista della logistica, atteso che i produttori indiani sono prevalentemente abituati ad esportare i loro prodotti in containers o per mezzo di navi di piccole dimensioni, e non per mezzo di grandi navi alla rinfusa, che rappresentano il mezzo di trasporto più economico da quelle distanze, atteso che si impiegano all’incirca 30 giorni per farle arrivare in Italia. Le panamax, infatti, che di solito trasportano carichi di carbone o cereali da circa 60.000 a 70.000 tonnellate, oggi hanno un costo giornaliero di $ 26.562.

Foto di prima pagina tratta da Sequerciani

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