Il grano e tensioni in Ucraina. I russi si ritirano? Non si capisce. Intanto i prezzi vanno giù! E l’Ucraina esporta alla faccia della guerra

17 febbraio 2022
  • Non si sa se i russi stanno ritirando le truppe dal confine con l’Ucraina. Ma la notizia ha provocato effetti in tutta l’economia mondiale, Compreso il mercato del grano
  • La Russia si attende un aumento del raccolto di grano nel 2022 
  • L’Ucraina continua ad esportare grano. Giù il prezzo del mais in Cina. Aumentano povertà e fame in Afghanistan

Non si sa se i russi stanno ritirando le truppe dal confine con l’Ucraina. Ma la notizia ha provocato effetti in tutta l’economia mondiale, Compreso il mercato del grano

Quali sono gli effetti delle tensioni in Ucraina nell’economia mondiale? La Questione è affrontata da Sandro Puglisi nella pagina Facebook Amici del “Grano duro di Sicilia”. Leggendo questo resoconto ci si rede conto di quanto i mercati risentano delle notizie che in queste ore rimbalzano dall’Ucraina. Ieri, alla notizia che la Russia stava cominciando a ritirare le truppe dal confine con l’Ucraina – notizia peraltro sulla cui veridicità non mancano i dubbi – sono partite le vendite sui mercati delle materie prima e i prezzi sono andati giù. E’ stato così per il mais (- 2,7%%) e per i semi di soia (- 1,2%). Giù anche il prezzo della farina di soia (- 2,4%). “Il complesso del grano – leggiamo nella nota di Puglisi – è stato il più martellato, con alcuni contratti in calo di oltre il 2,7% alla chiusura. In particolare, i futures sul grano di Chicago sono scesi del 2,44% con un calo di 19 ½ cent per marzo. Il grano KC ha chiuso in calo del 2,72%, con marzo, tuttavia, che si è mantenuto sopra la soglia degli 8 dollari, ma è tornato a casa con un calo di 22 1/2 cent. Il grano Minneapolis ha chiuso in rosso dell’1,35%, con un calo di 13 centesimi a marzo”. Anche in Europa la notizia del ritiro parziale delle truppe russe ha innescato un calo dei prezzi dei cereali su Euronext. I prezzi della colza hanno ceduto nel raccolto del 2022, ma sono rimasti stabili nel raccolto del 2021.

La Russia si attende un aumento del raccolto di grano nel 2022 

Interessante l’andamento dei mercati in Russia e in Ucraina, i Paesi al centro delle tensioni geopolitiche internazionali. Nel bacino del Mar Nero, SovEcon, leggiamo nella nota di Puglisi, “ha aumentato la stima del raccolto di grano russo per il 2022 di 3,6 MMT a 84,8 MMT, rilevando un clima favorevole all’inizio della stagione. Se realizzato, questo sarebbe l’11,6% in più rispetto alla produzione dell’anno scorso, ma poco meno dello sforzo record del 2020”. Ovviamente  al netto dei cambiamenti climatici. “Nel frattempo, in Russia, la quota di esportazione di grano è entrata in vigore il 15 febbraio e sarà mantenuta fino al 30 giugno 2022. La quota per il frumento sarà di 8 Mt e di 3 Mt per la segale, l’orzo e il mais. I volumi da esportare sono stati allocati secondo il principio delle vendite storiche delle società. Pertanto, i più grandi di loro hanno logicamente ottenuto le quote maggiori. Le piccole imprese, invece, hanno ottenuto volumi minimi che non potranno necessariamente esportare, soprattutto a causa dei costi logistici. Tuttavia, gli esperti del mercato russo ritengono che le esportazioni di grano potrebbero essere inferiori ai volumi mostrati, con un consenso per le esportazioni di grano per questo periodo compreso tra 7,3 e 8 Mt”.

L’Ucraina continua ad esportare grano. Giù il prezzo del mais in Cina. Aumentano povertà e fame in Afghanistan

In Ucraina le tensioni non sembra abbiano intaccato le normali attività economiche. Il Paese “ha esportato oltre 300.000 tonnellate di grano durante la settimana fino al 14 febbraio, portando le spedizioni complessive a 17,5 milioni di tonnellate dall’inizio della campagna di commercializzazione 2021-22 (luglio-giugno), secondo i dati diffusi dal ministero dell’Agricoltura il 14 febbraio. Le esportazioni di grano fino al 14 febbraio sono aumentate del 33% su base annua. L’Ucraina ha spedito 16,6 milioni di tonnellate di grano nel MY 2020-21”. In Cina si registra un indebolimento dei prezzi del mais. Puglisi ci informa che nel sud-est asiatico il Pakistan consentirà all’India di utilizzare il suo territorio per trasportare 50.000 tonnellate di grano e medicinali in Afghanistan, a partire da questo mese. In Afghanistan la povertà e la fame sono aumentate vertiginosamente da quando i talebani hanno preso il potere lo scorso anno. In Australia i mercati locali non segnano sbalzi.

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