Fonso Genchi: “Prima o poi i Siciliani scopriranno di essere stati sempre indipendentisti”

6 aprile 2022
  • Ormai un veterano del mondo Indipendentista siciliano, Fonso Genchi è ottimista. La candidatura di Ciro Lomonte nel ruolo di sindaco di Palermo. Il candidato e la lista Indipendentista alle elezioni regionali siciliane di Novembre   

GLI INDIPENDENTISTI SICILIANI SARANNO PRESENTI ALLE ELEZIONI COMUNALI DI PALERMO E ALLE ELEZIONI REGIONALI SICILIANE DEL PROSSIMO NOVEMBRE  

Quest’anno, alla faccia della pandemia, i Siciliani che lottano per liberare la Sicilia dalla politica nazionale colonialista e dagli ascari siciliani che tradiscono la propria terra per meri interessi personali si sono ritrovati a Palermo per celebrare il 740esimo anniversario della rivolta dei Vespri Siciliani. Noi abbiamo posto alcune domande al nostro amico storico Fonso Genchi, che ormai è un veterano dell’Indipendentismo siciliano.

Com’è andata quest’anno la manifestazione del 30 Marzo anniversario dei Vespri Siciliani?

“Quest’anno la manifestazione è stata organizzata da sette soggetti (Trinacria, Siciliani Liberi, Gran Sicilia, Movimento Siciliano d’Azione, Giovani Siciliani Liberi, Ass. Sicilia-Catalunya, Lu Statutu) per il 3 Aprile, una domenica, per facilitare la partecipazione a chi proveniva da fuori Palermo; tra l’altro il 3 Aprile ricorre l’anniversario del patto tra le città di Palermo e Corleone, sancito, appunto, il 3 Aprile del 1282 presso il notaio Benedetto da Palermo, col quale, secondo lo storico Santi Correnti, nasce la bandiera siciliana per l’unione dei colori di queste due città che per prime insorsero contro gli angioini. Quest’anno la partecipazione è stata leggermente inferiore alle edizioni pre-pandemia, così come ci si poteva aspettare. Io stesso non ho potuto presenziare perché non avevo a chi lasciare mia mamma ‘in sicurezza’ e mi son dovuto accontentare di seguire la diretta su internet. La Marcia dell’Orgoglio Siciliano è stata la conclusione di una serie di eventi realizzati per ricordare questo 740° anniversario del Vespro, tra i quali spicca il Convegno Internazionale ‘Percorsi di Indipendenza in Europa’, che ha visto la presenza di esponenti dell’indipendentismo catalano, scozzese, sardo e corso, nonché della basca Lorena Lopez de Lacalle, Presidente dell’EFA, sigla sotto la quale sono rappresentati nel Parlamento Europeo tutte quelle realtà autonomiste e indipendentiste d’Europa”.

Notiamo una contraddizione: tanti giovani e meno giovani oggi si avvicinano al mondo sicilianista e indipendentista, ma non c’è una sintesi politica in vista delle elezioni regionali siciliane. Sei d’accordo?

“No, non sono d’accordo. Alle prossime elezioni regionali sarà presente un polo alternativo allo schieramento dei partiti italiani tradizionali, con un candidato indipendentista che sarà presentato a breve. Oggi i siciliani non credo possano più riporre la loro fiducia nei partiti italiani; il polo anti-sistema che abbiamo realizzato rappresenta l’unica possibilità politica per il riscatto della Nostra Terra”.

Alle elezioni comunali di Palermo c’è una lista indipendentista a sostegno della candidatura di Ciro Lomonte?

“L’architetto Ciro Lomonte, segretario del movimento Siciliani Liberi e già candidato a sindaco di Palermo alle scorse elezioni, è stato sollecitato con decisione a ripresentare la sua candidatura anche da soggetti esterni a Siciliani Liberi. Di fronte a certi attestati di stima non si è potuto tirare indietro e sarà sostenuto da tre forze politiche quali Siciliani Liberi, ItalExit e Popolo della Famiglia che stanno preparando un’unica lista per poter superare agevolmente la soglia di sbarramento. Certo, sarebbe un lusso e una fortuna se Palermo potesse avere un sindaco della caratura di Ciro Lomonte”.

Perché il sicilianismo e l’indipendentismo non riescono ancora a entrare nell’immaginario dell’elettorato siciliano? C’è un difetto di comunicazione? L’interesse è crescente, ma la miccia non si innesca…

“L’indipendentismo si scontra contro qualcosa di immenso: le sovrastrutture culturali e mentali create da decenni di colonizzazione italiana, attraverso diversi mezzi quali la scuola, l’informazione etc. Il siciliano deve percorrere un vero e proprio cammino di liberazione da queste sovrastrutture, cammino possibile solo grazie alla conoscenza e alla presa di coscienza sulla storia e sull’attualità politica siciliane; nel momento in cui il siciliano viene a conoscenza di certe cose, diventa automaticamente indipendentista o, meglio, scopre di esserlo, in realtà, sempre stato”.

Anche sulla rete non si avverte molto la presenza sicilianista e indipendentista. Perché?

“Direi che è tutto proporzionale alla realtà. E’ innegabile che l’indipendentismo a livello politico rappresenti attualmente in Sicilia una forza non grandissima. Però ci sono dei sondaggi che ci dicono come il fuoco indipendentista potrebbe scoppiare da un momento all’altro: in un eventuale referendum che domandi ‘Vuoi che la Sicilia diventi Stato indipendente?’ circa il 50 per cento dei siciliani risponde Sì”.

Ci provate a spiegare che un Sicilia votare grillini, PD, Forza Italia, Italia viva, Lega e Liberi e Uguali è un autogol?

“E’ proprio questa la ragione della presenza alle prossime elezioni regionali siciliane di Novembre di un polo completamente alternativo ai partiti politici italiani del sistema. E’ arrivato il momento, per tutti i siciliani, di verificare – ove non l’avessero già fatto – il fallimento delle politiche per la Sicilia di questi partiti che fanno parte di un vero e proprio ‘sistema’ che non consente ad alcun politico siciliano che ne facesse parte di attivarsi per difendere gli interessi della Sicilia. Non dimentichiamoci che la nostra Regione vede volare via ogni anno circa dieci miliardi di euro che le dovrebbero spettare secondo le leggi; stiamo parlando di quasi metà del bilancio regionale… Immaginiamoci quante cose si potrebbero fare in Sicilia con questa somma. Votare ancora i partiti italiani di questo sistema è puro masochismo”.

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