Con la siccità che distrugge aglio e cipolle i nostri amici del Nord Italia rischiano di restare senza soffritti!

23 marzo 2022
  • Ma chi lo doveva dire che i nostri amici che si affacciano nel Po (in secca) sarebbero stati traditi dalle piogge che non ci sono più?
  • E non possono nemmeno irrigare, perché le bollette elettriche – già elevate – arriverebbero alle stelle

Ma chi lo doveva dire che i nostri amici che si affacciano sul Po (in secca) sarebbero stati traditi dalle piogge che non ci sono più?

Non è che ora i nostri amici del Nord Italia dovranno pagare un occhio della testa un soffritto di cipollae aglio? Mangiatori di polenta ‘scuarata’ e di pane ‘abbagnato unni capita’, abbiamo impiegato più di 150 anni – noi siciliani e meridionali – per insegnargli qualcosa ai fornelli e ora, zact!, la siccità rischia di togliergli aglio e cipolla! Eh sì, rischiano di mangiare senza soffritto la passata di pomodoro che importano dalla Cina… Da due mesi e forse più nel Nord Italia non piove e l’aglio e le cipolle che hanno seminato rischiano di restare sotto terra, senza nemmeno ‘spicare’. Insomma, sunnu misi veru malu, come diciamo noi in Sicilia. A noi dispiace tanto, soprattutto da quando hanno ‘aggranfato’ i soldi del FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Regionale) del Sud e della Sicilia noi non facciamo altro che fare il tifo per loro… Quanto ci dispiace vederli senz’acqua, quanto abbiamo sofferto nell’osservare il Po in secca a Gennaio! Magari i nostri amici del Nord che, è notorio, non sono mai stati misericordiosi, avranno pensato: “Ci siamo presi i loro soldi del FEARS e ora ci augurano la malasorte, magari ci hanno fatto pure le fatture (non quelle del Fisco, ovviamente, le altre…)”. Non è così, amici del Nord, noi non siamo come voi. Noi ci limitiamo a considerarvi per quello che siete: gente che vive per lavorare, che arriva sempre in orario e che si rilassa solo quando incassa soldi. Ma la cosa che ci addolora di più – credeteci – è sapere che voi del Nord Italia rischiate veramente di restare senza aglio e cipolla. Già non siete belli così, figuriamoci senza i soffritti!

E non possono nemmeno irrigare, perché le bollette elettriche – già elevate – arriverebbero alle stelle

‘Sta siccità: ma che combina? Tra l’altro, a differenza del Sud Italia e della Sicilia, i nostri amici del Nord non sono abituati a quella che in agronomia si chiama Aridocoltura, perché nel nord, già ai tempi del Conte di Cavour, c’era, in agricoltura, la grande proprietà capitalista; al massimo, se si scendeva un po’ giù c’era la Mezzadria. Insomma, i picciuli, nell’agricoltura del Nord, ci sono sempre stati. Così come l’acqua, da quelle parti, non  mai mancata. E quando ci sono stati problemi idrici, ebbene, si irrigava anche con i mezzi meccanici. Il problema – mannaggia! – è che quest’anno è arrivato, giusto giusto, il Governo dei ‘Migliori’ di Mario Draghi, appoggiato dal Partito Unico del Nord (Lega, PD, Forza Italia e altri Lanzichenecchi della politica vari). E – sempre giusto giusto – per ora è in corso una sana speculazione sull’energia. Gli amici del Governo debbono spennare i cittadini con le bollette del gas e della luce. E per irrigare, si sa, ci vuole la corrente elettrica. E siccome nella speculazione energetica in corso non c’è una questione meridionale – nel senso che la speculazione su luce e gas colpisce indistintamente cittadini del Nord e cittadini del Sud – se i nostri amici agricoltori del Nord dovessero decidere di irrigare dovrebbero pagare bollette micidiali! Minchia, il soffritto di traverso ci andrebbe! Per non parlare del costo del carburante che, anche in questo caso, colpisce indistintamente cittadini del Nord e cittadini del Sud. Insomma, se i nostri amici agricoltori del Nord Italia dovessero decidere di irrigare, beh, cipolle a aglio dovrebbero venderli a peso d’oro. Che dirvi? ‘Grevi’ lo siete sempre stati, sin dai tempi dei Savoia. Non vi resta che eliminare i soffritti di cipolla e aglio. Del resto, noi non riusciamo a vedere Attilio Fontana e Luca Zaia tra le cipolle e l’aglio. Questi, al limite, li vediamo davanti a un piatto di riso e a una bistecca condita con un fili d’olio… di mais.

Foto tratta da E-gazzette.it

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