Dopo avere scatenato il finimondo Zelensky vuole la pace con l’Ucraina “neutrale”. Ma non sta vincendo la guerra con la Russia?/ MATTINALE 611

29 marzo 2022
  • Ma come, oggi i mezzi d’informazione raccontano che i militari ucraini hanno riconquistato terreno ovunque, che stanno battendo i russi e ora l’attore-statista Zelensky vuole la pace e – addirittura – l’Ucraina “neutrale”? Ma la guerra non è scoppiata perché il Governo ucraino ha detto basta alla neutralità per entrare a far parte di Unione europea e, soprattutto, della Nato?  
  • Se dovesse ‘scoppiare’ la pace che figura ci farebbero Biden e Di Maio, che hanno definito Putin, rispettivamente, “un macellaio” e “un animale”? Due ‘statisti’ del calibro di Biden e Di Maio trattati così, a pace in faccia? 
  • Zelensky e un grande film dei primi anni ’80
  • Ormai si passa dalla guerra alla pace con un soffio…

Ma come, oggi i mezzi d’informazione raccontano che i militari ucraini hanno riconquistato terreno ovunque, che stanno battendo i russi e ora l’attore-statista Zelensky vuole la pace e – addirittura – l’Ucraina “neutrale”? Ma la guerra non è scoppiata perché il Governo ucraino ha detto basta alla neutralità per entrare a far parte di Unione europea e, soprattutto, della Nato?  

La guerra in Ucraina? Un equivoco. I morti, le distruzioni, i profughi? Vabbé, capitò, magari la prossima volta ci riflettiamo meglio prima. Eh sì, per l’attore presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, si può tornare indietro. Si ferma tutto e si ritorna all’inizio. L’Ucraina può diventare neutrale e, su questo punto, si può trovare un accordo di pace con la Russia. Ma tutto non è cominciato perché l’attore-statista ha da annunciato che l’Ucraina sarebbe entrata a far parte del lager monetario chiamato Unione europea e, soprattutto, di quel consesso di democratici e ‘pacifisti’ della Nato? Non è per questo motivo che è scoppiata la guerra in Ucraina, con la Russia che non voleva i missili americani sotto casa? Vabbé, ma ora l’attore-statista Zelesky ci ha ripensato. Dopo che nel mondo è successo un gran bordello lui ha capito che, forse, entrate nella Ue e nella Nato era, come si direbbe in Sicilia, una ‘nna pisciazzata fora ru rinale (fare la pipì fuori dall’orinale, strumento molto di moda negli anni passati destinato a raccogliere le urine nelle notti tempestose, quando birra o vino acchiananu e scinninu e alzarsi dal letto per raggiungere il bagno è una camurria). Insomma, lui, l’attore-statista dell’Ucraina ci ha ripensato e adesso la guerra contro la Russia non gli piace più. Qualche giorno fa voleva la terza guerra mondiale, ora vuole la pace. Così gli gira ora. Certo, un po’ di danno l’ha fatto: l’Ucraina ha perso il 50% della produzione agricola, il Nord Africa è rimasto con poco grano e senza olio di girasole, morti e feriti a mai finire, il mondo che si interroga sui Nazisti che sono tornati in versione anti-russa e, per ironia della sorte, inaspettatamente alleati di americani e Unione europea. Un po’ di confusione, va. Però ora l’attore Zalesky ci ha ripensato: rivuole la vita “normale”.

Se dovesse ‘scoppiare’ la pace che figura ci farebbero Biden e Di Maio, che hanno definito Putin, rispettivamente, “un macellaio” e “un animale”? Due ‘statisti’ del calibro di Biden e Di Maio trattati così, a pace in faccia? 

E il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha definito il leader russo, Putin, “un macellaio”? E il Ministro degli Esteri italiano, lo statista-grillino, Luigi Di Maio, che ha definito Putin “un animale”? E i mezzi d’informazione occidentali che un giorno sì e l’altro pure scrivono che l’Ucraina ha riconquistato questo e ha riconquistato quello? Per non parlare dei giornali italiani che hanno augurato a Putin di fare a fine di certi imperatori assassinati e alla Russia un bel colpo di Stato! E che dire delle cooperative italiane che hanno già tutto pronto per l’assistenza dei profughi ucraini e i milioni di euro del Governo italiano a te ca pigghiatulla? Insomma, la guerra deve finire con una paciata generale, con l’attore-statista Zelensky che rimane leader indiscusso dell’Ucraina ‘neutrale’ e i russi che fanno la parte dei minchioni, dando ai ‘patrioti’ ucraini il tempo di riorganizzarsi per tornare a chiedere di entrare nella Ue e nella Nato, magari questa volta con i 100 miliardi di euro di armi della Germania tornata, appunto, in armi.

