Morto al Pronto Soccorso di Palermo: cercare le responsabilità anche nel mondo della politica

20 febbraio 2022
  • Alla radice delle carenze strutturali che si registrano nella sanità pubblica siciliana
  • Grazie al Governo Prodi dal 2009 ad oggi lo Stato scippa alla Sicilia quasi 600 milioni di euro all’anno
  • Dal 2016 la Regione scippa al Fondo sanitario regionale 280 milioni di euro all’anno
  • Il ruolo nefasto dei politici siciliani ‘ascari’ che consentono a Roma di derubare la nostra Regione

Alla radice delle carenze strutturali che si registrano nella sanità pubblica siciliana

La cronaca di oggi registra – purtroppo – un decesso al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civico di Palermo. Il triage aveva assegnato all’uomo di 62 anni il codice giallo. Durante l’attesa le condizioni del paziente si sono aggravate e, dopo circa tre ore, è deceduto. I particolari di questa vicenda li potete leggere su altri giornali (per esempio, qui). Noi invece vogliamo provare a capire chi sono i responsabili delle carenze che si registrano nella sanità pubblica siciliana.

Grazie al Governo Prodi dal 2009 ad oggi lo Stato scippa alla Sicilia quasi 600 milioni di euro all’anno

Vogliamo partire da un dato generale. Nel 2006 il Governo nazionale di Romano Prodi decide unilateralmente che la quota di partecipazione della Regione siciliana alle spese della sanità debba passare dal 42% circa a quasi il 50%. Di fatto, a partire dal 2008, la Regione siciliana – o meglio, la sanità pubblica siciliana – ci rimetterà quadi 600 milioni di euro all’anno! Lo propone il Governo di centrosinistra di Prodi e il Parlamento inserisce lo scippo nella legge Finanziaria nazionale del 2007. Nessuno che si oppone a questo scippo tra le opposizioni di centrodestra e, soprattutto, nessuno si oppone tra i parlamentari nazionali eletti in Sicilia in tutti gli schieramenti politici. Se andate a consultare i giornali dell’epoca non troverete un solo rigo su questa vicenda. insomma, un “ottimo lavoro”, quello fatto dai parlamentari nazionali siciliani eletti alle elezioni politiche del 2006. Se fate i classici quattro conti, vi accorgerete che lo Stato, dal 2009 ad oggi, ha scippato alla sanità siciliana quasi 10 miliardi di euro (qui trovate un articolo in cui si racconta questa storia). Domanda: se nei Pronto Soccorso della Sicilia mancano medici e infermieri e i pazienti non possono essere visitati in tempi celeri, la responsabilità è dei medici e degli infermieri o della politica che ha depotenziato le strutture sanitarie?

Dal 2016 la Regione scippa al Fondo sanitario regionale 280 milioni di euro all’anno

Nel 2016 la Regione siciliana – o meglio, il Governo regionale di centrosinistra di Rosario Crocetta – decide di cominciare a utilizzare una parte delle risorse finanziarie del Fondo sanitario regionale per pagare spese che con la sanità non hanno nulla a che vedere. Sapete a quanto ammonta lo scippo dei Governi regionali al Fondo sanitario regionale? Lo ha appurato la Conte dei Conti per la Sicilia: dal 2016 al 2021 i Governi siciliani – nel 2016 e nel 2017 il governo Crocetta e dal 2018 al 2021 l’attuale Governo di Nello Musumeci (che nel 2021, in verità, ha dimezzato lo scippo) – hanno scippato alla sanità pubblica siciliana 280 milioni di euro all’anno. La vicenda è finita sui tavoli della Corte Costituzionale, perché la Corte dei Conti contesta la legge regionale del 2016 che ha normato questa vergogna (qui un nostro articolo). Sa la Consulta darà ragione alla Corte dei Conti nel Bilancio della Regione siciliana ci sarà da coprire un ‘buco’ di quasi un miliardo e mezzo di euro. Per essere precisi, è stato il Governo nazionale di Matteo Renzi, tra il 2014 e il 2016, a ‘svuotare le casse’ della Regione siciliana, con la connivenza del Governo regionale di Rosario Crocetta. Visto che il Governo Renzi si è preso i soldi della Regione siciliana, il Governo Crocetta e la maggioranza di centrosinistra che lo sosteneva – nel silenzio di tutte le opposizioni presenti in quel momento in Assemblea regionale siciliana – ha pensato bene di intaccare il Fondo sanitario regionale, ‘alleggerendolo’ di 280 milioni di euro all’anno!

Il ruolo nefasto dei politici siciliani ‘ascari’ che consentono a Roma di derubare la nostra Regione

Noi ci auguriamo che questo articolo venga letto dai medici ospedalieri della Sicilia (e, in generale, dai medici siciliani) e dagli infermieri siciliani, se non altro per capire di chi sono le responsabilità della definanziarizzazione della sanità siciliana. Ribadiamo: se nei Pronto soccorso della Sicilia ci sono pochi medici e pochi infermieri e lo stress è alle stelle, se i cittadini sono costretti ad aspettare ore ed ore prima di essere visitati e se ci scappano anche i morti, la responsabilità non vanno cercate soltanto nella classe medica, ma nella fallimentare politica e tra i politici siciliani ‘ascari’ che consentono a Roma di derubare la Sicilia. Se si mettono insieme i quasi 600 milioni di euro all’anno che Roma scippa alla sanità pubblica siciliana dal 2009 con i 280 milioni di euro che la Regione dal 2016 ad oggi ha utilizzato per finalità che nulla hanno a che spartire con la sanità, scopriamo che alla sanità siciliana mancano, ogni anno, quasi 900 milioni di euro. Questi sono fatti, ‘numeri’ che non possono essere smentiti. Non sappiamo quanti medici e quanti infermieri leggeranno questo articolo, ma sappiamo che a questo personale – stressato da due anni di Covid e dalle carenze strutturali volute dalla malapolitica nazionale e siciliana – vengono ascritte responsabilità che sono, appunto, della politica.

Foto tratta da Sicilia Network               

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