Mattinale

Follia: con i cambiamenti climatici in corso (incendi, alluvioni) la Sicilia penalizza gli operai forestali. Non abbiamo speranza/ MATTINALE 612

Condividi
  • Invece di aumentare le giornate lavorative e di migliorare il servizio di tutela dei boschi e dei corsi d’acqua il Governo e il Parlamento dell’Isola si accingono a ridurre le ore di lavoro e a rendere ancora più precario il lavoro di questo personale 
  • L’aumento di 40 gradi di temperatura nell’Antartide, il Po in secca a Gennaio e altri segnali inquietanti in tutto il mondo non preoccupano la politica siciliana. A grandi passi verso il disastro 
  • Ancora la tiritera dei Consorzi di Bonifica: presidente Musumeci, serve un mutuo per chiudere la stagione dei debiti passati che no vi appartengono, certo, ma che non potete continuare a ignorare 

Invece di aumentare le giornate lavorative e di migliorare il servizio di tutela dei boschi e dei corsi d’acqua il Governo e il Parlamento dell’Isola si accingono a ridurre le ore di lavoro e a rendere ancora più precario il lavoro di questo personale

Il mondo procede all’incontrario. E se in Ucraina si vanno piano piano scoprendo laboratori per la produzione di armi biologiche – guarda caso al confine con la Russia – finanziate e gestite dagli Stati Uniti d’America, sembra impossibile fare capire alla politica siciliana che sono in corso pericolosissimi cambiamenti climatici che non è facile prevedere e capire. Ci sono eminenti studiosi che dicono che tutto dipende dall’eccesso di C02 nell’atmosfera; altri che minimizzano il ruolo della C02 e guardano ad altre interpretazioni. La realtà oggettiva è che i cambiamenti climatici ci sono. Lo scorso anno la Sicilia ne ha avuto contezza con quasi 80 mila ettari di boschi bruciati e con due alluvioni che, nel Catanese e nel Siracusano, hanno danneggiato centri abitati e agricoltura. Ma questo non è servito a nulla. La politica siciliana prosegue snobbando i cambiamenti climatici in corso. Da mesi auspichiamo l’assunzione a tempo indeterminato di almeno 30 mila operai forestali per tutelare le aree verdi della nostra Isola e per regimare fiumi e corsi d’acqua che ormai esondano ad ogni pioggia di media entità. E cosa scopriamo, invece? Che stamattina, a Palermo, scenderanno in piazza i lavoratori del comparto forestale perché la politica siciliana non solo fa finta che i cambiamenti climatici non esistono, ma vuole addirittura ridurre i presidi a tutela del verde non ancora ‘inghiottito’ dal fuoco estivo. Restiamo basiti nel leggere che il Governo regionale di Nello Musumeci – con l’assessore Tony Scilla – non ha alcuna intenzione di potenziare il servizio di tutela dei boschi e dei corsi d’acqua della Sicilia. Da qui la manifestazione di stamattina a Palermo, appuntamento alle 10 e 30. Interverranno, tra gli altri, Giovanni Presti, Commissario Regionale SIFUS – ESA, Ernesto Abate, Segretario Regionale SIFUS – CONSORZI DI BONIFICA, Giuseppe Fiore, Segretario Regionale SIFUS – FORESTALI e Maurizio Grosso, Segretario Generale SIFUS CONFALI.

L’aumento di 40 gradi di temperatura nell’Antartide, il Po in secca a Gennaio e altri segnali inquietanti in tutto il mondo non preoccupano la politica siciliana. A grandi passi verso il disastro 

