La Russia vuole pagati in rubli anche il grano, i fertilizzanti, il carbone e il legno. Senza il gas russo con i cambiamenti climatici?

1 aprile 2022
  • Ci permettiamo di ricordare che, nell’Estate dello scorso anno, in Sicilia sono state raggiunte le più alte temperature d’Europa. Ci auguriamo che il Governo siciliano prenda le opportune precauzioni in vista dell’arrivo della stagione calda con i cambiamenti climatici in agguato. La Russia intanto vuole pagati in rubli non soltanto il gas ma anche il grano, i fertilizzanti, il petrolio, il carbone e il legno 
  • Il gas degli Stati Uniti al posto del gas russo? Una stupidaggine
  • Con l’eliminazione del gas russo il PIL italiano scenderebbe del 16%
  • L’Europa che si straccia le vesti per i ” “diritti umani” del popolo ucraino? Ipocrisia allo stato puro. Le dichiarazioni di Dmitry Medvedev

Ci permettiamo di ricordare che, nell’Estate dello scorso anno, in Sicilia sono state raggiunte le più alte temperature d’Europa. Ci auguriamo che il Governo siciliano prenda le opportune precauzioni in vista dell’arrivo della stagione calda con i cambiamenti climatici in agguato. La Russia intanto vuole pagati in rubli non soltanto il gas ma anche il grano, i fertilizzanti, il petrolio, il carbone e il legno 

Mentre nel mondo sono in corso i cambiamenti climatici i ‘geni’ che governano l’Unione europea, pur di non pagare il gas in rubli, sarebbe disposti a ridurre i consumi. Il problema è che non sappiamo che cosa ci riserverà l’Estate. L’anno scorso, in Sicilia, per due mesi di fila – Luglio e Agosto – la temperatura oscillava tra 36 e 42 gradi centigradi, con punte di 50 gradi in alcune aree della nostra Isola. Con queste temperature non si capisce come si dovrebbe sopravvivere senza energia. Come ora proveremo a illustrare, per l’Italia, non continuare ad utilizzare il gas russo significherebbe restare 3-4 ore al giorno senza energia. la situazione diventerebbe critica se le temperature dovessero arrivare a 50 gradi: in questo caso, senza energia per raffreddare l’ambiente, i morti in Sicilia sarebbero tantissimi, come ha illustrato in un’intervista a I Nuovi Vespri il professore Marco Trapanese, docente universitario di Ingegneria dell’energia elettrica. Tra l’altro, da Mosca è arrivata un’altra novità: la Duma – cioè il Parlamento russo – ha deciso che il pagamento in rubli deve riguardare non solo il gas, ma anche tutti gli altri prodotti che questo Paese esporta: petrolio, grano (la Russia è il primo esportatore di grano nel mondo), fertilizzanti (la Russia è, insieme con la Cina, il primo esportatore di fertilizzanti del mondo), carbone, legno (qui un approfondimento). Per l’Unione europea si profila un bel problema. La Ue – con in testa la Germania – sembra che sia disposta ad accettare le nuove regole di pagamento russe, poi ci ripensa. Per ora i tedeschi – che dalla Russia, storicamente parlando, hanno preso una sonora legnata nella Seconda Guerra Mondiale – masticano amaro e cercano rivalse. In realtà, l’unica via da percorrere è la riduzione dei consumi. Il resto sono solo quelle che ‘tecnicamente’ di definiscono grandi stupidaggini. Vediamo di illustrare lo scenario.

Il gas degli Stati Uniti al posto del gas russo? Una stupidaggine

La prima, grande, doppia grande stupidaggine è la sostituzione del gas russo con il gas americano. Il gas degli Stati Uniti dovrebbe essere trasportato in Europa con le navi gasiere sotto forma liquida. Per poi essere trasferito nei rigassificatori europei per immetterlo in rete e distribuirlo a famiglie e imprese. Solo che in Europa i rigassificatori si contano sulla punta delle dita e sono, in ogni caso, impianti molto pericolosi che, esplodendo, provocherebbero stragi. In Sicilia – tanto per parlare di progetti strampalati tipo il gas statunitense trasportato in Europa via nave – c’è da anni un folle progetto per realizzare un mega-rigassificatore a Porto Empedocle. Dicono che sarebbe “sicurissimo”, omettendo di aggiungere che, in caso di esplosione, scomparirebbero la cittadina di Porto Empedocle a la Valle dei Templi di Agrigento. E’ questo il motivo per il quale, dal 2006, questo folle progetto è bloccato. Tra l’altro, per realizzare i rigassificatori ci vorrebbero 4-5 anni e l’emergenza è in atto. Questa sarebbe la prima stupidaggine del gas americano. La seconda stupidaggine sta nei numeri: le esportazioni di gas americano possono arrivare a 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno mentre la produzione russa di gas, come si legge in una bella e approfondita inchiesta sull’energia di scenarieconomici.it  “è dell’ordine di 500 miliardi di metri cubi l’anno, 100 volte superiore. Se gli USA non hanno la capacità produttiva per sostituire il gas russo in Europa, significa che nessun altro produttore al mondo può avere questa possibilità. Questo certamente nel breve e nel medio termine, in attesa che si scoprano nuovi giacimenti di gas chissà dove. La conclusione – scrive sempre scenarieconomici.it – è che l’Europa, e quindi a maggior ragione l’Italia, non ha alcuna possibilità di svincolarsi dalle forniture di gas russo, a meno di non ridurre nel giro di pochi i nostri consumi di gas, in modo da ridurre le importazioni di gas russo”.

