L’inchiesta sui conti del Comune, il sindaco Leoluca Orlando dice che non si occupava di numeri. E i disallineamenti?

17 febbraio 2022
  • Catania chiama e Palermo risponde: come l’ex sindaco della Città Etnea, anche il primo cittadino del capoluogo siciliano non si occupa di numeri…  
  • Però nel 2018 il sindaco Orlando, a proposito dei rapporti tra Comune e società controllate dallo stesso Comune, firma una direttiva “imperativa e vincolante”, nella quale viene disposta l’eliminazione dai bilanci delle società dei crediti che secondo il Comune non sono dovuti 

Catania chiama e Palermo risponde: come l’ex sindaco della Città Etnea, anche il primo cittadino del capoluogo siciliano non si occupa di numeri…  

Quando al Comune di Catania esplose il ‘buco’ nel Bilancio del Comune – sindaco della Città Etnea era Umberto Scapagnini – il vice sindaco, Raffaele Lombardo, pronunciò una frase rimasta agli annali: “Scapagnini non è pratico di conti”. Ci stava, via: Scapagnini era ‘appena’ uno dei più noti farmacologi italiani, conosciuto in Europa e, anche se grande e famoso scienziato, non era certo tenuto a conoscere gli ‘aridi’ numeri del Bilancio di un Comune. Oggi succede una cosa simile al Comune di Palermo, dove i ‘buchi’ del Bilancio sono tanti – compresi i ‘buchi’ delle società controllate dallo stesso Comune – sono tanti. Con il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando, che, rispondendo ai magistrati che indagano sulle cifre false dei conti del Comune, spiega che lui non si occupava di numeri. Ci sta: Orlando è un docente universitario di Giurisprudenza e, anche per lui, vale la stessa regola: non è tenuto a conoscere gli ‘aridi’ numeri del Bilancio del Comune che amministra. Interrogato dai pubblici ministeri che indagano sui conti ‘ballerini’ del Comune,  il primo cittadino del capoluogo siciliano (sotto inchiesta con altre 22 persone) – leggiamo sul Giornale di Sicilia on line – ha spiegato che il suo ruolo è quello di dettare l’indirizzo politico ma non di svolgere direttamente atti di amministrazione, specie in materie così tecniche come i bilanci del Comune. Questi compiti, ha spiegato Orlando, assistito dall’avvocato Roberto Mangano, sono demandati ai dirigenti e ai dipendenti del municipio”. Insomma, il sindaco di Palermo “fa solo politica”.

Però nel 2018 il sindaco Orlando, a proposito dei rapporti tra Comune e società controllate dallo stesso Comune, firma una direttiva “imperativa e vincolante”, nella quale viene disposta l’eliminazione dai bilanci delle società dei crediti che secondo il Comune non sono dovuti 

Noi però ricordiamo che quattro anni fa – esattamente un anno dopo la sua rielezione a sindaco avvenuta nella Primavera del 2017 – Orlando si occupò direttamente di un problema estremamente tecnico: i “disallineamenti” tra i conti del Comune e i conti delle società controllate dallo stesso Comune. Ecco cosa scriveva il 20 Giugno del 2018 PALERMO TODAY: “L’amministrazione comunale prova a chiudere la “partita” sui disallineamenti (la differenza tra dare e avere) con le sue Partecipate. Il sindaco Leoluca Orlando ha infatti firmato la direttiva “imperativa e vincolante”, nella quale viene disposta l’eliminazione dai bilanci delle società dei crediti che secondo il Comune non sono dovuti. L’atto, tanto discusso in Consiglio durante la trattazione del bilancio consolidato 2016, contiene i dati “definiti e definitivi, giusta anche attestazione del Collegio dei revisori dei conti”. Così scrive il primo cittadino, dopo aver incassato il parere pro-veritate dell’avvocatura comunale e le risultanze delle verifiche fatte dalla cabina di regia sui disallineamenti coordinata dal ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile. “La violazione della direttiva”, avverte Orlando, comporta “profili di responsabilità”. Il consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli, a proposito della direttiva firmata dal sindaco si chiedeva: “Il sindaco non è lo stesso socio unico che approvando i bilanci delle aziende ne ha certificato la sussistenza?” (dichiarazione che leggiamo sempre su PALERMO TODAY). E, sempre nello stesso quotidiano, la ‘staffilata’ di un altro consigliere comunale, Ugo Forello: “E’ inaccettabile questa direttiva del sindaco che sancisce un attacco senza precedenti e senza contraddittorio all’Amat, una presa per i fondelli per il Consiglio comunale e la maggioranza, pochi giorni dopo l’approvazione del bilancio consolidato 2016. Il disallineamento da 43 milioni di euro, passerebbe a 62. Sono mesi che denunciamo quello che oggi sta accadendo. Il Sindaco ha dimostrato di essere un ciarlatano. Agiremo in tutte le sedi istituzionali per difendere gli interessi dei cittadini palermitani e per evitare il collasso del comune e delle sue partecipate”.

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti