Signori della Ue, la guerra alla Russia (e indirettamente alla Cina) non è un gioco, specie per chi ospita basi militari americane…

1 marzo 2022
  • In Italia – e soprattutto in Sicilia – hanno chiaro il quadro di cosa potrebbe succedere?
  • L’importante è che poi, se dovesse succedere qualcosa, non dicano “chi sapia?”   

In Italia – e soprattutto in Sicilia – hanno chiaro il quadro di cosa potrebbe succedere?

“Per escluderla nel Marzo del 2003, quando ebbe inizio l’operazione a guida americana Iraqi Freedom, il Consiglio Supremo di Difesa italiano negò agli alleati statunitensi di Roma il diritto di attraversare con aerei da guerra i cieli del Bel Paese e stabilì il principio che nessun militare Usa potesse lasciare basi situate in Italia per essere rischierato in Iraq.  Vi furono delle violazioni dello spazio aereo, ma quando si trattò di spostare i paracadutisti di stanza in Nord Italia verso il Kurdistan, per rispettare le richieste di Roma il Pentagono li fece transitare per l’aeroporto tedesco di Ramstein. Adesso invece dall’Italia potrebbero essere consegnate agli ucraini addirittura armi in dotazione alle proprie Forze Armate. La Germania ha deciso la stessa cosa, mettendo a disposizione sistemi antiaerei ed anticarro. I polacchi pensano di fare ancora di più. Si tratta di una deriva assai pericolosa, perché non solo segnala il distacco da una condizione di neutralità, ma rappresenta un’accentuazione del coinvolgimento di alcuni Paesi europei nel conflitto in corso. Siccome questi Stati sono in larga misura anche membri dell’Alleanza Atlantica, con queste decisioni di fatto si entra ora in una zona grigia, che potrebbe facilmente portare anche alle fattispecie previste dall’articolo 5 del Trattato di Washington, quello concernente la difesa collettiva della Nato”.

L’importante è che poi, se dovesse succedere qualcosa, non dicano “chi sapia?”   

“Non è difficilissimo immaginare uno scenario nel quale armi europee impiegate dagli ucraini colpiscano bersagli russi, determinando il comprensibile disappunto del Cremlino, che pochi giorni fa ha annunciato l’attivazione delle forze nucleari di Mosca anche per dissuadere i Paesi della Nato dall’interferire con le operazioni in corso in Ucraina. La rischiosità deriva non soltanto dalla natura offensiva delle nuove misure adottate in Europa, ma anche e forse soprattutto dalla circostanza di costringere la Federazione Russa a reagire per mantenere la credibilità della propria dissuasione. La percezione della cobelligeranza europea al fianco degli ucraini potrebbe infatti indurre Mosca a reazioni tecnico-militari specifiche, come il puntamento dei missili russi nei confronti di basi o città delle nazioni coinvolte, se non qualcosa di più sostanziale. A quel punto, cosa farebbe l’Alleanza Atlantica? Entrerebbe in guerra?”

Tratto da Sputnik Italia 

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