La Germania vuole che la BCE blocchi gli acquisti di titoli di Stato e che innalzi i tassi di interesse. La politica italiana lo sa?/ SERALE

10 febbraio 2022
  • La notizia la leggiamo su scenarieconomici.it, che riprende un’intervista del capo della Banca federale tedesca, BundesBank o BuBa, Joachim Nagel, al settimanale tedesco, Die Zeit
  • Per l’Italia, in questo momento, le due richieste avanzate dalla BundesBank avrebbero effetti devastanti, perché si sommerebbero all’aumento delle bollette di energia elettrica e gas
  • La brutta notizia è che la Germania non ha alcun interesse a tenere l’inflazione nell’Eurozona: anzi!

La notizia la leggiamo su scenarieconomici.it, che riprende un’intervista del capo della Banca federale tedesca, BundesBank o BuBa, Joachim Nagel, al settimanale tedesco, Die Zeit

C’è una notizia che per l’Italia è una bomba ad orologeria: il capo della Banca federale tedesca, BundesBank o BuBa, Joachim Nagel, ha formulato una richiesta precisa ai vertici della Banca Centrale Europea (BCE): innalzare i tassi di interesse, che oggi sono a zero e anche negativi, e fermare l’acquisto di titolo di Stato e privati. La notizia la leggiamo su scenarieconomici.it, che cita un’intervista di Nagel al settimanale tedesco, Die Zeit. “Nonostante i dati dell’Area Euro nel suo complesso non siano preoccupanti – leggiamo su scenarieconomici.it – la Germania insiste per una politica restrittiva dal punto di vista monetario, cosa che cozza con quello che invece sarebbe necessario per i Paesi del sud Europa. Si torna di fronte al letto di Procuste che è l’euro: troppo ‘Largo’ per la Germania, troppo ‘Stretto’ per Grecia, Italia, Spagna e probabilmente anche Francia. Nulla è stato risolto negli ultimi 20 anni, e si va avanti così, perché nessuno ha il coraggio di farsi delle domande. Eppure, se la BCE ascolterà la BuBa, inizieremo a contare i giorni di sopravvivenza dell’Euro, o dei Paesi mediterranei”.

Per l’Italia, in questo momento, le due richieste avanzate dalla BundesBank avrebbero effetti devastanti, perché si sommerebbero all’aumento delle bollette di energia elettrica e gas

In questo momento i Paesi europei dell’area mediterranea – Italia in testa – sono stati agevolati sia dall’acquisto di titoli di Stato da parte della BCE, sia dai tassi di interesse negativi. Ma se è vero che la Germania vuole chiudere la stagione dell’acquisto dei titoli di Stato e vuole aumentare i tassi di interesse, è chiaro vuole rimettere in discussione tutto, eventualmente anche la moneta unica, almeno per come è stata gestita fino ad oggi. Il giornale scenarieconomici.it estremizza le conseguenze, ma nei fatti non va lontano dalla verità, perché un innalzamento dei tassi di interesse della BCE, in questo momento, provocherebbe un terremoto economico e finanziario in Europa, a cominciare dall’aumento degli interessi sui debito pubblico: e questo colpirebbe al cuore l’Italia, che ha un debito pubblico alto e si trova da circa un ventennio di Avanzo primario. Inutile girarci attorno: con un aumento dei tassi d’interesse l’Italia, per pagare gli interessi su debito, dovrebbe aumentare tasse e imposte; e dovrebbe farlo proprio nel momento in cui sono in arrivo bollette dell’energia elettrica e del gas stratosferiche. In questa folle e truffaldina Unione europea dove gli stipendi pubblici si pagano con indebitamento, un aumento dei tassi di interesse unito all’aumento delle bollette farebbe chiudere milioni di aziende e manderebbe in tilt milioni di famiglie che non avrebbero i soldi per pagare, contemporaneamente, l’aumento di tasse e imposte per pagare gli interessi sul debito e le super bollette.

La brutta notizia è che la Germania non ha alcun interesse a tenere l’inflazione nell’Eurozona: anzi!

La Germania, da parte sua, non ha alcuna convenienza ad andare avanti con l’inflazione crescente: anche se è un’inflazione provocata dal caro-energia, i tedeschi sono sacrificati: è questo il motivo per il quale i vertici della BundesBank chiedono lo stop alla ‘sterilizzazione’ dei titoli di Stato acquistati dalla BCE e un aumento dei tassi di interesse. La situazione è estremamente grave: e lo è anche se la politica italiana non ha molta familiarità con l’Economia. Ma i fatti economici, quando diventano pressanti, non sempre riescono ad essere tenuti a freno dalla politica. Soprattutto se il Paese che controlla l’Unione europea – ovvero la Germania – comincia a rimetterci con l’inflazione. La storia insegna che la Germania, dopo la Repubblica di Weimar – quando l’inflazione galoppava incontrollata – ha deciso di non convivere mai più con un indiscriminato aumento del livello generale dei prezzi, a maggior ragione se si comincia ad erodere l’economia tedesca.

Foto tratta da Il Valore Italiano 

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