Medici e infermieri ucraini al posto di medici e infermieri italiani sospesi perché non vaccinati contro il Covid. E’ normale?/ SERALE

23 marzo 2022
  • Tutto questo con un decreto. Un provvedimento così importante – visto che parliamo della salute delle persone – non avrebbe dovuto essere discusso e votato prima dal Parlamento?
  • Il leader di Italexit, Gianluigi Paragone, fa notare che in Ucraina il numero di vaccinati è piuttosto basso. Come faranno a sapere se medici, infermieri e, in generale, tutti gli ucraini che entrano in Italia sono vaccinati contro il Covid?   
  • Il solito business dell’accoglienza

Tutto questo con un decreto. Un provvedimento così importante – visto che parliamo della salute delle persone – non avrebbe dovuto essere discusso e votato prima dal Parlamento? 

Scrive su Facebook Gianluigi Paragone, leader di Italexit, il partito che punta a far uscire l’Italia dall’Unione europea: “La gestione dei profughi ucraini sta facendo riemergere le care vecchie abitudini della sinistra, con la dimensione ‘umanitaria’ rapidamente rimpiazzata dalla dimensione economica. Qualche settimana fa si parlava di assunzioni speciali per i profughi nel settore turistico, come se in Italia non esistessero centinaia di migliaia di giovani disoccupati da assumere. Stranamente, nessun giornale ha parlato delle tipologie di contratto o delle retribuzioni: forse perché si trattava del solito precariato con paghe da fame?”. In effetti, gira la voce che i profughi ucraini potrebbero essere utilizzati non soltanto nel settore turistico, ma anche in altri settori con basse retribuzioni: lavori che gli italiani rifiutano, preferendo il Reddito di cittadinanza che ormai è la nuova leva clientelare. “Oggi invece è il turno dei sanitari – prosegue Paragone – che verranno assunti per sostituire quelli sospesi causa mancato rispetto dell’obbligo: anche in questo caso, non si capisce con quali modalità. Chi spiegherà a Speranza che il 64% degli ucraini arrivati in Italia ha zero dosi?”.

Il leader di Italexit, Gianluigi Paragone, fa notare che in Ucraina il numero di vaccinati è piuttosto basso. Come faranno a sapere se medici, infermieri e, in generale, tutti gli ucraini che entrano in Italia sono vaccinati contro il Covid?   

In effetti, in Ucraina le multinazionali farmaceutiche non sono sono riuscite a piazzare molti vaccini anti-Covid: prima dello scoppio della guerra la popolazione ucraina vaccinata non superava il 35%. E’ normale sostituire medici e infermieri italiani con medici e infermieri che arrivano da un altro Paese? Un provvedimento così importante lo si adotta con un decreto, senza un preventivo dibattito e un voto del Parlamento? Così poi dovrà essere approvato perché il Governo porrà la fiducia? I partiti presenti in Parlamento non hanno nulla da dire? Come fa il Governo di Mario Draghi a sapere che i medici e gli infermieri che lavoreranno al posto dei medici e degli infermieri del nostro Paese parlano la lingua italiana? O potranno lavorare anche se non conoscono la lingua? E come faranno a sapere se medici, infermieri e, in generale, cittadini ucraini che entrano in Italia sono vaccinati? Faranno a tutti il dosaggio anti-corpale che, peraltro, non è scientificamente risolutivo? E se i medici e gli infermieri sospesi decideranno nel frattempo di rientrare? La verità è che Draghi e il suo Governo sono pessimi, il peggio che poteva capitare all’Italia.

Il solito business dell’accoglienza

Chissà. “Nel frattempo – scrive sempre il leader di Italexit – stanno emergendo i primi scandali sul ‘business dell’accoglienza’: alcune famiglie italiane che hanno accolto i profughi sono state costrette ad andare alla Caritas, mentre le solite ‘ONLUS’ si stanno organizzando per l’ennesima mangiatoia. Adesso capite perché i partiti di Governo, e relativi apparati economici, insistono per far continuare la guerra a discapito della risoluzione diplomatica?”.

 

 

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