Con l’eliminazione del gas russo il PIL italiano scenderebbe del 16%

Già, la riduzione delle importazioni di gas russo e, di conseguenza, dei consumi e, quindi, la riduzione dell’economia. La quantità di gas che all’Italia verrebbe a mancare, una volta eliminato il gas russo, sarebbe – il dato è riportato sempre da scenarieconomici.it – del 16,0%: “Può sembrare ‘poco’, ma significa che, in media, le industrie dovrebbero ridurre del 16% la loro produzione annua o che le attività commerciali debbano ridurre del 16% i loro orari di apertura o che nelle nostre case dobbiamo interrompere l’energia elettrica per 4 ore al giorno. Come se non ci fossero bastate le chiusure imposte durante la pandemia del covid-19!
In modo molto semplificato potremmo attenderci un crollo del 16% del Prodotto Interno Lordo nazionale. Le conseguenze economiche sarebbero catastrofiche per l’economia italiana. E qualcosa di simile ci si dovrebbe attendere, chi più chi meno, per il resto dell’Europa. E non abbiamo preso in considerazione i rincari certi dei generi alimentari, causati dal blocco delle importazioni di cereali da Russia ed Ucraina. Non possiamo escludere di riuscire a trovare, nel tempo, delle fonti energetiche alternative, ma tutto questo non potrebbe essere fatto in tempi brevi, per cui lo shock economico è inevitabile”. Questa è la situazione reale. Ora, che gli americani attacchino frontalmente Putin ci sta: di fatto, la Russia sta togliendo piano piano agli Stati Uniti e alle multinazionali un Paese – l’Ucraina – che è il terzo al mondo per l’esportazione di grano, il primo produttore al mondo di olio di girasole, riserve minerarie importantissime. Attenzione: prima della guerra l’Ucraina era nelle mani di Stati Uniti e multinazionali. Ma siccome America e multinazionali non sono mai ‘sazie’, dovevano fare entrare l’Ucraina nella Nato per ‘sfondare’ verso la Russia. Ci avevano provato negli anni scorsi a ‘sfondare’  dalla Siria, ma gli è andata male. E gli sta andando male anche oggi in Ucraina.

L’Europa che si straccia le vesti per i ” “diritti umani” del popolo ucraino? Ipocrisia allo stato puro. Le dichiarazioni di Dmitry Medvedev

Ma se gli Stati Uniti hanno motivo di avercela con Putin, è illogico e sbagliato il sentimento anti-russo dell’Unione europea. La storia che di mezzo ci sono i “diritti umani” del popolo ucraino è ipocrisia allo stato puro. Nel mondo ci sono tante guerre – peraltro aumentate di numero e di intensità da quando i guerrafondai Democratici sono tornati alla Casa Bianca – e all’Unione europea di tali conflitti non glien’è mai fregato niente. Non solo. La Ue, ormai da anni, paga fior di quattrini alla Turchia per tenere imprigionati da 4 a 5 milioni di profughi – siriani ma non soltanto siriani – per evitare che si riversino in Europa. I greci hanno respinto – in alcuni casi con le armi – i profughi sfuggiti al controllo del Governo turco che tentavano di entrare nella stessa Grecia. E nessuno in Europa si è stracciato le vesti: dopo qualche articolo di giornale la vicenda è stata messa a tacere. Che oggi l’Europa si ‘indigni’ per gli ucraini è – lo ribadiamo – ipocrisia allo stato puro e uso disinvolto di due pesi e due misure: perché, infatti, accogliere i profughi ucraini e fare finta che i profughi bloccati sul confine turco non esistano? Quando la Ue ha cominciato a pagare la Turchia di Erdogan per bloccare i migranti gli ‘eurocrati’ dissero che l’Europa non avrebbe retto all’arrivo di 4 milioni di profughi. Oggi, dall’Ucraina sono già arrivati 4 milioni di profughi e l’Europa ha retto. E più Unione europea attaccherà la Russia, più la Russia avrà motivo di continuare la guerra, facendo arrivare in Europa altri 2 milioni, 4 milioni, 8 milioni di profughi. Dovrebbe fare riflettere una dichiarazione rilasciata in queste ore da Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza ed ex presidente della Russia: “La Russia non comprerà cibo da paesi ostili. Può essere ampliato l’elenco dei prodotti vietati all’importazione dai Paesi occidentali. La Russia fornirà cibo e raccolti solo ai Paesi amici per rubli e valute nazionali. Molti Paesi dipendono dalle forniture alimentari della Federazione Russa, questa è un’ arma silenziosa ma formidabile. I prodotti russi sono abbastanza per soddisfare pienamente le esigenze interne del Paese”. A buon intenditor poche parole.

 

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti