In Canada infuria la battaglia contro vaccini-anti-Covid e restrizioni. Per ora in vantaggio il Governo perché usa le armi

20 febbraio 2022
  • Per riuscire a placare la protesta il Governo del ‘coraggioso’ Justin Trudeau ha dovuto fare ricorso a una legge liberticida 
  • Tra i protagonisti della rivolta canadese c’è grande delusione per gli Stati americani non allineati all’accoppiata Biden-multinazionali che non si sono ribellati

Per riuscire a placare la protesta il Governo del ‘coraggioso’ Justin Trudeau ha dovuto fare ricorso a una legge liberticida 

Le cronache dei Paesi del cosiddetto Occidente industrializzato – che sono poi i Paesi dove comandano le multinazionali, con in testa le multinazionali farmaceutiche, e dove hanno provato ad appioppare a tutti il ‘miracoloso’ vaccino anti-Covid – ci tengono a fare sapere all’universo mondo che la rivolta del Canada sta per essere domata. Da tre settimane migliaia e migliaia di manifestanti hanno occupato le vie di alcune città, in testa Ottawa. Il ‘coraggioso’ primo ministro canadese , il democratico Justin Trudeau, prima è scappato dicendo che aveva preso il Covid (da vaccinato) poi è tornato con l’esercito, in stile sudamericano, con in tasca il cosiddetto Emergencies Act, una sorta di licenza che dà al Governo la possibilità di fare quello che vuole per 30 giorni, anche la facoltà di bloccare i conti correnti dei manifestanti. Eh già, perché in contraddizione con la cronaca ufficiale – che racconta del 90% di cittadini canadesi vaccinati contro il Covid e di un’esigua minoranza di camionisti-protagonisti del Freedom Convoy, il movimento contro le restrizioni e contro il vaccino anti-Covid ha raccolto una barca di soldi. La verità è che in Canada si è scassata i cabbasisi del vaccino anti-Covid delle multinazionali e delle restrizioni. Come certamente saprete, in Canada ci sono tanti siciliani. Uno di loro – che ha protestato contro il nuovo fascismo sanitario – ci ha detto che lui e tanti altri che con le restrizioni ci si stuianu ‘u…

Tra i protagonisti della rivolta canadese c’è grande delusione per gli Stati americani non allineati all’accoppiata Biden-multinazionali che non si sono ribellati

Per il resto la battaglia è in corso. Il Governo canadese al servizio permanente-effettivo delle multinazionali ha schierato in piazza contro la protesta tutto quello che poteva schierare: poliziotti in tenuta anti sommossa, migliaia di spray al peperonino, granate stordenti, mezzi pesanti. Ci sono stati scontri e oltre un centinaio di arresti. E, soprattutto, il Governo, grazie a una legge liberticida, ha sequestrato 76 conti bancari con oltre 3 milioni di dollari canadesi. La dimostrazione che tanti abitanti del Canada appoggiano la protesta. Ieri è stato chiuso un ponte nella capitale della nazione dal Quebec per bloccare la protesta. La battaglia è in corso e ci sono alti e bassi. Ovviamente, per ora la polizia ha sempre la meglio perché, fino ad ora, usa le armi che il popolo che protesta non ha. Il Governo canadese – il Governo presieduto da quello che è scappato dicendo che aveva preso il Covid e che ora sta bene – ha mobilitato anche i mezzi pesanti per far spostare i camion che hanno invaso Ottawa. Il Governo vuole dare il segnale: andando via i camion la protesta è finita. Da quello che abbiamo ‘naschiato’ c’è un po’ di delusione verso Donald Trump e, in generale, verso gli Stati USA che non sono allineati con il presidente ‘postale’ Joe Biden. Si aspettavano, insomma, proteste di piazza anche negli Stati Uniti. Sarebbe stato un secondo fronte – in questo secondo caso interno – per Biden, in queste ore impegnato a nascondere la sconfitta in Ucraina, dove i russi di Putin, sostenuti dalla Cina, hanno impartito una grande lezione di vita e di democrazia alle voraci multinazionali che vorrebbero trasformare la Russia in un mercato per prodotti occidentali.

Foto tratta da Tg com24

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