Zelensky e un grande film dei primi anni ’80

Che dire di questa storia? Che a noi ‘sto attore-statista Zalensky ricorda, anche se in modo piuttosto vago, il protagonista di un film dei primi anni ’80. E siccome oggi c’è Wikipedia che ci salva dai vuoti della memoria, il film in questione è del 1981. Il titolo del film è Mefisto. Leggiamo insieme cosa scrive, appunto, Wikipedia: “Mephisto è un film del 1981 diretto da István Szabó, tratto dall’omonimo romanzo di Klaus Mann, a sua volta ispirato alla figura dell’attore e regista teatrale e cinematografico Gustaf Gründgens, amico e poi cognato dello stesso Mann, che, a seguito dell’ascesa al potere dei nazisti, abbandonando i suoi giovanili ideali di sinistra, abbracciò opportunisticamente l’ideologia del neonato regime, in modo tale d’accattivarsene le simpatie e ricavarne dunque ragguardevoli vantaggi lavorativi, oltreché personali. Presentato in concorso alla 34ª edizione del Festival di Cannes, vinse il premio per la miglior sceneggiatura e il Premio FIPRESCI.[1] L’anno successivo, vinse il Premio Oscar per il miglior film straniero”. Il protagonista del film è un attore eccezionale, Klaus Maria Brandauer. La storia è apparentemente incentrata su questo attore che vive la sua avventura artistica ai tempi del Nazismo. In realtà, non è lui che guida la sua vita: sono gli eventi che, piano piano, prendono il sopravvento su di lui e lo portano a identificarsi – sempre come attore – con l’oscuro retroterra ‘ctonio’ del regime nazista. Ricordiamo, in particolare, una scena di questo film. Il protagonista, Hendrik Höfgen – interpretato da Klaus Maria Brandauer – si ritrova a dialogare con un alto militare tedesco perfettamente identificato nell’infernale ideologia nazista. L’alto militare, tutto preso dai miti e dai fantasmi della Foresta Nera, si accorge che il suo interlocutore non avverte le sue pulsioni: è solo interprete casuale dell’ideologia nazista senza averne l’anima: per l’appunto un attore che ha usato il regime per fare carriera. Così il dialogo si conclude in modo burrascoso, con l’alto militare nazista che caccia Hendrik Höfgen: “Vada via, attore!”.

Ormai si passa dalla guerra alla pace con un soffio…

Ecco, magari ci sbagliamo, ma abbiamo la sensazione che questo attore-statista ucraino, alla fine, possa essere messo di lato. Anche perché il mondo reale – parliamo della vera realtà dei drammi della geopolitica – non è fatta per chi si improvvisa. Che gli piaccia o no, Zalensky ha interpretato il ruolo di un leader che, a un certo punto, dichiara guerra alla Russia (e quindi anche alla Cina, grande alleata della Russia). Ora, che il caos internazionale scatenato dalle scelte adottate da questo personaggio – sicuramente imbeccato dagli americani – possa essere eliminato rimangiandosi tutto, come se nulla fosse accaduto, a noi sembra molto improbabile. Tra l’altro, non si può non notare una contraddizione: da un lato il presidente USA che apostrofa in malo modo un leader del calibro di Putin; dall’altro il presidente ucraino – che non è certamente estraneo agli interessi degli americani – che dopo aver scatenato il finimondo si rimangia tutto e, sostanzialmente, dice: “La guerra? Abbiamo scherzato”. Ma i morti, le sofferenze, le città distrutte, i mercati agricoli internazionali in tilt, la guerra sul gas e sul petrolio e persino . parole di Biden – il possibile ricorso alle armi nucleari non sono scherzi. Insomma: se come raccontano i mezzi d’informazione, i militari ucraini stanno piegando i militari russi, perché Zelensky vuole la pace?

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