“Le politiche del Governo Musumeci rispetto i comparti forestali, dei Consorzi di Bonifica e dell’ ESA – leggiamo in una nota del SIFUS, l’unica organizzazione sindacale che non si gioca i lavoratori di questo settore a seconda del colore politico del Governo regionale di turno e che si batte con convinzione per la stabilizzazione dei lavoratori forestali – non riescono a dare risposte concrete né ai lavoratori, né ai boschi, né al territorio, né all’ambiente, né all’agroalimentare.
Per queste ragioni il SIFUS respinge la proposta di Riforma del comparto forestale avanzata dall’assessore all’Agricoltura, Scilla, poiché, in cambio dell’aumento di una manciata di giornate (da 78 a 101; da 101 a 120 e da 151 a 180) da raggiungersi in 5/6 anni, prevede significativi peggioramenti quali: la cancellazione del turnover, l’esaurimento del contingente dei lavoratori a tempo indeterminano e la sostituzione dell’attuale contratto a tempo determinato con un contratto stagionale come scaturisce dall’art. 46 bis del Ccnl”. Egregio presidente Musumeci, lo scenario ambientale si complica, nel mondo e in Sicilia arrivano segnali inquietanti e voi proponete la precarizzazione del lavoro in stile Governo Renzi? Ma come vi salta in testa di fare una cosa del genere? Lo sapete o no che, lo scorso anno, in Estate, in alcune aree della Sicilia la temperatura ha sfiorato i 50 gradi centigradi? Vi ricordate o no che, la scorsa Estate, nonostante i celebrati elicotteri e aerei anfibi sono stati inceneriti quasi 80 mila ettari di boschi? Ma come: invece di aumentare il numero di operai forestali e di dotarli di attrezzature per resistere ad eventuali alte temperature gli proponete un contratto da precari? Se dovesse succedere qualcosa di brutto che direte? Che non ne sapevate nulla? Vi è arrivata la notizia che, quest’anno, nell‘Antardide, la temperatura è aumentata di 40 gradi centigradi? Non vi spaventa questa notizia? E del Po in secca a Gennaio con tanti incendi nel Nord Italia, sempre a Gennaio? Lo sapete che nel Nord America e nel Sud America ci sono aree dove persiste una strana siccità e non si esclude una riduzione della produzione di cereali come lo scorso anno? Lo sapete, egregio presidente Musumeci, che nei prossimi mesi, oltre a proteggere le aree verdi dagli incendi, vi dovete anche occupare di tutelare dal fuoco le aree verdi delle città grandi e piccole (possibilmente di concerto con i Comuni) e anche le piantagioni di grano? Come pensate di farlo? Con gli elicotteri e con gli aerei?

Ancora la tiritera dei Consorzi di Bonifica: presidente Musumeci, serve un mutuo per chiudere la stagione dei debiti passati che no vi appartengono, certo, ma che non potete continuare a ignorare 

Ancora il comunicato del SIFUS: “Respingiamo inoltre, le errate interpretazioni delle norme a presidio delle graduatorie sul ‘turnover’ adottate dall’assessore all’Agricoltura relativamente i Consorzi di Bonifica e le lungaggini dello stesso assessore, rispetto la mancata stabilizzazione degli operai dell’ESA. C’è bisogno di un inversione di tendenza e pertanto rivendichiamo: 1) il ddl 1009 che punta a creare sistema tra boschi, territorio, ambiente, turismo e lavoro e quindi, al tempo indeterminato per tutti i forestali siciliani; 2) i fondi per la copertura economica dell’ intero turnover ( anziché il 50%) in maniera da riempire tutte le piante organiche degli 11 Consorzi. Il voto positivo sulla riforma dei Consorzi in corso di discussione; 3) la stabilizzazione secondo le necessità oggettive delle piante organiche per i lavoratori dell’ ESA”. Presidente Musumeci: ancora con la solita annacata dei Consorzi di Bonifica? Il suo Governo con i ‘buchi’ finanziari di queste strutture non c’entra nulla, lo sappiamo. Ma non si può continuare a rinviare all’infinito il problema. Né è pensabile fare pagare questi ‘buchi’ agli agricoltori. La questione va affrontata. Parlatene con i giudici della Corte dei Conti, fate un ulteriore mutuo e chiudere ‘sta partita. Ormai i picciuli s’i manciaru, come si dice dalle nostre parti. Negli anni passati, quando i conti del Consorzi di Bonifica si pagavano senza nemmeno controllare i bilanci (grande commissione Bilancio dell’Ars!), ne hanno combinato di tutti i colori. Adesso è ora di chiudere ‘sta partita. Basta!

Pubblicato da