Il Parlamento europeo non salva il vino: impone il “consumo moderato e responsabile” e si prepara a tassarlo

16 febbraio 2022
  • E’ vero, non è passata la linea che equipara il vino a una sostanza dannosa per la salute umana. Ma nella Ue il vino rimane un osservato speciale da prendere con le pinze
  • Limitate al minimo le possibilità, per chi produce vino, di sponsorizzare le manifestazioni sportive
  • Rimane la spada di Damocle su possibili tasse sul vino per limitarne i consumi. L’atteggiamento ambiguo del PD

E’ vero, non è passata la linea che equipara il vino a una sostanza dannosa per la salute umana. Ma nella Ue il vino rimane un osservato speciale da prendere con le pinze

Lo hanno detto e lo hanno fatto. Gli ‘europeisti’ hanno annunciato che avrebbero iniziato una battaglia contro il “vino che fa male alla salute” e stanno mantenendo la parola. Così nel Parlamento europeo è arrivato il celeberrimo report Beating Cancer (BECA), l’istituzione europea che opera nella lotta contro il cancro. Sono gli ‘scienziati’ che hanno deciso che il vino va equiparato ai superalcolici e al tabacco. Ovvero i danni che il vino può arrecare all’organismo umano sono pari ai danni provocati dai superalcolici e tabacco. Ovviamente, a meno che una persona non si beva 2-3 litri di vino al giorno, è una tesi falsa. Ma così è stata formulata. E il Parlamento europeo come si è orientato? I racconti che si leggono qua e là sono ottimisti. A nostro avviso, invece – ci sta visto che parliamo di vino – è impossibile distingue se il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno. Dicono che le tesi radicali sono state ‘bocciate’. Vero. Ma la tesi di fondo è rimasta: il vino viene considerato un alimento pericoloso e il consumo deve essere accompagnato da un “consumo moderato e responsabile”. Si tratta di una formula ambigua che – lo ribadiamo – non elimina alla radice l’obiettivo che l’Unione europea vuole raggiungere: considerare il vino un alimento pericoloso per la salute umana.

Limitate al minimo le possibilità, per chi produce vino, di sponsorizzare le manifestazioni sportive

Non è vero che ha prevalso il buonsenso, come cercano di far credere i protagonisti del mondo del vino. Dal Parlamento europeo è partito un messaggio sbagliato e contraddittorio. Il vino? vabbè, nelle etichette, fanno sapere gli europeisti, non ci facciamo scrivere che fa male alla salute come facciamo per le sigarette, ma non fa nemmeno bene. Si può bere, ma state attenti… Insomma, un pronunciamento a trasi e nesci, come si usa dire dalle nostre parti. I fondamentalisti del cibo super-sano – quelli che “vivono da malati per morire sani”, per dirla con Crozza – avrebbero voluto le avvertenze sanitarie in etichetta, poi si sono accontentati dell’invito a fornire informazioni sul già citato “consumo moderato e responsabile” di alcol. Questa formulazione – che è comunque negativa, checché se ne dica – è stata approvata con 392 voti contro 251. Il fatto che ci siano 251 europarlamentari che vorrebbero equiparare il vino a un superalcolico deve fare riflette in quale contesto politico – la Ue – ci troviamo. Così come deve fare riflettere il sostanziale divieto, per il pianeta vino, a sponsorizzare eventi sportivi.

Rimane la spada di Damocle su possibili tasse sul vino per limitarne i consumi. L’atteggiamento ambiguo del PD

Leggiamo qua e là che il Parlamento europeo non avrebbe introdotto nuove tasse sul vino. Ma a noi risulta che la questione sia un po’ più complicata. Con un emendamento (numero 32, capitolo 16), leggiamo su scenarieconomci.it, si è cercato di “eliminare il riferimento ad un aumento delle tasse sulle bevande con alcol, riconoscendo l’importanza del settore vitivinicolo per l’economia. Questo emendamento è stato BOCCIATO. Hanno votato a suo favore ID, ECR, PPE e transfughi dagli altri gruppi. CONTRO S&D, con in prima file gli italiani Moretti, Majorino Tinagli e via via tutti gli altri. Quindi il PD ha detto Sì a nuove tasse sul vino”. Non solo l’Unione europea vuole a tutti i costi limitare anche il consumo di vino – che di fatto viene equiparato ai superalcolici – ma on è stata eliminata la possibilità di ricorrere a una tassazione per convincere le persone a non bere vino.

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